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5 Serie Tv che si nascondono fin troppo bene nel catalogo di Netflix

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Un abbonamento che cambia il tuo modo di guardare le Serie Tv

Con così tante piattaforme e poco tempo a disposizione, scegliere cosa vedere è diventato complicato. Noi vogliamo aiutarti ad andare a colpo sicuro.

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Netflix continua a essere sempre il gigante dello streaming. Anche se spesso si è resa oggetto di critiche con delle cancellazioni assurde e immeritate, o con rinnovi che hanno finito per rovinare l’essenza di alcune Serie Tv. Insomma, non sempre siamo stati soddisfatti. E lo sappiamo. Lo accettiamo. Nell’ultimo periodo, però, la piattaforma è riuscita ad alzare l’asticella con produzioni di altissimo livello che sono state capaci di ridarle una nuovo volto. Come nel caso di Ripley che ci fa vedere una Netflix insolita, diversa da ogni cosa vista fino a questo momento. Le Serie Tv da vedere su Netflix sono davvero tante. Alcune hanno avuto grandissima fortuna, altre si sono fatte conoscere per i propri errori, e altre – invece – rimangono nascoste nel catalogo.

Sulla piattaforma streaming Netflix infatti si nascondono Serie tv sfortunate, ma meritevoli della nostra attenzione. Ognuna di queste meriterebbe un plauso, un riconoscimento. Ma niente da fare: restano silenziose, lì dove le abbiamo lasciate. Eppure, basterebbero pochi minuti per capire quanto queste siano meritevoli di ascolto. Curiosi di sapere di quali stiamo parlando? Andiamo a scoprirlo insieme!

1) Clickbait

Una scena di Clickbait

Amanti di Black Mirror, ci rivolgiamo direttamente a voi. Se vi mancano le spinose e mai velate critiche sociali della produzione britannica, abbiamo qui pane per i vostri denti, e si chiama Clickbait. Chiaramente non siamo all’altezza di Black Mirror, soprattutto prendendo in considerazione le prime stagioni, ma Clickbait sa come difendersi, dando atto a una narrazione che giudica e non assolve una società oramai persa nei meandri del web. Qualsiasi essi siano. Distribuita nel 2021, Clickbait vede la presenza di attori come Adrian Grenier (Il Diavolo Veste Prada) e Zoe Kazan (il premio Emmy Olive Kitteridge).

Cercando su Wikipedia, alla voce clickbait troveremo: un termine che indica un contenuto web la cui principale funzione è di attirare il maggior numero possibile di internauti, per generare rendite pubblicitarie online. Il clickbait si avvale di titoli accattivanti e sensazionalisti che incitano l’utente a cliccare, facendo leva sull’aspetto emozionale di chi vi accede. Il suo obiettivo è quello di attirare chi apre questi link per incoraggiarli a condividerne il contenuto per aumentarne la diffusione. La parte difficile e malsana di questa Serie Tv è che in questo caso il clickbait ha a che fare con un video di un uomo che rivela, tramite una scritta, di essere un omicida e che, dopo aver accumulato 5 milioni di visilualizzazioni, morirà. Da questo momento, Clickbait entra nel vivo facendoci porre ovvie domande: ha davvero fatto quel che dice? Chi c’è dietro a tutto questo?

Questi interrogativi non smetteranno di tormentarci fino alla fine, momento in cui verremo sconvolti da un finale inaspettato. L’intento di Clickbait è quello di rivolgersi direttamente alla società del web, al mondo online che vede in questa situazione drammatica un episodio da Serie Tv, e non la vita di un essere umano. Empatia, comprensione, razionalità: ognuna di queste cose abbandona il campo, permettendo al mondo del web di depersonalizzare l’uomo visto nel video. Clickbait racconta così il degradante mondo di oggi, focalizzandosi sull’arma di internet, uno strumento nato forse per avvicinarci di più e che invece, spesso, ci allontana, non rendendoci più persone, ma solo clickbait.

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