Non è una novità che Netflix e in particolare le sue produzioni originali si trovino nell’occhio del ciclone, spesso oggetto di polemiche più disparate, di critiche e accuse che a volte hanno portato a veri e propri boicottaggi. Ma forse non tutti gli scandali che si celano dietro le serie tv Netflix vi sono noti e alcuni vi sorprenderanno. Ma alla fine vi farete anche voi una vostra idea, e dunque: starete dalla parte del colosso dello streaming o del querelante?
Scopriamo quali sono le immoralità delle Serie Tv Netflix!
1) Zac Efron: con i Piedi per Terra e l’accusa di promuovere pseudoscienza
Nel 2019 Netflix ha firmato un accordo con il marchio di lifestyle Goop di Gwyneth Paltrow per produrre diversi documentari che parlassero del benessere. È scoppiata una bomba: non solo perché la Paltrow aveva sfruttato un colosso mondiale come Netflix per promuovere la sua azienda, ma soprattutto perché secondo molti queste docuserie diffondevano affermazioni infondate. “È stata una vittoria della pseudoscienza”.
Showbiz Cheatsheet ha pubblicato “The Goop Lab non è il primo caso in cui Netflix ha costretto a pagare i suoi abbonati per dei prodotti pericolosi“: i documentari di Netflix sono diventati una nicchia di successo per la piattaforma, ma dal momento che affrontano argomenti circa la vita reale, sarebbe corretto che ci fossero dei disclaimer che esplicitino che la scienza dietro questi documentari non è stata provata. “In questo modo darai un avvertimento prima di vederli e prenderli come il vangelo della salute“
Ma le critiche sono riemerse, ancor più insistenti, con la nuova docuserie Zac Efron: con i Piedi per Terra. Zac Efron e il guru Darin Olien vanno in giro per il mondo esaminando problemi ecologici e dando informazioni fuorvianti agli spettatori. Emblematico il fatto che all’inizio di ogni episodio compaia il libro di Darin Olien, ricco di affermazioni non comprovate dalla ricerca scientifica sulla nutrizione, inclusa quella assolutista che mangiare cibo biologico previene il cancro.
2) The Three-Body Problem: Netflix complice di violazione dei diritti umani?
The Three-Body Problem è una nuova serie tv creata da David Benioff e D.B. Weiss (Game of Thrones) e prodotta da Alexander Woo (True Blood). Uno dei prodotti più attesi e che dovrebbe essere disponibile entro la fine dell’anno è stato anche causa di scandali e problemi per la piattaforma. Questa si basa sul romanzo fantascientifico omonimo dello scrittore cinese Liu Cixin. Ed è stato proprio il coinvolgimento di quest’ultimo ad aver allarmato, tanto che cinque senatori repubblicani hanno inviato una lettere ufficiale a Netflix per esprimere rimostranze e perplessità.
Liu Cixin, in diverse interviste, ha condiviso sostegno e approvazione ad alcune politiche della Repubblica Popolare Cinese: tra le altre, i campi di rieducazione dello Xinjiang, che vedono perpetrare abusi e genocidio culturale ai danni della popolazione degli Uiguri che abitano la provincia.
I senatori hanno chiesto se Netflix fosse a conoscenza di tali osservazioni e, in caso affermativo, se fosse giusto procedere con l’adattamento e soprattutto chiedere a Liu di unirsi al team in qualità di produttore consulente. La risposta: “Il signor Liu è l’autore dei libri, non il creatore di questa serie. I commenti del signor Liu non riflettono le opinioni di Netflix o dei creatori dello spettacolo, né fanno parte della trama o dei temi dello spettacolo.”
3) Netflix e lo scandalo delle sigarette
Nel 2019, Truth Initiative – associazione che porta avanti da anni la lotta contro il fumo – ha sottolineato quanto molte delle serie tv targate Netflix mostrino immagini di tabacco, promuovendone la consumazione. Dopo aver esaminato tredici show, il rapporto ha registrato un aumento nel numero di raffigurazioni di tabacco dalla prima stagione di Stranger Things alla seconda: da 182 a 262. E segnalato un consumo eccessivo anche in Orange is the New Black e House of Cards. Nel complesso, le sigarette rappresentavano quasi i tre quarti delle raffigurazioni di tabacco, mentre le sigarette elettroniche non apparivano quasi affatto.
