Fra le rivoluzioni che Netflix ha apportato al nostro modo di approcciarci alle serie tv, c’è sicuramente una possibilità di scelta pressoché smisurata. Il catalogo sembra quasi infinito e abbiamo avuto la possibilità di esser raggiunti da un numero esorbitante di produzioni internazionali, che forse non avremmo incontrato poi così facilmente. Le serie tv francesi fanno parte di questo gruppo, geograficamente vicino, ma che forse sarebbero state più difficilmente accessibili. Sarebbe stato un peccato perdersene alcune, perché hanno un qualcosa di speciale e caratteristico che le rende affascinanti. Sebbene in molti casi non siano conosciutissime, in altri hanno davvero raggiunto la vetta dei contenuti più visti sulla piattaforma grazie a quel mix di atmosfera, cast, accento e interculturalità.
Con questa classifica cercheremo di dare un senso più specifico a quel “je ne sais quoi” che ha reso alcune produzioni davvero speciali, proponendovi le dieci migliori serie tv francesi attualmente presenti su Netflix.
10 Lavoro a mano armata
Attore, dirigente sportivo, militante nella nazionale francese, ricordato come una vera e propria leggenda del Manchester United, sembra che non ci sia niente che Eric Cantona non sappia fare, escluso forse mantenere la calma in certi momenti. In Lavoro a mano armata è proprio la sua interpretazione a rendere speciale una serie che, tra le righe, vuole portare alla luce un problema molto contemporaneo come quello del mobbing e della disoccupazione. Alain Delambre è un impiegato che si ritrova a quasi sessant’anni umiliato e vessato dai suoi datori di lavoro, che come se non bastasse, decideranno di infierire su di lui licenziandolo in tronco. Se nel carattere passivo di Delambre non riconoscete il Cantona a cui siete abituati, verrete presto accontentati, perché la rabbia che scaturisce da questa situazione, trasformerà il personaggio da lui interpretato in un uomo senza scrupoli né moralità, pronto a qualsiasi cosa pur di ottenere il lavoro a cui aspira presso un’importante multinazionale. La furia dell’uomo comune vi tornerà in mente spesso, dopo la visione di queste sei puntate che costituiscono una serie sicuramente da recuperare.
9 Black Spot
Villefranche è una piccola cittadina situata in una terra di nessuno, dispersa fra i boschi e le montagne. È quella che in francese viene definita una Zone Blanche: “non prendono i cellulari, non funziona il gps, anche il forno a microonde fa i capricci”. È un luogo inospitale sotto tutti i punti di vista, neanche fosse stato costruito sotto un cattivo presagio, che rende tormentati e instabili anche i suoi abitanti. Black Spot è una serie d’atmosfera, che vi costringerà a rimanere incollati allo schermo per riuscire a placare la curiosità, ottenere qualche riposta, capire cosa si nasconde dietro a tutti quei suicidi, quelle morti violente, ma soprattutto quei silenzi che caratterizzano Villefranche più di ogni altra cosa. Se non bastasse la trama così contorta e misteriosa, Black Spot è interessante anche per un’indiscutibile bellezza visiva, grazie a una fotografia che vale da sola la visione dell’intera serie. Insomma una serie davvero ben fatta, che mescola sapientemente il crime, il thriller e un tocco di soprannaturale, sullo sfondo di boschi e paesini sperduti degni del più claustrofobico Stephen King. Un mix che non farà rimpiangere Les Revenantes ai fan del genere.
8 Destini in fiamme
Destini in fiamme è una serie che apparentemente sembra raccontare il tragico incendio del 1897 che ha causato la morte di 124 persone, quasi tutte donne, durante un evento di beneficenza. In realtà, oltre alla rilevanza storica di questo fatto di per sé, si propone di presentare un interessante excursus sulla condizione della donna nel XIX secolo attraverso tre donne di estrazione sociale differente che però si sono ritrovate casualmente tutte e tre lambite dalle fiamme dell’incendio. Destini in fiamme è un bella serie, un po’ storica e un po’ romantica, che permette allo spettatore di seguire la storia di tre donne che cercano di sopravvivere a testa alta in una società che cerca di piegarle a ogni costo. La sua buona riuscita è dovuta anche ai fondi e alle tecnologie che la produzione ha potuto sfruttare (basti pensare che le fiamme alte sette metri sono state appiccate in uno studio costruito per resistere al calore il più a lungo possibile, in maniera da permettere una registrazione della scena veritiera e accurata). Dall’altra parte questa serie, pur mostrando costumi e acconciature d’epoca, si propone come estremamente godibile e facile da seguire, grazie all’uso di dialoghi veloci e un linguaggio contemporaneo.
