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Le 10 Serie Tv più profonde che puoi trovare su Netflix

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Spesso necessitiamo di prodotti che contengano al loro interno una profondità ben precisa che si prenda il compito di contraddistinguere le storie che troviamo all’interno del nostro schermo. La botta emotiva è fondamentale: ci permette di abbattere i muri e ci permette di entrare a tutti gli effetti all’interno della narrazione grazie a una chiave che solo l’empatia riesce a dare. Non appena questa porta viene aperta – quasi sempre – il prodotto riesce a prendere dei punti in più che, alla fine della storia, saranno fondamentali affinché la nostra mente non dimentichi mai ciò che ha visto.

Dalla storia adolescenziale a quella adulta, da quella romantica a quella d’azione, non è importante il genere o l’etichetta perché le Serie Tv disponibili su Netflix di cui stiamo per parlarvi hanno un solo punto in comune:l’essere cibo per la nostra empatia. Qualsiasi definizione diate per il termine profondità, ognuna di esse comporta questo magnifico risultato che, umanamente, riesce a rendere ciò che guardiamo quasi reale.

Vediamo insieme le 10 Serie Tv disponibili su Netflix che, in quanto a profondità, riescono a essere imbattibili. Pronti? Via!

1) When They See Us, la Serie Tv Netflix che racconta una storia drammatica realmente accaduta

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When They See Us apre ufficialmente il cammino nella profondità all’interno delle Serie Tv Netflix. Un inizio, questo, decisamente doloroso.

Perché When They See Us è una storia reale che purtroppo ha avuto luogo non troppo tempo fa e che ancora oggi ci imbestialisce. Sono solo quattro puntate ma sono bastate per rendere questo prodotto uno dei più profondi e drammatici all’interno delle piattaforma Netflix.

La miniserie racconta come ingiustamente cinque giovani vennero accusati di stupro nel 1989. La narrazione si sviluppa fino al finale che vede la scarcerazione e l’annullamento di tutte le accuse, ma nulla nella serie grida al lieto fine perché semplicemente questo non esiste. Gli anni che i ragazzi hanno vissuto all’interno della prigione, le ingiustizie che hanno dovuto subire da parte di un paese che voleva un colpevole, i loro futuri compromessi: tutto ha una conseguenza sulla vita di questi cinque giovani ragazzi e non basta la loro cancellazione dal registro delle accuse per far sussistere un lieto fine.

Quando ci ritroveremo nel mondo di When They See Us nulla riuscirà a farci stare lontani dalla storia che abbiamo di fronte: nessuna distrazione, nessun telefono in mano. La nostra attenzione sarà rivolta solo ai protagonisti e alla loro vita sacrificata per un paese che non si è voluto fermare neanche di fronte all’assenza di prove, e questa sensazione di rabbia ce la porteremo anche dopo la visione della serie.

Per questo motivo, probabilmente, When They See Us – se stessimo parlando in termini di classifica – riuscirebbe a posizionarsi sul podio senza troppi intoppi.

2) After Life, la Serie Tv Netflix che usa il cinismo per convivere con il dolore

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After Life è una Serie Tv Netflix che suona come una convalescenza e che ha tutte le intenzioni di non portare alla rinascita di un uomo, ma piuttosto di insegnargli a vivere il dolore che si è imposto – suo malgrado – all’interno della sua vita. Tony perde la moglie e adesso deve imparare a stare da solo: è difficile, quasi inimmaginabile per lui, ma in qualche modo deve ripartire.

A fare compagnia a questo chiassoso silenzio troviamo il suo modo sarcastico e pungente di affrontare il lutto nella vita di ogni giorno e nei confronti della società: alla stessa stregua di un nichilista, Tony smette di credere a tutto tranne che al suo dolore. Sente dentro di lui solo questa sensazione straziante che prende il possesso della sua linfa vitale. Da questo momento in poi le cose, anche le più belle, perdono significato e diventano solo esistenti senza alcuna possibilità di rivitalizzare il protagonista di After Life.

Ma la vita non si ferma e, anche se con estrema difficoltà, Tony deve reimparare a vivere. Così la serie racconta il modo – forse poco ordinario – di Tony di imparare a convivere con quel coltello conficcato nel petto che altro non è che un’assenza a cui il protagonista non sa abituarsi. Guardarlo crescere mentre impara di nuovo a stare al mondo è un’esperienza delicata che potrete trovare sulla piattaforma Netflix: giudicate voi quanto sia straziante.

