Amore, stasera serata Netflix, ti va?
Possibile serata Netflix 2024
Certo, tesoro, che film vediamo? Non fare come l’altra volta che ti addormenti sul più bello, però!
Ma che film e film, caro… Preparati che ti straccio!
Eh???
Se anche voi siete rimasti un po’ sorpresi da questo possibile dialogo a tema Netflix, come sempre, è l’ora di fare un passo indietro e capire dove siamo invece arrivati.
Ricordate come nasce Netflix? O, per meglio dire, ricordate come nasce l’idea di Netflix? Facciamo un piccolo percorso a tappe.
Anno 1997: Reed Hastings, quello che sarebbe diventato uno degli uomini in grado di cambiare il nostro modo di approcciarci ai contenuti proiettati sul piccolo schermo, entra in uno dei templi del capitalismo dell’ultimo ventennio: Blockbuster. Si trova lì semplicemente per riportare il dvd di “Apollo 13”, ma ha un’amara sorpresa: è in ritardo con la restituzione, e quindi deve pagare 40 dollari di multa. La multa la paga, ma promette a sé stesso che tutto questo dovrà finire. Questa gestione dei contenuti è dispendiosa, farraginosa e tossica e non può continuare. Se non lo capisce nessuno, beh, ci penserà lui.
Anno 2024: Reed Hastings è fondatore e oggi presidente esecutivo (dopo anni da CEO) di Netflix, che ha soppiantato Blockbuster, ufficialmente fallita nel 2013 e alla quale è rimasto un unico punto vendita, diventato una attrazione turistica, nella minuscola cittadina di Bend, in Oregon. Netflix ha cambiato le regole della fruizione dei prodotti multimediali, permettendo l’accesso a un immenso catalogo dei generi più disparati al costo mensile di un biglietto per il cinema. Le conseguenze e la fortuna di questa rivoluzione (perché di questo si tratta, visto che ha cambiato le nostre abitudini) sono note, ma oggi si aggiunge un tassello in più.
Reed Hastings ha infatti voluto che la sua vittoria su Blockbuster fosse schiacciante e completa.
Ricordate infatti cosa vendeva (o, per meglio dire, noleggiava) Blockbuster? Certo, dvd, nei quali però potevano essere presenti film ma anche videogiochi! E da pochi anni Netflix ha deciso di estendersi proprio nell’area gioco, ramificando però questa espansione in due parti. Se su tutti i dispositivi mobile la piattaforma ha scelto di creare una sua linea di prodotti (chiamata Netflix Games), spesso sequel di successi dei decenni precedenti (niente, a questo giro se sei nato negli anni ’70 – ’80 ti toccano le lacrime, stacce), su computer e smart Tv (cioè su tutte quelle esperienze non mediate obbligatoriamente da app su smartphone) invece troviamo tre tipi di prodotti gioco:
- I quiz (che al momento sono tre);
- I prodotti interattivi basati su precedenti Serie Tv che in qualche modo hanno avuto a che fare con la N rossa. Qui il catalogo è vasto e continuamente in espansione.
- I prodotti interattivi originali (al momento due);
Tutti probabilmente ricordate il primo esperimento del genere sulla piattaforma: si trattava di Black Mirror Bandersnatch (che potete recuperare qui). Era un esperimento nel vero senso della parola, del tipo: mettiamo tutte le opzioni possibili, anche estreme, vediamo al pubblico cosa piace e cosa no, tiriamo le somme e da lì ripartiamo per la produzione di nuovi contenuti interattivi.
Risultato? Da un paio di anni la piattaforma ospita un numero sempre maggiore di contenuti interattivi, con molti tratti in comune (la possibilità di scelta e una certa leggerezza – sotto questo aspetto, la seriosità di Bandersnatch l’ha portato a essere un prodotto unico, che è destinato a rimanere tale) ma anche decise differenze, come abbiamo visto dall’elenco.
Partiamo dai quiz. Trovarli è facile, basta scrivere “quiz” sul motore di ricerca interno di Netflix e ti appariranno i tre prodotti con una caratteristica banda rossa e un simboletto simile a una piccola esplosione.
Come abbiamo detto, sono tre. Il primi due sono destinati maggiormente a un pubblico di bambini (ma non solo). Si tratta di Cat Burglar, un piccolo cartone animato stile Hanna-Barbera (Scooby-Doo, Tom & Jerry, Braccobaldo etc., con animali parlanti, un sacco di gag ed espedienti che compaiono dal nulla) in cui siamo protagonisti delle peripezie di un gatto che tenta di rubare una preziosissima opera d’arte. Il titolo è un gioco di parole: “Cat Burglar” è la traduzione inglese del nostro “topo d’appartamento”, ma può voler dire anche, appunto, “gatto”. Se riuscirai a rispondere correttamente alle domande (per lo più associazioni elementari), il gatto avanzerà nel suo piano, altrimenti sarà catturato, spesso in maniere molto divertenti.