7 A Very Secret Service
A Very Secret Service è, fra le serie tv francesi, una delle più sorprendenti. I francesi dimostreranno un insospettabile senso dell’umorismo nel raccontare loro stessi e la loro storia, all’interno di una serie che si propone di inscenare uno dei periodi più tesi della storia umana: la Guerra Fredda. Il giovane André Merlaux viene rapito e incappucciato per essere portato nel covo di spie più segreto di tutta la Francia, dove verrà addestrato (malvolentieri) da alcuni uomini dell’intelligence francese durante un periodo di altissime tensioni. Se da una parte la Guerra Fredda sta mettendo in crisi la Francia in quanto super potenza mondiale, dall’altra la società francese stessa sta cambiando vedendo la nascita, fra le altre cose, del movimento indipendentista di alcune colonie africane e del femminismo. Tutto ciò creerà non pochi problemi a questi agenti davvero segretissimi. Un po’ seguace della scia di altre fortunatissime serie ambientate sul posto di lavoro, un po’ un occhio disincantato sulla burocrazia, le spie e la diplomazia internazionale, questa commedia drammatica è divertente, veloce e sotto certi punti di vista anche interessante e coinvolgente.
6 Versailles
La reggia di Versailles è uno degli innumerevoli simboli che contraddistinguono la Francia nel mondo. Ma non solo, è anche il simbolo dello sfarzo, della ricchezza e della volubilità della nobiltà dell’epoca, in netta contrapposizione con le condizioni spesso al limite della sopravvivenza nelle quali si trovava il popolo francese. Questa serie racconta con un linguaggio nitido e schietto la costruzione dell’immenso palazzo omonimo, che diventa appunto il simbolo della personalità viziata e capricciosa di Re Luigi XIV, ma anche della sua potenza. In cambio di un lussuoso soggiorno presso il palazzo, la nobiltà è disposta a farsi manipolare dal sovrano senza quasi rendersene conto, mentre il malcontento imperversa fra le strade della Francia. A onor del vero la serie ha attirato diverse critiche da parte di storici ed esperti che ritenevano ci fossero troppe libertà narrative, una eccessiva semplificazione degli avvenimenti e qualche scivolone dal punto di vista della ricostruzione di usi, costumi e mentalità dell’epoca. Sarà forse poco precisa dal punto di vista storico, ma resta il fatto che Versailles è una serie tv capace di ipnotizzare lo spettatore, ben consapevole di non aver di fronte un documentario, ma un gradevole prodotto di intrattenimento.
5 Drôle – Comici a Parigi
Fanny Herrero è una showrunner, anzi come dicono i francesi una “showrunneuse”, di cui farete bene a ricordare il nome, e non solo perché lo leggerete un’altra volta in questa classifica, ma perché, una serie alla volta, si sta facendo notare nel mondo delle serie tv francesi, brillando di luce propria. Drôle – Comici a Parigi è apparsa recentemente sul catalogo Netflix e in breve tempo è arrivata sulla bocca di tutti (leggi qui la nostra recensione). La serie racconta di questo locale parigino in cui è possibile esibirsi in brevi monologhi comici e ci permette non solo di varcare le soglie del locale proprio come fossimo spettatori di una stand-up comedy, ma anche di conoscere la vita privata dei comici emergenti che ne calcano il palco. Paradossalmente saranno molto più assurde e comiche alcune situazioni in cui i personaggi si verranno a trovare nella vita reale, che gli sketch costruiti per le loro esibizioni. Questa serie è divertente, ma a ben vedere non solo: la storia dei quattro protagonisti assomiglia a quella di chiunque abbia un sogno e cerchi in tutti i modi di raggiungerlo, nonostante le difficoltà e i pregiudizi. Insomma una buona scusa per ridere di qualsiasi cosa, anche di quello che in realtà non fa ridere per niente.
4 Altro che caffè!
La famiglia Hazan vi dà il benvenuto nel loro negozio di cannabis, sorto sulle ceneri della macelleria Kosher che gestiva da tempo immemore, con scarsissimi risultati. Altro che caffé! è una serie che va vista nel momento in cui sentirete il bisogno di sentire la testa leggera, ma solo grazie alle situazione grottesche, non sense, ma a tratti davvero esilaranti che derivano da questo repentino, quanto radicale, cambio di business. La serie approfitta dello scottante tema della legalizzazione delle droghe leggere per mostrarci le più drammatiche e allo stesso tempo divertenti dinamiche familiari, fra tradizioni, pregiudizi e voglia di rivincita(e qualche narcotrafficante vestito da frate). La nuova attività non prenderà mai il volo, ma il tentativo di vederla nascere ci renderà quasi parte di questa bizzarra famiglia composta da quelli che un tempo erano solo dei normali parigini, ma che ben presto si ritroveranno a essere fra i criminali più ricercati di tutta la Francia. Preparatevi al peggio perché niente è troppo in Altro che caffè!