3) Sons Of Anarchy

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Sons Of Anarchy è molto di più di una Serie Tv, è una religione. Si presenta al pubblico con una trama che sembra non nascondere sorprese, ma che in realtà – nel corso delle sue sette stagioni – non si tirerà indietro di fronte a niente. In questo modo affronterà temi delicati e difficili mettendo al centro di tutto i suoi protagonisti: con questa base così delicata riusciremo a esplorare la loro individualità e lo stesso faranno loro con se stessi.

Proprio in questa maniera Sons Of Anarchy rende i suoi personaggi emotivamente fortissimi e lo fa servendosi non solo dell’azione, ma anche dei sentimenti e dei rapporti umani che nella serie riescono a insegnare al gruppo di motociclisti quanto la vita a volte possa essere tormentata e inarrestabile, ed è con questa premessa che spesso – durante l’andare avanti degli episodi – ci ritroveremo a dover salutare molti personaggi a cui il destino non ha riservato alcuna carezza. Proprio in questo caso Sons Of Anarchy tratta la morte focalizzandosi sulla vita di chi viene abbandonato e costretto ad affrontare il lutto. Lo vedremo mentre cerca di navigare nell’indifferenza, oppure lo guarderemo affranto mentre prova a sfogare tutto con metodi devastanti, non è importante il come. Ciò che importa in questa serie è assimilare ogni storia e farla nostra nel migliore dei modi ricordandoci che tutto quello che accade ha un filo conduttore: ed è la scoperta dell’umanità che c’è in ognuno di noi.

Le sette stagioni della serie suonano davvero come un viaggio in moto che ha bisogno di parecchio tempo per raggiungere la direzione: studia gli eventi, analizza i personaggi e li mette alla prova. Non dimentica le storie che comincia e le tratta con attenzione mettendo al centro di tutto la persona che si nasconde dietro al personaggio. Questo è uno dei punti che rende Sons Of Anarchy una delle Serie Tv meglio riuscite degli ultimi tempi, un vero e proprio cult che sa fare la differenza.

4) BoJack Horseman

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BoJack Horseman è una delle Serie Tv Netflix di maggiore successo e il perché sta proprio nella profondità che questo prodotto cela.

Non esiste alcuna barriera tra noi e lo show. Un cartone animato, questo, dove gli umani e gli animali conducono la stessa vita e non esiste un essere più emotivamente sviluppato di un altro. L’intera serie mette al centro di tutto la crisi esistenziale del protagonista, e come se non bastasse ci fa vivere anche quella degli altri personaggi. Tutti sono importanti all’interno di questa narrazione e servono a raccontarci delle verità troppo scomode sull’esistenza che a volte cerchiamo di ignorare.

Churro Gratis – uno degli episodi più intensi della serie – in questo senso ne è l’esempio lampante. Per ben 25 minuti BoJack intrattiene un monologo che non ci lascia vie di fuga dalla realtà: tutto converge verso parole che spesso rifiutiamo di ammettere che, invece, hanno l’unica volontà di raccontarci delle sfumature che possano, in qualche modo, rivitalizzarci. Questo è BoJack Horseman: un’esperienza rivitalizzante che ci rende tutti uguali, animali o umani che siamo. I rapporti che si sviluppano all’interno della serie fanno da cardine a tutti gli insegnamenti che si propone di offrire, ma tranquilli: nulla vuole sfidare il campo della moralità. Pochissime cose, infatti, hanno alla base un messaggio morale perché ciò che ci guiderà all’interno della narrazione sarà solo il frutto di scelte sbagliate e corse verso la strada opposta alle conseguenze di queste ultime.

La profondità di BoJack Horseman è un terreno fertile di disastri e fallimenti, un luogo in cui – dentro questa serie – si impara a vivere con tutti i tormenti annessi.

5) Black Mirror

Nel 2011 nasce una storia che pone sotto i riflettori il protagonista indiscusso della nostra quotidianità: la tecnologia.

Cinque stagioni contenenti 22 episodi con trame sempre diverse si fanno spazio nel catalogo Netflix. L’obiettivo è semplice: mostrare fino a che punto la tecnologia potrebbe alterare la nostra vita. Potrebbe essere la nostra migliore amica, o diversamente la nostra migliore nemica.

