Per non perderti tutte le novità del momento, tra aggiunte al catalogo e nuove produzioni, qui trovi anche la lista sempre aggiornata delle migliori serie tv da vedere su Netflix
Lo abbiamo detto più volte e lo riconfermiamo ancora: Netflix è in uno dei momenti più alti dei suoi ultimi anni. Dopo una serie di cancellazioni e Serie Tv che ci hanno fatto storcere il naso, il gigante dello streaming sembra essere tornato più forte che mai con produzioni di livello altissimo capaci di ricordarci ancora una volta la sua potenza. Le Serie Tv da vedere su Netflix assolutamente sono tantissime, e in questi due anni l’offerta è cresciuta sempre di più, presentandoci produzioni che hanno fatto rumore e si sono imposte nel panorama seriale in pochissimo tempo. E’ dunque giunto il momento di decretare quali siano le migliori nuove Serie Tv prodotte dalla piattaforma negli ultimi due anni. In questa lista, che non sarà una classifica, parleremo infatti soltanto delle Serie Tv prodotte dalla piattaforma e recentemente nate. Dunque dimenticate qualsiasi ritorno o produzione semplicemente presente sul catalogo.
Il nostro obiettivo è quello di focalizzarci sulle Serie Tv concretamente prodotte dal gigante dello streaming, e di scoprire quali siano quei prodotti che hanno fatto davvero la differenza negli ultimi due anni, diventando dei veri e propri gioielli della serialità attuale. Da Dahmer a Ripley e La Caduta della Casa degli Usher, dunque, ecco le 15 migliori Serie Tv da vedere su Netflix nate e prodotte negli ultimi due anni (da giugno 2022 a giugno 2024). Lo ripetiamo: non è una classifica, ma una lista in ordine sparso.
1) 1899, una Serie Tv da vedere su Netflix nonostante la cancellazione
Cominciamo con una nota dolce-amara. 1899 è una Serie Tv da vedere su Netflix nonostante il suo triste destino e l’interruzione così drastica della sua storia. Dopo la grandissima Dark, i produttori della Serie Tv sono tornati più carichi che mai con un nuovo ambizioso progetto. Le basi c’erano tutte, e anche le premesse erano grandissime. E il risultato, neanche per un istante, ha deluso il pubblico che ha saputo dividere e non paragonare Dark alla nuova produzione. 1899 aveva infatti subito capito come camminare sulle proprie gambe, vivendo di una luce propria e non della nostalgia dell’iconica produzione tedesca. Una grandissima base su cui muoversi e su cui, poi, far sorgere un nuovo potenziale cult Netflix. Ma le storie, a volte, sanno essere decisamente più tristi e drastiche di come ce le immaginiamo.
Dopo poco tempo dalla distribuzione, 1899 è stata cancellata ufficialmente da Netflix a causa di profitti e costi di produzione. Essendo una Serie Tv dispendiosa, 1899 non doveva soltanto andare in tendenza o essere chiacchierata: doveva registrare un certo tipo di ore di streaming, diventare un colosso. Le aspettative troppo alte dei vertici sono state però deluse da dei buoni ascolti che però non combaciavano con quanto predetto e immaginato. Da questo momento, bisognava dunque capire se andare avanti e investire su una nuova stagione o mettere fine alla storia. La decisione la sappiamo già, e ci fa ancora male. 1899, nonostante il suo breve racconto, è riuscita infatti a consolidare una propria identità, a dar vita a un grande mistero e a elaborare colpi di scena che non hanno deluso i telespettatori.
