Oltre alle serie tv originali, che vengono ormai sfornate da Netflix con regolarità disarmante, è possibile trovare sul catalogo tante piccole chicche assolutamente da recuperare. Dagli show più conosciuti come The Office e The Big Bang Theory, che hanno scritto due diversi manuali su come si fa una comedy, alle serie tv più di nicchia ma allo stesso tempo intramontabili, come Seinfeld. Non può poi mancare un medical drama, un crime, un teen drama e, perché no, la quinta stagione di uno dei cartoni più amati degli ultimi tempi.
Prendete carta e penna e segnate le prossime serie tv da mettere in lista!
1) The Office
Ci siamo. Il momento che in tantissimi stavano aspettando è finalmente arrivato. Da pochissimo è infatti disponibile sul catalogo Netflix una delle serie tv più amate di sempre. Stiamo parlando ovviamente di The Office, comedy del 2005 girata secondo la tecnica del falso documentario e incentrata sulle vite dei dipendenti della Dunder Mifflin, una compagnia che produce carta. The Office inizia con un tour guidato dal direttore della sede alla troupe chiamata a girare un documentario. Nulla di esaltante, soltanto mostrare la monotona e ordinaria vita di persone qualsiasi. Peccato che nessuno dei dipendenti della Dunder Mifflin sia ordinario.
Composto da nove stagioni, The Office è una comedy senza eguali che ha fatto del humor nero il proprio cavallo di battaglia e adesso potete trovarla su Netflix.
Situazioni ai limiti dell’impossibile, scherzi grotteschi, personaggi indimenticabili e momenti cringe da scriverci un libro intero. Questo e molto altro è ciò che ha reso The Office uno show unico e da vedere assolutamente. Un senso dell’ironia che oggi non potrebbe essere più, in cui il politicamente scorretto al fa da padrone ma senza mai risultare offensivo.
2) Seinfeld
La prima stagione andava in onda nel 1989 e contava solo 5 episodi ma nel corso degli anni Novanta, Seinfeld era destinato a diventare una vera e propria istituzione. Moltissime battute dello show sono state adattate nello slang: Yada yada yada al posto di Blah blah blah, le frasi No soup for you (omaggiata anche da Scrubs), Serenity now, Master of my domain, Not that there’s anything wrong with that.
Moltissime serie tv sono state enormemente influenzate da Seinfeld: The Office, Friends, Arrested Development.
Discostandosi volutamente dalla televisione mainstream, lo show creato da Larry David e Jerry Seinfeld si autodefiniva una serie tv “basata sul nulla”, un po’ come fa anche The Office. Non esiste una vera e propria trama verticale ma le avventure dei protagonisti sono raccontate in ordine sparso, quasi annoiato come a voler sottolineare la semplicità dei personaggi. Jerry, George, Elaine e Cosmo sono figure comuni, prive di una identità precisa e totalmente indifferenti a qualsiasi lezione morale (elemento innovativo rispetto ad altre comedy). Nessuno di loro sembra crescere nell’arco delle nove stagioni, non traendo alcun insegnamento dalle disastrose esperienze in cui, spesso e volentieri, si ritrovano coinvolti.
3) The Good Doctor
Fresca di qualche mese è l’arrivo sul catalogo Netflix di uno dei medical drama più apprezzati degli ultimi anni.
Creata da David Shore, già showrunner di House M.D., The Good Doctor è l’adattamento statunitense dell’omonima serie tv sudcoreana di successo. Protagonista è Shaun Murphy, chirurgo geniale affetto da autismo e in particolare dalla sindrome del savant, una malattia cognitiva che associa a determinati ritardi una spiccata propensione per un settore in particolare. Shaun ha alle spalle un’infanzia complicata che viene svelata man mano, nel corso degli episodi, e fa il suo ingresso al St. Bonaventure Hospital, dove lavora il suo mentore, tra grandi dubbi e perplessità. Se da un lato l’acume di Shaun si rivela un’arma non indifferente, dall’altro i limiti cognitivi e, soprattutto sociali, del ragazzo vengono considerati un ostacolo.
Se siete appassionati di medical drama, The Good Doctor è una serie tv da recuperare, in particolar modo per la straordinaria interpretazione di Freddie Highmore. L’attore riesce a dare corpo e anima a questo personaggio così distante da House ma per certi versi simile.
4) Rick & Morty 5
Da pochissimo è invece approdata su catalogo Netflix la quinta stagione di Rick & Morty. Una stagione ricca di colpi di scena, di momenti importanti e con un finale che lascia presagire un cambiamento radicale all’interno dello show (qui potete trovare la nostra recensione). Il cartone animato per adulti creato da Dan Harmon è un prodotto non adatto a tutti. Esagerato, fuori di testa ed estremamente scorretto, Rick & Morty non ci va piano quando si tratta di scrittura tagliente e battute al vetriolo. Se non lo sapeste, la storia è una “parodia” di Ritorno al Futuro, in cui nonno Rick e nipote Morty vanno in giro per l’Universo, a bordo di una navicella permalosa, e ne combinano di tutti i colori.