All’interno della serie, la tecnologia si è conciata con vari travestimenti e ci ha lasciato entrare dentro il labirinto della sua ingombrante veste. I personaggi sono solo una pedina nelle sue mani e ci mostrano quanto la nostra vulnerabilità possa dilagare di fronte ai suoi occhi. Abbiamo assistito a incontri d’amore gestiti solo dalla tecnologia e abbiamo guardato le persone tornare in vita dai propri cari grazie a metodi scientifici, e tutto questo ci è servito per vivere un’esperienza che ci affossa tutti e ci rende colpevoli di accondiscendenza nei confronti di tutto ciò che presenta tre tacche e abbia bisogno di una corrente elettrica.

Black Mirror è diventato un vero e proprio cult delle Serie Tv ed è riuscito a imporsi sullo schermo senza troppi intoppi grazie al suo modo geniale di raccontare una società odierna in un mondo distopico di cui, chissà, magari faremo parte anche noi a tutti gli effetti.

6) Breaking Bad

Breaking Bad non è una Serie Tv, è un’esperienza di vita. Un racconto, questo, di una profondità che – ancora per una volta – in questa lista mette al centro di tutto l’umanità dei protagonisti. Vedere in questa narrazione un’esperienza di vita è inevitabile perché la mente umana – in questa serie – gioca a scacchi con la vita e spesso ci rimane secca.

Grazie al protagonista – Walter White – andiamo incontro a un lato oscuro della natura umana che potrebbe presentarsi quando cominciamo ad addomesticare la nostra vita ordinaria per troppo tempo, e in maniera troppo infruttuosa. In questo modo Breaking Bad è diventata a tutti gli effetti una Serie Tv cult che non lascia spazio a nessuna banalizzazione della sofferenza, a nessun errore da cui si impara qualcosa. La sofferenza è una condizione necessaria all’interno della trama e – da un punto di vista – è proprio essa che muove ogni filo nella storia. Senza quella, non ci sarebbe stato Breaking Bad. Senza la sofferenza, Walter White non avrebbe mai iniziato la sua nuova vita. E senza la sofferenza non avremmo neanche Jesse Pinkman: una delle anime più fragili della serie.

Le fila della storia così sono rette da un dolore che spesso i personaggi cercano di far tacere con le loro lotte contro il tempo per riuscire a fare sempre di più, produrre sempre di più. La battaglia che hanno scelto di iniziare non deve concedergli il tempo di indebolirsi e constatare i loro punti di fragilità, ed è proprio con questo presupposto che in realtà Breaking Bad dà vita a un’esperienza che non farà altro che annientarli passo dopo passo facendoli venire a patti con loro stessi. Ed è così che quello che vediamo diventa a tutti gli effetti un racconto che ci logora e gioca con noi a nascondino, trovandoci sempre accucciati vicino a un’ombra che ci tradisce.

7) The Crown

The Crown ha un solo obiettivo: raccontare la vita della Famiglia Reale d’Inghilterra. Per queste ragioni – in particolar modo nella prima stagione – tutto converge verso un’analisi e una descrizione degli eventi che si susseguono dentro le mura di uno dei palazzi più famosi e importanti al mondo, ma nulla può evitare il contatto dei personaggi con la loro individualità. Proprio questo è il punto in cui The Crown supera la barriera dell’oggettività e scende nel racconto più intimo di una famiglia che prima di essere Reale, è composta da delle persone.

Di fronte a noi si susseguiranno vari intrecci: la solitudine del Principe Filippo, un uomo costretto a stare un passo indietro rispetto a tutto, l’invulnerabilità di una Regina – che mantiene il peso di una corona con la volontà di non cadere mai nelle trappole dell’emotività – e la crescita di Carlo, un uomo designato per un sola prospettiva futura. Insieme a tutto questo viviamo – con la quarta stagione – il tormentato animo di Lady Diana, una donna che impara a essere Principessa ma che, in realtà, non necessita di alcuna istruzione per esserlo.

The Crown, così, racconta le vicende della Famiglia Reale concentrandosi su tutte quelle peculiarità che rendono i suoi componenti pregni di individualità e diversi tra loro. Con l’arrivo della serie siamo entrati a tutti gli effetti dentro la sfera di ogni componente della Famiglia Reale scoprendo tutte le debolezze e i tormenti che li rendono, anche in questo prodotto, estremamente umani.

8) Dark, la Serie Tv Netflix che lotta contro il tempo

Dark non è solo una storia che segna l’ora di un’epoca diversa. Non è solo calcolo e logica, mappe e concetti. Questa è una storia che ti entra dentro e che muove tutto ciò che costruisce con il solo obiettivo di stupirti in tutti i modi di cui è capace.