1899 è tutto quello che i fan di Dark speravano di ritrovare sulla piattaforma. Una storia che unisce il concreto e l’astratto, la finzione e la realtà. Tutto ciò che può essere spiegato e tutto ciò che invece non può trovare alcuna spiegazione scientifica e razionale. Anche in questo caso, non faremo a meno di legami e rapporti umani che si prenderanno il compito di indagare sulla natura degli individui, sui loro comportamenti e sulla loro indole. 1899 ribalta la narrazione e costruisce due piani ben divisi. Nella prima parte affrontiamo il mistero della nave, mentre nella seconda cominciamo a capire cosa si celi dietro ai personaggi e l’origine di tutto. Una narrazione che si ribalta, mostrandoci la parte più vulnerabile degli esseri umani, della famiglia e dei rapporti, ma anche del potere della scienza e dei numeri.
Il finale di 1899 sembrava promettere numerose risposte e uno scenario tutto da scoprire, ma purtroppo di questa storia non sapremo più altro. Tutto è rimasto lì, inerme, bloccato sulle note di David Bowie. Nonostante ciò, questa resta una delle produzioni più ambiziose e curate degli ultimi due anni. Una Serie Tv da vedere su Netflix per riconoscere la grandezza di una storia purtroppo interrotta, ma non per questo non di altissimo livello.
2) Dahmer – Mostro: La Storia di Jeffrey Dahmer
Prima pensata come una miniserie e poi confermata come Serie Tv antologica, Mostro: la Storia di Jeffrey Dahmer è una delle migliori produzioni degli ultimi anni. Una storia cruda e nuda, tagliente e brutale. Diretta da quel genio di Ryan Murphy, – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer ci racconta la storia dell’omonimo serial killer, riuscendo anche a fotografare il contesto storico e sociale di quel periodo. Ridurre Dahmer a semplice Serie Tv su un serial killer sarebbe infatti scorretto. Fin dalla prima puntata è infatti percepibile l’urgenza del regista di raccontare e denunciare l’indifferenza delle istituzioni e delle autorità in quel determinato periodo storico. Un’indifferenza che ha permesso a Dahmer di agire indisturbato, lasciando le vittime nelle sue terribili mani.
Con un’interpretazione straordina da parte di Evan Peters, che è stato anche candidato come Miglior Attore Protagonista agli Emmy Awards 2023 (e ha vinto un Golden Globe come miglior attore in una miniserie), Dahmer è immediatamente diventato un fenomeno mediatico. Una storia che ha attirato curiosità ma anche polemiche. D’altronde Murphy ha scelto di essere fedele alla realtà in tutto e per tutto, e questo ha causato varie reazioni da parte delle famiglie delle vittime e da chi, comprendendo il trauma, ha scelto di sostenere la loro causa. Ciò che va necessariamente premesso è che Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer non si prende il compito di mostrare la parte umana di uno spietato serial killer. Al contrario, racconta e invita il telespettatore a riflettere sulle conseguenze e sulle azioni di chi avrebbe potuto salvare, fare qualcosa, e invece è rimasto in silenzio. Sulla brutalità di quanto accaduto e di come, ancora oggi, questo trauma influenzi l’America.
Il vero obiettivo di Ryan Murphy, come oramai abbiamo potuto vedere più e più volte, è proprio quello di raccontare qualcosa con il solo scopo di analizzare la società. Per farlo si è servito di racconti politici, come nel caso di The Politician e la terza stagione di American Crime Story, o di storie horror, come abbiamo visto in America Horror Story.
A prescindere dalla forma, la sostanza non cambia mai, e Dahmer non fa eccezione alla regola. Attraverso questa storia così brutale e non facile da guardare, Murphy ha avuto la possibilità di raccontare il marcio di una società con evidenti retaggi razzisti, incline a credere a una verità inesistente soltanto perché supportata da determinati connotati fisici. Questa è la parte più difficile di Dahmer. Guardare le vittime a un passo dalla dalla salvezza finire nelle mani di un serial killer, lontani dalla protezione di chi aveva l’unico compito di salvaguardarli.
Una Serie Tv complicata, dai tratti disumani e purtroppo reali. Una storia che vorremmo non fosse mai esistita, e che invece ci guarda ancora oggi negli occhi.