Poi abbiamo Trivia Quest: si tratta di una vera e propria serie tv con episodi di durata piccolissima. Il cattivo di turno ha rapito i personaggi di Trivia Land; a ogni episodio, se risponderai correttamente alle domande, riuscirai a liberare un personaggio, altrimenti dovrai fare un nuovo tentativo nella puntata successiva. Le categorie delle domande sono le classiche del Trivial Pursuit: storia, arte, letteratura, musica, sport, scienza, attualità etc. In ogni episodio dovrai rispondere a 12 domande, di categorie e difficoltà variabili. Di primo impatto risulta essere un po’ ripetitivo, ma i disegni molto sfiziosi e i giochi di parole (si consiglia la visione in lingua originale con sottotitoli in inglese) che introducono ogni domanda aumentano la componente di divertimento.
Infine c’è quello che è in assoluto il prodotto migliore del lotto: Triviaverse!
Lo scopo del gioco è semplice semplice: rispondere correttamente al maggior numero di domande nel minor tempo possibile. Ma la musica da cabinato anni ’80, fatta apposta per incentivare il loop, la divisione in tre livelli di difficoltà crescente, il conto alla rovescia, la possibilità di sbloccare ogni volta un nuovo traguardo (fino a 6000 punti), le frasi provocatorie del cattivo del gioco (di cui vediamo solo gli occhi) e il conto delle risposte esatte consecutive, che aumenta i punti bonus e costituisce una classifica a parte sempre aggiornabile, rendono il prodotto davvero coinvolgente. Consiglio spassionato: giocatelo sullo schermo di un pc, sembrerà davvero di essere in una sala giochi!
Per aumentare la difficoltà, poi, se ti capita la stessa domanda tra una partita e l’altra, Triviaverse fa in modo di cambiare la posizione della risposta esatta, costringendoti a dover stare sempre attento. Infine, se scegli di non rispondere a una domanda su cui sei in dubbio in un livello precedente, per non rischiare di azzerare il conto delle risposte esatte, il gioco te la propone dopo poche domande nel livello successivo. Eh no, a Triviaverse non la si fa! Provate a giocarci, e fatemi sapere a quale record arrivate. Magari li confrontiamo nei messaggi sotto quest’articolo!
Ma dopo i quiz, abbiamo i prodotti interattivi, divisi in due blocchi: i sequel interattivi di prodotti già esistenti sulla piattaforma e i film a bivi puri, quelli nati già per essere “giocabili”, senza aver ripreso un franchise precedente.
I primi sono molti, e Netflix si trasforma in una vera e propria sala giochi, dove ognuno può scegliere la sua trama preferita e impegnarsi a trovare la soluzione giusta. Il divertimento migliore però è sempre in coppia (sapete che guardare col proprio partner le Serie Tv fa bene alla salute? Ve lo raccontiamo qui) o in gruppo, anche soltanto per prendere bonariamente in giro chi fa la scelta sbagliata. Il tratto comune è una certa leggerezza e bonarietà nei contenuti (nella maggior parte abbiamo a che fare con prodotti di animazione): sai già che finirà bene, in fondo, ma l’importante è trovare la strada per arrivare all’epilogo giusto. Come si dice: non conta la meta ma il viaggio, no? Per il resto, i generi sono diversi e soddisfano tutti i gusti.
Si parte dal genere survival. Tradotto: il famoso Bear Grills e il suo format Man Vs Nature sbarcano su Netflix in quattro avventure diverse. Si tratta di tre piccoli film (il più lungo dura 70 minuti) e una serie tv da 8 episodi. Li trovate tutti sotto il titolo “Scuola di sopravvivenza”, ma noi vi facilitiamo la ricerca. Su questo genere, c’è anche lo spin-off interattivo di Jurassic Park: Nuove avventure e il titolo “In fuga da Undertaker”.
Una buona parte dei titoli resta comunque, come detto, nel campo dell’animazione. Tra questi vanno segnalati due sequel di classici della piattaforma. Si tratta di:
- Carmen Sandiego: rubare o non rubare, dove la famosa ladra dovrà scegliere tra il suo mestiere e l’affetto dei suoi amici;
- Baby Boss: caccia al bambino, che si risolve in un enorme test attitudinale che però farà impazzire i fan di Baby Boss.
Per chiudere questo blocco, abbiamo il primo sequel interattivo di un prodotto Original Netflix non di animazione. Si tratta di Unbreakable Kimmy Schmidt: Kimmy vs il Reverendo.