Al centro di tutto vige l’amore: quello romantico – che viviamo soprattutto grazie a Jonas e Martha – o quello dal significato più ampio ed esistenziale. La svolta che Dark dà nel corso della sua narrazione è estremamente drastica: i colpi di scena hanno ragioni che per essere compresi necessitano di tre epoche e un filo ingarbugliato che lega ogni azione a ogni personaggio, ed è questa – nello specifico – la chiave della Serie Tv Netflix. Ciò che facciamo, ci spiega, ha sempre una conseguenza e l’oblio non è una condizione così semplice da raggiungere. Tutti i personaggi sono collegati da un’unica grande verità che alberga per tutte le tre stagioni della serie, e questo non è altro che un verdetto che Dark sentenzia a voce alta: tutto quello che facciamo ha un perché che riuscirà a prendere vita e a unirci in unico percorso.

Per questo motivo un prodotto del genere è riuscito a diventare così ingombrante nonostante la sua uscita recente: è una narrazione sull’esistenza e su tutti quelli che la abitano con tutte le loro contraddizioni, le loro forze e le loro paure. Tutti, in questa serie, hanno paura e sentono di star per perdere qualcosa o, più nello specifico, qualcuno ed è proprio questo il fattore trainante dell’intera lotta contro il tempo (letteralmente, s’intende).

9) How I Met Your Mother

All’apparenza una comedy che non vuole fare altro che far ridere: questo è ciò che forse abbiamo pensato durante i primi episodi della serie.

Nulla di più sbagliato.

How I Met Your Mother è uno dei prodotti più profondi nel mondo delle comedy e questo è dovuto soprattutto al viaggio che la serie fa all’interno della vita dei personaggi. Insieme a loro cresciamo e viviamo tutte le loro crisi esistenziali, e poi – senza accorgercene – ci ritroviamo alla fine della serie con un bagaglio emotivo che sta per scoppiare: la nostra valigia era vuota, ma adesso – come accade in ogni ritorno da una partenza – non riesce più a chiudersi.

La lotta verso il futuro che arriva è uno dei protagonisti indiscussi della serie e proprio questo aspetto riesce a rendere How I Met Your Mother un’esperienza per tutti noi che, nel frattempo, non ci accorgiamo di essere solo fuori dallo schermo. Questa storia ha il potere di rapirti e dimostrarti che hai ancora tempo per fare tutto quello che vuoi fare, ma che devi stare attento perché poi il momento perfetto finisce. Proprio con questo spirito la serie cerca di spiegare che il tempismo è il nostro peggior nemico perennemente in agguato pronto a darsela a gambe pur di tenerci lontano da ciò che vorremmo. Ed è qui che ognuno dei protagonisti gioca il tutto per tutto: c’è chi imparerà a stargli dietro, e chi invece sarà grato a questo fuggire.

L’unica certezza è che non importa da che parte stiate: How I Met Your Mother avrà un mano tesa per entrambe le fazioni.

10) Unorthodox

Unorthodox – la miniserie Netflix – si aggiunge al cerchio di questa lista con un storia che mette al centro di tutto la libertà individuale.

Inevitabilmente, durante la visione delle miniserie, empatizzeremo con una protagonista a cui viene imposto di vivere una vita secondo delle regole dettate da una società in cui non si riconosce. Questa imposizione, che dovrebbe rappresentare la chiusura di Esty, diventa la sua possibilità di volare altrove con un’unica compagna d’avventura: la libertà.

Unorthodox, così, diventa un viaggio all’avventura di noi stessi in cui la protagonista si confronta con tutto quello che da sempre ha vissuto lontano da lei e di cui adesso sente il bisogno. Gli obblighi a cui era sottoposta andavano contro ogni tipo di tolleranza: le era, infatti, vietato di studiare, leggere, ascoltare la musica. Il suo unico obiettivo era concepire dei figli.

La fuga di Esty rappresenta alla perfezione quella metafora del famoso uccello in gabbia che, finalmente, prende il volo e scappa da un ambiente chiuso fatto di serrature e chiavi che dipendono da altre persone. Non era questo modo di vivere della protagonista, non erano questi i suoi piani. La cosa più bella che potesse fare era proprio scontrarsi con essi per onorare la sua libertà e vivere questa storia – di solo quattro puntate – ci ha dimostrato ancora una volta che la potenza della nostra individualità non va taciuta, mai.

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