3 Lupin
Fra le serie tv francesi che hanno avuto più successo fra gli abbonati della grande N c’è senza ombra di dubbio Lupin. L’uscita della serie è stata anticipata da una pioggia di critiche e preconcetti sulla necessità di mettere nuovamente in scena la storia trita e ritrita del famoso ladro gentiluomo. Tuttavia chi si è dimostrato dubbioso sulla buona riuscita di questo adattamento si è dovuto ben presto ricredere, perché Lupin è una serie appassionante, intelligente e nient’affatto banale. Omar Sy interpreta una storia di rivincita, di vendetta, una ricerca della giustizia, un riscatto sociale e familiare, che verrà messo in atto proprio grazie a un paio di trucchetti imparati leggendo i libri di Maurice Leblanc. E se forse i mezzi non sono del tutto legittimi, non si può non essere solidali con Assane Diop, che vedrà completamente stravolta la sua vita, nel tentativo di riscattare il buon nome di suo padre. La serie è stata accolta in maniera entusiasta da critica e pubblico perché è capace di raccontare un classico, ma con un linguaggio e vicende contemporanee, senza che però quella discreta forma di eleganza originaria venga mai intaccata.
2 Marianne
La figura della Marianne in Francia è quella di una bella donna sul campo di battaglia in un quadro famosissimo conservato al Louvre. Rappresenta i valori di uguaglianza, libertà e fratellanza che costituiscono i diritti fondamentali dell’uomo, garantiti dalla repubblica. Benché ne condivida il nome e la nazionalità, la Marianne francese e quella della serie tv non hanno davvero niente a che vedere. La serie horror racconta le vicende di una famosa scrittrice, Emma Larsimon, che vede realizzarsi uno alla volta i peggiori incubi da lei stessa descritti nei suoi libri. La serie è godibile anche da chi non è un amante del genere, non è un horror che fa leva sullo splatter o sul classico effetto jumpscare. Spaventa ugualmente, solo che lo fa in maniera più sottile. Marianne è un brivido che striscia lungo i ricordi d’infanzia, il salotto buono a casa della nonna, gli amici che non vedevi da tanto tempo. Marianne è plausibile perché i personaggi non sono patinati, sono imperfetti, talvolta goffi e ridicoli, mentre al contrario gli effetti speciali sono ben realizzati e realistici. Purtroppo si è fermata a una sola stagione, nonostante fosse una delle serie tv francesi più apprezzate dal pubblico e per certi versi va bene così. Non si è voluto strafare con il rischio di snaturare una serie che, in otto episodi, è riuscita comunque a funzionare a meraviglia.
1 Chiami il mio agente!
I vizi, i capricci e le assurdità delle grandi star del mondo dello spettacolo raccontate da chi ci lavora insieme ed è costretto ad averci a che fare ogni giorno. In poche parole è questa la trama di Chiami il mio agente! la più acclamata serie tv francese al momento disponibile su Netflix, ideata da quel nome che vi avevamo già chiesto di tenere a mente, Fanny Herrero. Questa serie tv racconta, come solo chi sa di cosa sta parlando può fare, la vita di un’agenzia artistica parigina che lotta per restare a galla, sopravvivendo a imprevisti di ogni genere. Ogni puntata porta con sé una guest star d’eccezione: Monica Bellucci, Jean Reno, Juliette Binoche per dirne alcune, ma soprattutto ci regala un tassello in più di quello che è l’intricatissimo puzzle della vita dei protagonisti a cui ci affezioneremo velocissimamente. Chiami il mio agente! è la più francese delle serie tv, in cui non c’è niente di così lucido, patinato e, azzardiamo, quasi finto di alcune spettacolari produzioni americane, ma nemmeno la bonaria cialtroneria del nostrano René Ferretti. Ci sono attori dall’aspetto normale, persone vere a volte spettinate, a volte scomposte, a volte stanche e spesso in crisi, con debolezze e virtù. Ci sono situazioni tragicomiche, divertenti e paradossali. Insomma c’è una serie da vedere, per cancellare quell’assurdo stereotipo che i francesi non siano capaci di essere buffi, perché troppo impegnati a essere snob.