Ma l’attenzione si è concentrata maggiormente su Stranger Things, serie che si rivolge a un pubblico giovane e che nelle prime due stagioni includeva scende di fumo in ogni episodio. Il sito di streaming ha promesso di limitare queste scene e il consumo di tabacco soprattutto negli show di maggior successo e di target adolescenziale.
“In futuro, tutti i nuovi progetti che commissioniamo con valutazioni di TV-14 o inferiore per le serie o per i film, saranno esenti da fumo e sigarette elettroniche, tranne per motivi di accuratezza storica o fattuale“, ha affermato un portavoce di Netflix alla CNN. Per i nuovi progetti classificati per un pubblico più anziano, i personaggi staranno alla larga da questi prodotti “a meno che non sia essenziale per la visione creativa dell’artista o perché definisca il personaggio (storicamente o culturalmente importante)“.
4) Mancanze nei sottotitoli nelle Serie Tv Original: Netflix non è inclusiva
La qualità dei sottotitoli in molti prodotti è piuttosto scadente. Senza contare che per alcuni, mancano proprio in molte lingue. Infatti, nonostante diversi solleciti, Netflix non ha mia fatto nulla per sopperire concretamente a queste mancanze. Finché si è arrivati alla citazione in giudizio da parte della National Association of the Deaf. “Abbiamo cercato per anni di persuadere Netflix a fare la cosa giusta e fornire pari accesso a tutti i contenuti su tutte le piattaforme.”, ha detto in una dichiarazione il presidente del NAD “Hanno scelto di non servire la nostra comunità su base paritaria; dobbiamo avere uguale accesso al più grande fornitore di intrattenimento in streaming. Come lo stesso Netflix riconosce, il video in streaming è il futuro e non dobbiamo essere lasciati fuori”.
Questo accadeva più di sei anni fa. Nel 2018 però, la situazione non sembrerebbe essere molto cambiata, e stavolta molte persone con disabilità uditiva sono insorte. I tweet di Rogan Shannon – fan sordo di Queer Eye – in cui chiedeva che il servizio spiegasse il motivo per cui non si trattava di sottotitoli parola per parola, sono stati condivisi migliaia di volte. Non solo mancavano alcune frasi o interi dialoghi, ma venivano censurate molte battute, non edulcorate nell’audio. Anche Karamo Brown, conduttore di Queer Eye, ha aggiunto la sua voce al dibattito.
5) Netflix promuove gli stereotipi? Lo scandalo di Atypical
Forse alcuni resteranno increduli, ma invece sono state molte le critiche mosse alla dramedy Atypical. Se molti sono stati gli elogi e l’intento era quello di sfruttare proprio gli stereotipi per abbatterli, alcuni spettatori si sono sentiti invece offesi dalla banalizzazione operata. In particolare, la maggior parte delle polemiche ruotano intorno al protagonista, definito per l’appunto “troppo stereotipato” o anche “come un autistico egoista ed insensibile, è inaccettabile. Non rappresenta l’intera categoria di persone con spettro autistico”. Si è arrivati perfino a parlare vero e proprio boicottaggio.
La maggior parte delle critiche sono state sollevate da persone che convivono con figli e parenti con questa disabilità e che puntano il dito su come le grandi produzioni vogliano quasi strumentalizzarla. Ad alcuni è sembrato che, ancora una volta, ci sia l’idea che l’autismo debba essere riadattato e decodificato per essere attraente agli occhi del grande pubblico. Altri ancora hanno invece trovato indelicato come lo show voglia far ridere, quasi come se lo spettatore debba ridere della disabilità del protagonista Sam.
Eppure, sono state molte anche le persone che hanno conosciuto e approfondito questo disturbo e cercare di sensibilizzare il pubblico su certi temi non è mai scontato.