Viviamo in un’epoca in cui il tempo a nostra disposizione è sempre limitato e spesso ci sfugge di mano. Abbiamo poco tempo per poterci togliere sfizi, per poter pensare ai nostri affetti e alla nostra vita. Un tempo scandito dal lavoro e dagli impegni che occupano gran parte della nostra giornata. In questa complessa dinamica in cui siamo costretti a vivere giorno dopo giorno, ritagliarsi anche un piccolo frammento per noi o nei confronti di qualcuno o qualcosa a noi caro è diventato davvero importante. Se questo vale per ogni cosa, assume ancor più valore per noi amanti delle Serie Tv.
La lista di telefilm che vorremmo vedere è talmente immensa e in continuo aggiornamento che, anche volendo, diventa davvero difficile riuscire a stare al passo e vedere tutto ciò che vorremmo. Ed è proprio per questo che analizziamo ciò che il mondo ci offre e scegliamo, con cura, i prodotti che potrebbero riempire il nostro tempo. Valutiamo leggendo recensioni, guardando dei filmati, o scovando notizie sulla Serie Tv in questione che ha catturato la nostra attenzione.
Eppure tutto questo non basta, a volte si ha bisogno di qualcosa di veloce. Qualcosa che riempia quei buchi di tempo che noi serializzati non vorremmo riempire in nessun altro modo. Entrano così in gioco le “Serie brevi” o le miniserie che sempre più stanno andando in voga. Tra le tante aziende le più importanti e fornite sono senz’altro rappresentate dal trio Amazon, Sky e Netflix. Nello specifico in questo caso parleremo di Netflix.
Netflix è un’azienda nata nel 1997 negli States, in California. Da quei lontani anni ’90 ne ha fatta di strada, soprattutto dal 2013 con la sua prima produzione House of Cards, il primo di una lunga lista di successi nel campo della produzione televisiva. Proprio per questo un’azienda di grande successo non può non rendersi conto delle esigenze e i gusti dei suoi utenti. L’accento su tale aspetto è stato analizzato nei dovuti modi e Netflix senza deludere le aspettative ha prodotto o ha reso disponibile delle bellissime miniserie e delle “Serie brevi”, il cui numero aumenta esponenzialmente con il tempo.
In questo panorama produttivo possiamo analizzare il fenomeno delle “Serie brevi” in tre aspetti basilari quanto importanti: Il minutaggio per episodio, il numero di episodi per stagione e per ultimo il numero di stagioni complessivo.
Parlando del minutaggio per episodio abbiamo svariate Serie prodotte da Netflix. Tuttavia seppur lunghe nelle stagioni, risultano scorrevoli e “one shot” adatte a una pausa pranzo. Gli episodi possono avere tutti una costante fissa, ed è il caso delle Serie Tv animate come Bojack Horseman o Big Mouth, con i loro trenta minuti a episodio. Spesso invece Netflix usa lo stratagemma del minutaggio variabile, con episodi talvolta da venticinque minuti talvolta da quaranta, come è il caso di The OA o Masters of None. Il minutaggio per episodio è quindi un aspetto ricorrente usato in più prodotti per mantenere salda la presa sul pubblico.
Arriviamo dunque al secondo aspetto preso in esame: il numero di episodi per stagione. In questo caso parliamo del numero di episodi per singola stagione. É sempre più raro trovare prodotti da venti puntate al di fuori di qualche sit-com generalista che ancora tenta questa strada. Spesso abbiamo prodotti che non superano le dieci puntate, arrivando raramente a tredici. Un esempio per quanto concerne Netflix lo abbiamo con Stranger Things e i suoi rispettivi otto episodi per la prima stagione e nove per la seconda.
Il giusto numero di puntate risulta agli occhi del pubblico un incentivo per arrivare a un epilogo. Limitando il rischio della ridondanza e del “brodo allungato”.
Il terzo ma non meno importante aspetto è rappresentato dal numero di stagioni complessivo. In questo caso sono sempre più rari i prodotti di Netflix che superano le due, tre o quattro stagioni. Le eccezioni sono poche e facilmente individuabili, come per esempio un House of Cards o un Orange is the New Black. Nel complesso molti prodotti tendono a una chiusura celere a meno che il numero di ascolti non sia abbastanza elevato da permettere un proseguimento della Serie Tv. Gli ascolti sono di fatto l’elemento più importante poiché in questo caso possono anche provocare eventi spiacevoli per la Serie, come la sua cancellazione. Ne abbiamo esempi con Sense8 e Marco Polo.
Con questi tre aspetti possiamo dire di aver analizzato il fenomeno delle Serie brevi ma non quello delle miniserie, un altro grande fenomeno in espansione. La miniserie non è altro che un prodotto che racchiude questi tre aspetti sopra descritti in un unico corpo. Un corpo in grado di dare vita a prodotti di breve durata con poche puntate e concludenti in un’unica stagione.
Il più famoso esempio lo abbiamo proprio con la produzione Netflix di gennaio “The End of the F***ing World“. Una miniserie, della durata complessiva di poco più di tre ore ma che ha saputo stupire per la qualità e i temi trattati. Già da questo primo titolo possiamo ben capire come miniserie non sia affatto sinonimo di “scarsa qualità”. Anzi può capitare spesso che prodotti brevi e meno conosciuti siano di gran lunga migliori di Serie interminabili. Altri esempi possono essere Rebellion, L’Altra Grace o Godless.
Insomma, la lista sarebbe davvero lunga e a noi interessa parlare di cose brevi. L’aspetto importante è considerare l’esistenza di prodotti adatti a ogni momento e a ogni gusto personale.
Il pubblico cerca con maggiore frequenza Serie Tv che non lo tengano impegnato e che possano far passare con gioia e interesse il poco tempo che hanno a disposizione.
Il panorama seriale è una metafora della ciclicità storica. Un ambiente che si rinnova e si adatta alle esigenze della gente ma che, nonostante questo, ripropone ancora Serie davvero interessanti tutt’altro che brevi. Serie Tv che difficilmente lasciano la presa e il loro ruolo dominante nei confronti di questi nuovi prodotti, ancora sottostimati.
Torniamo quindi al dilemma posto in partenza: non abbiamo davvero più tempo per le Serie Tv lunghe? Senza dubbio diventa sempre più difficile pensare di potersi recuperare, oggi, serie infinite (per quanto meritevoli) come 24 o X-Files e Netflix ha ben percepito quest’andazzo, adattando di conseguenza la sua offerta. Probabilmente, però la verità sta nel mezzo: come in tutte le cose è importante saper trovare il giusto tempo per noi e ciò che ci appassiona, senza smettere di sognare e senza mai smettere di emozionarci. Pertanto godiamoci le nostre Serie Tv preferite, brevi o lunghe che siano.