Detta così potrebbe sembrare la trama di un cartone divertente da vedere in famiglia ma non lo è affatto. Già nel primo episodio, in cui i due arrivano su un pianeta pieno di peni-albero, i piani di Harmon e degli altri creatori è abbastanza chiaro: Rick & Morty non le manda certo a dire. Preparatevi quindi vecchi capotreno pompati, matrimoni squanch, draghi sesso-dipendenti, mondi paralleli e chi ne ha più ne metta. Il tutto condito da una dose abbondante di pop culture.
5) Mr. Robot
Quando uscì nel 2015, Mr. Robot si trasformò in breve tempo in un vero e proprio caso mediatico per la violenza delle tematiche e per una sceneggiatura feroce. Protagonista della vicenda è Elliot Alderson, ingegnere informatico di giorno e hacker di notte. Elliot conduce infatti una doppia vita che lo vede, da un lato, lavorare come esperto di sicurezza informatica per la nota Allsafe Cybersecurity e, dall’altro, trattare le persone alla stregua di computer e in tal modo scoprire ogni più piccolo scheletro nel “drive”. Il ragazzo soffre di paranoia e ansia, disturbi che non gli permettono di condurre una vita sana ma sempre ai limiti del borderline. Un giorno viene avvicinato da Mr. Robot, capo di un gruppo di hacktivisti che vogliono smantellare la società capitalista e i membri al suo vertice.
Come si scopre ben presto SPOILER Elliot è affetto da schizofrenia e Mr. Robot non è altro che una doppia personalità scaturita da lui stesso e che incarna le vesti del padre morto. Schizofrenico e depresso, il ragazzo ha creato per sé un’altra identità, quella di hacker vigilante, con il quale cercare vendetta e punire coloro che ritieni responsabili della morte di suo padre.
6) Dawson’s Creek
Non è una comedy in stile The Office ma un teen drama uscito direttamente dalla nostra adolescenza.
La serie tv creata da Kevin Williamson (sceneggiatore del film cult Scream) è andata in onda dal 1998 al 2003 e ha rappresentato la base per numerosi teen drama venuti dopo: Gossip Girl, The O.C., One Tree Hill e non solo. Poco apprezzato dalla critica del suo tempo, anche a causa di una sceneggiatura ritenuta troppo pretenziosa per il soggetto di cui andava a trattare, oggi Dawson’s Creek è una nostalgica eco della nostra adolescenza. Il protagonista del titolo è Dawson Leery, ragazzo del liceo che sogna di diventare regista, a lui si affiancano gli altri tre personaggi principali della storia: Jen Lindley, la nuova arrivata; Joey Potter, dalla famiglia disastrata e una delle punta del triangolo amoroso insieme a Dawson stesso e Pacey; Pacey Witter, migliore amico di Dawson e considerato un fallito dalla sua famiglia.
7) The Serpent
Tra le novità più interessanti che potete trovare sul catalogo Netflix c’è senza dubbio The Serpent, miniserie targata BBC One con protagonisti Tahar Rahim e Jenna Coleman.
La storia è quella vera di Charles Sobhraj, truffatore e serial killer francese che negli anni Settanta derubò e uccise moltissimi turisti in viaggio sulla cosiddetta “via hyppie” in Thailandia. Il soprannome deriva dalla capacità di sfuggire alle autorità per moltissimi anni. Nel 1974 è stato incarcerato in India dove rimase fino al 1997, per poi essere nuovamente imprigionato nel 2003 in Nepal e condannato all’ergastolo. Come emerge anche nella miniserie, Sobhraj utilizzò la sua intelligenza e la sua bellezza per ingannare le persone attorno a lui e per farsi strada mostrando, allo stesso tempo, un’assenza totale di emozioni ed empatia.
L’uomo è, secondo molti, affetto da disturbo antisociale di personalità e viene spesso rappresentato come un seduttivo manipolatore alla pari di un Ted Bundy. Per gli amanti del true crime, The Serpent è una miniserie da recuperare sicuramente.
8) The Big Bang Theory
Concludiamo questo articolo con un’altra piccola gemma della serialità moderna. The Big Bang Theory, comedy tra le più amate dal pubblico contemporaneo, è presente sul catalogo Netflix con tutte le sue stagioni meno una. Si, purtroppo Netflix non ha ancora inserito l’ultima stagione ma undici ci sembrano abbastanza se non avete mai visto la serie. La tranquilla vita dei coinquilini Leonard e Sheldon, migliori amici, colleghi e super nerd, viene sconvolta dall’arrivo della vicina di casa. Penny si trasferisce nell’appartamento di fronte, con grande gioia di Leonard, che se ne innamora all’istante, e disappunto di Sheldon.
Il gruppo di nerd, composto anche dagli amici Howard e Raji, è destinato così ad allargarsi e subire un rinnovamento, prima con l’ingresso di Penny e poi con quello di Amy e Bernadette. L’improvvisa presenza delle ragazze, elemento del tutto nuovo nella loro routine, porterà il mondo di questi nerd, tutto scienza e fumetti, a scontrarsi con una realtà completamente diversa e a dare vita a disavventure di ogni tipo.