3) Alias Grace
Amanti del genere storico in costume, attenzione: Alias Grace è la serie che fa per voi. Tratta dall’omonimo romanzo di Margaret Atwood (già autrice di The Handmaid’s Tale) Alias Grace è un dramma psicologico romanzato che racconta la storia di Grace Marks, cameriera realmente esistita, accusata di esser complice nell’omicidio del suo datore di lavoro.
La miniserie composta da sei puntate è stata scritta da Sarah Polley (vincitrice di un Oscar come miglior sceneggiatura per Women Talking – Il diritto di scegliere) e diretta da Mary Harron (Oz, Six Feet Under, The Following, tra le altre cose) ed è andata in onda nel 2017 in Canada e su Netflix.
Alias Grace, con protagonisti Sarah Gadon nei panni di Grace ed Edward Holcroft nei panni dello psichiatra che deve valutare se Grace sia effettivamente colpevole o vada graziata, è un avvincente viaggio all’interno di quel complesso e complicato organo che è il cervello.
Ambientata nel carcere femminile di New York la miniserie racconta per ogni puntata il tentativo da parte del dottor Jordan di far riaffiorare, attraverso un interessante lavoro associativo, i ricordi di Grace, che si dichiara innocente e incapace di ricordare.
La serie, però, analizza con una certa precisione anche il contorno vittoriano del Canada della seconda metà del XIX secolo, epoca nella quale una ragazza come Grace, decisamente intelligente e arguta, è certamente vittima di un sistema incapace di accettare il suo desiderio recondito di emancipazione.
4) The Playlist
Dopo un salto in Canada torniamo di nuovo in Europa per quest’altra miniserie in sei puntate uscita nell’ottobre del 2022 su Netflix. Ispirata al libro inchiesta Spotify Untold di Sven Carlsson e Jonas Leijonhufvud, The Playlist racconta in maniera romanzata la nascita e lo sviluppo di Spotify, colosso svedese dello streaming audio.
Sviluppata da Christian Spurrier, la miniserie affronta attraverso sei punti di vista la creazione di una delle invenzioni più geniali del XXI secolo. Ed è proprio questo POV l’idea originale della serie. Molte scene, infatti, vengono riviste, episodio dopo episodio, secondo il punto di vista del protagonista della puntata dando così un contributo sempre differente alla rivoluzionario storia di Spotify.
La miniserie, una creazione svedese e britannica, è un interessante viaggio nella storia della musica digitale. Attraverso lunghe, riflessive pause, i protagonisti permettono al telespettatore di immedesimarsi nel processo creativo incredibilmente geniale di Daniel Ek (interpretato da Edvin Endre) permettendogli di comprendere fino in fondo un’invenzione che ha rivoluzionato la maniera di ascoltare e produrre musica per sempre.