Di serie tv Netflix, negli anni, ne abbiamo viste a bizzeffe. Dalla sua nascita, Netflix ha prodotto e gestito alcuni degli show originali più iconici degli ultimi anni, portando alla luce lati sia positivi che negativi. Se da una parte il servizio di streaming è ancora a oggi uno dei più usufruiti e apprezzati grazie al continuo lavoro di rinnovo del catalogo e creazione di prodotti di successo, dall’altra non sono una novità le critiche per altrettante scelte meno condivisibili.
Tra cancellazioni di serie tv che si sono concluse con dei cliffhanger, poca attenzione ai desideri del pubblico e sfruttamento intensivo di prodotti che potevano benissimo concludersi prima, i rimpianti verso Netflix non sono pochi. Quando abbiamo scelto di scrivere questo articolo non lo abbiamo fatto per avanzare delle critiche aprioristiche, anzi. Crediamo sia importante analizzare i maggiori errori di gestione dei prodotti nel corso degli anni sia per spiegarne le dinamiche ai fan, sia per comprendere se questi si ripeteranno o meno.
Alla fine della fiera, l’industria delle serie tv è un business e nessuno fa niente se non per avere un riscontro economico. Mentre dall’altra parte, vedere un prodotto che porta a casa un numero esorbitante di visualizzazioni stimola a sfruttare quell’idea negli anni a venire.
Ragionare in questo modo però non ha sempre portato a ottime scelte.
Un rimpianto che non ha ottenuto un posto in lista è sicuramente La Casa Di Carta, nata come una serie decisamente ambiziosa che ha rivoluzionato il mercato alla sua uscita. La prima stagione aveva ottenuto un riscontro ottimo e benché si fosse ormai conclusa Netflix ha voluto rinnovare lo show per parti successive decisamente peggiori.
Un esempio opposto può essere fatto più in generale con le annuali cancellazioni che ridistribuiscono il budget verso gli show rinnovati. Prodotti come The OA, Atypical o American Vandal che avremmo voluto vedere evolversi per ottenere un maggior seguito e un miglioramento, ma che rimarranno solo un desiderio nel nostro cuore.
Le cinque posizioni che vi andremo a mostrare non raccontano solamente di cinque rimpianti, ma di altrettante situazioni uniche per il loro genere. Un perfetto mix che rappresenta tutti gli indimenticabili dispiaceri nel corso degli anni verso il servizio di streaming.
1) La cancellazione di GLOW, il primo rimpianto relativo alle serie tv Netflix
Nel corso degli anni Netflix è arrivato a coprire qualsiasi argomento con le sue serie tv, compreso il mondo del wrestling. La disciplina dello sport-spettacolo in America è ben più radicata di quanto possiate immaginare e ogni settimana, se non giorno, riempie palazzetti in giro per gli Stati Uniti. Il timore per uno show raffazzonato e generico era tanto all’annuncio di GLOW, ma Netflix ci ha sorpresi.
Questa serie tv sulla disciplina raccontava in modo molto interessante la nascita di una federazione femminile negli anni ’80, la Gorgeous Ladies of Wrestling, proponendo un’ottima qualità sotto molti punti di vista. La disciplina era trattata con rigore e serietà tra infortuni, colleghi di lavoro e fiducia nel ring. Vennero rilasciate tre stagioni e nel 2020 era nei piani di produrne anche una quarta. A causa della pandemia, però, lo show è stato cancellato.
È ovvio che la nostra lamentela non sia rivolta al periodo, dato che molte produzioni sono state interrotte o messe in pausa, ma alla scelta di cancellarla completamente. Uno dei prodotti più particolari e con potenziale per proseguire nel corso degli anni mostrandoci nuove epoche, ma che non non ha avuto neanche la possibilità di concludersi a dovere. Un vero e proprio rimpianto per i fan della disciplina e non.
2) Il finale di Sense8
Per Sense8 il rimpianto è doppio e questo non è un bene. Questo fantastico originale Netflix in due stagioni ottenne una delle fette di pubblico più fedeli e innamorate che si siano mai viste. La trama racconta di un otto persone le cui vite vengono stravolte quando improvvisamente si trovano collegate da una connessione telepatica.
Un’idea geniale che spinse la serie su dei binari necessari. Un prodotto indirizzato a raccontare l’importanza della diversità e dell’empatia anche tra perfetti sconosciuti. Una serie che urlava a voce alta e buttava fuori tutta la rabbia di un mondo pieno di oppressioni e mancante di diritti. Per quest, la cancellazione della serie creò una vera e propria rivolta tra i fan. Netflix scelse di investire i suoi soldi in prodotti con un maggior margine di guadagno, tarpando le ali a una delle serie più innovative e soddisfacenti soprattutto per il pubblico più giovane.
Le voci furono anche ascoltate, in quanto la serie riuscì a ottenere un film conclusivo che però non riuscì ad appagare il pubblico per la fretta con cui i temi vennero affrontati e risolti. Sense8 era un prodotto che insegnava a avere fiducia nel prossimo, ma quel giorno i fan ne persero molta verso Netflix.