4) Friends from College
E se parliamo di prevedibilità, dozzinali evoluzioni e contesti visti e rivisti nelle comedy degli ultimi dieci anni Friends from College merita uno posto di diritto. Siamo a New York, tutti i protagonisti fanno lavori settoriali e diversi, amici del college che a quarant’anni si trovano a essere ancora ventenni. La grande via dell’immaturità perpetua.
Il problema, però, non è tanto l’ovvietà di una trama trita e ritrita, ma i suoi personaggi. Entrare in empatia con uno di loro è difficile, ma farlo con tutti i protagonisti è impossibile: fin dal primo episodio nessuno si salva dall’antipatia generata proprio dai loro atteggiamenti. Addirittura, andando avanti con gli episodi, si iniziano a preferire personaggi secondari che risultano molto più genuini e veritieri di quelli principali.
L’amicizia che li lega non si spiega neanche bene e i momenti di ritrovo sono ambigui, irreali: come se fossero persone diverse, senza legami con i se stessi delle altre scene, quando sono in gruppo.