Il film a bivi costituisce il finale di una serie tv che ha saputo conquistare il pubblico di Netflix e che ancora oggi ha i suoi fan (noi l’avevamo definita qui come un “inno alla spensieratezza”). Arrivato sulla piattaforma poco dopo Bandersnatch, Unbreakable Kimmy Schmidt: Kimmy vs il Reverendo ha dalla sua diversi punti a favore:
- Un cast decisamente azzeccato (Daniel Radcliffe come guest star e Jon Hamm sono perfetti);
- Un umorismo che alterna satira e slapstick e ben si concilia con l’atmosfera gioco del tutto;
- Dei personaggi (impossibile non pensare a Titus Welliver) con cui è adorabile interagire.
La trama è semplice: dopo le vicende dell’ultima stagione, Kimmy Schmidt sta finalmente per sposarsi, ma gli ostacoli sono dietro l’angolo. Il reverendo non è ancora sconfitto e si profila all’orizzonte una guerra contro i robot. Insomma, un film tutto da giocare!
Infine, abbiamo i prodotti originali, che al momento sono due: un film di animazione e una rom-com. Se il primo è perfetto per una serata in famiglia, il secondo potrebbe far litigare non poche coppie, quindi attenzione: maneggiare con cura! Stiamo parlando di Dove sono gli umani? e Choose Love.
Il primo, nato dai creatori di Pinky Malinky (serie piuttosto conosciuta se avete avuto a che fare con Nickelodeon et similia) racconta le avventure di Pud e Ham, rispettivamente un cane e un gatto che devono ritrovare la loro padrona e soprattutto salvare l’umanità improvvisamente scomparsa! Anche qui le gag sono infinite e la quantità di scelte è tale che i finali sono tantissimi. Racconta Chris Garbutt, uno dei creatori:
Abbiamo chiesto al nostro narratore principale, che ha lavorato sul lato tecnico delle cose di Netflix, di fare alcuni calcoli per noi, e ha capito che, se lo spettatore volesse vedere ogni singola permutazione della storia, fondamentalmente guardando tutti i diversi finali e ogni variazione di come arrivare a quei finali, ci sono oltre 87 miliardi di modi per farlo! 87.178.291.200 per la precisione. Quindi, questo dovrebbe tenere tutti occupati per un po’!”
Il prodotto si rivela un film di fantascienza dinamico e molto coinvolgente, che saprà attrarvi in maniera irresistibile.
Infine abbiamo Choose Love, fatto apposta per una serata di coppia o con le amiche. Di base è una classica rom-com (qui vi abbiamo elencato 5 rom-com alternative), ma nelle sue scelte può rivelare cose di noi che non sa neanche il nostro migliore amico.
Trama: Cami Conway (Laura Marano) lavora come fonica in un importante studio di registrazione di Hollywood. La sua vita scorre tranquilla ed è pronta a sposare il suo storico fidanzato, ma… dal passato torna il suo primo amore e una delle più importanti rockstar d’America si è invaghita di lei, mettendo sul piatto un contratto milionario pur di averla al suo fianco. Cami così dovrà scegliere tra tre uomini, e non solo. Ognuno di loro, infatti, costituirà per lei un destino diverso; la protagonista dovrà diventare grande e decidere, definitivamente, il suo futuro.
La critica ha accolto Choose Love con un po’ di sufficienza, per noi immeritata. Molti commentatori si sono infatti soffermati troppo sulla parte filmica e molto meno su quella giocosa. Il titolo non vuole essere affatto un capolavoro di profondità; anzi, ha tutto ciò che serve per recuperare stereotipi favolistici. In questo caso la ripresa è quella del protagonista messo davanti alle sue scelte. La spruzzata di musical (Laura Marano è attrice e cantante, oltre che ex volto di Disney Channel), il tocco glitter (i personaggi sembrano sempre illuminati dalla luce divina), il contenuto sbloccabile se si completano tutti i finali giusti portano la dimensione gioco a prevalere nettamente su quella della sceneggiatura e della regia.
E come gioco fa il suo dovere. Senza volerlo vi ritroverete a ricordare di quando eravate voi a dover scegliere chi amare. Piccolo problema: magari avete accanto il vostro partner, e potrebbero uscire pezzi del vostro passato non proprio edificanti… Sarete pronti a condividerlo?
Insomma, Choose Love è il titolo perfetto per una serata originale che mescoli serie tv e gioco. Alla fine, nei prodotti che abbiamo visto, è tutta una questione di gradazioni; tutte però convergono nel voler dare allo spettatore un’esperienza diversa. A livello di marketing, è il modo in cui Netflix si sta differenziando dai concorrenti, utilizzando l’esperienza interattiva per allargare il proprio universo. E l’apertura della sezione Games potrebbe portare a fusione tra i due mondi. Immaginate di poter utilizzare le scelte dei videogiocatori per creare contenuti interattivi basati sui più importanti titoli degli ultimi decenni.
Non un prodotto per tutti, ma un prodotto diverso per ogni giocatore, la personalizzazione estrema dell’esperienza. Una nuova rivoluzione? Netflix lo spera, noi attendiamo. Ma una cosa è sicura: saremo pronti a metterci in gioco!