E’ il prodotto che ha cambiato le carte in tavola. E’ il prodotto del momento, ma soprattutto del futuro. E’ Netflix. In Italia lo abbiamo bramato per mesi e mesi, poi finalmente il 22 ottobre 2015 è arrivato anche da noi, provocando grandi cambiamenti esistenziali che abbiamo descritto in questo articolo. Netflix è disponibile in oltre 190 paesi e sta dominando la scena, affermandosi come il miglior servizio di streaming on demand. Netflix Caput Mundi, insomma. Almeno all’apparenza. Perchè stando ai dati dell’ultimo trimestre, la realtà è che Netflix sta sorprendentemente deludendo le aspettative.
E già, perchè ci si aspettava molto ma molto di più. Secondo quanto riportato da Wired.it, gli utenti di Netflix sono saliti di 1,68 milioni di unità nell’ultimo trimestre, di cui 1,52 provenienti da fuori USA, e la restante parte proveniente dagli Stati Uniti. Facendo salire il numero di utenti complessivi Netflix nel mondo ad 83 milioni.
Numeroni, direte voi. Ed è vero. Tuttavia, sono numeri decisamente al di sotto delle aspettative della società guidata da Reed Hastings, che al posto degli 1,68 milioni raggiunti in questo trimestre si aspettava un incremento di utenti pari a 2,5 milioni. Numeri deludenti specialmente se confrontati allo stesso periodo del 2015, quando gli utenti erano saliti di 3,3 milioni di unità. Per il prossimo trimestre, ci si aspetta un incremento di 2,3 milioni.
Chiariamo: successo e qualità dei contenuti non sono affatto in discussione. Come si legge infatti in una nota “La scorsa settimana 17 delle nostre serie originali, documentari, film e commedie speciali hanno ricevuto 54 nomination ai Primetime Emmy”, ma i numeri complessivi faticano ancora a raggiungere il top. Anche se il punto di svolta dovrebbe essere raggiunto quest’anno per poi iniziare a fare profitti considerevoli a partire dal prossimo.
I ricavi si stanziano poco sotto i 2 miliardi di dollari ma i debiti sono superiori (2,4 miliardi) ed i profitti operativi sono di circa 70 milioni di dollari, 41 se considerati al netto di costi e tasse, con un cash flow (differenza fra entrate e uscite) a -254 milioni di dollari. Per tale motivo, spiega Wired, l’unica chiave di crescita è spingere sulle sottoscrizioni.
C’è da dire però che prima dell’esplosione di gennaio, Netflix era disponibile soltanto in 60 paesi. E quindi i risultati attuali non sono certamente indicativi nel lungo termine. L’obiettivo per quanto riguarda gli USA è portare gli abbonati a 60-90 milioni (oggi sono 47, a differenza dei 36 degli altri mercati), cifra stratosferica. Ed è da tenere in grande considerazione la fine del grandfathering price: in pratica i prezzi lanciati negli USA nel 2014 e scaduti ad aprile, da 7,99 dollari gli storici abbonati hanno dovuto scegliere se continuare a pagare quella cifra per garantirsi la qualità standard, o tirar fuori 2 dollari in più per usufruire dell’HD.
In ogni caso, la storia di Netflix è soltanto all’inizio e presto arriverà la svolta: “Siamo ancora all’inizio del passaggio dalla tv lineare a quella on demand e nel prossimo decennio ci saranno almeno un miliardo di utenti che abbandoneranno la pay tv per passare allo streaming”
Netflix rappresenta l’inizio di una nuova era: non c’è fretta, per il successo globale è soltanto questione di tempo.