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Jessica Day ha provocato la fine di New Girl?

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Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla settima stagione di New Girl

Chi è Jessica Day? È una new girl, lo sappiamo bene. Una persona nuova che riscopre se stessa, dopo esser stata tradita dal ragazzo. E che scombussola le vite di Nick Miller, (Winston) Schimdt e Winston Bishop, inquilini di un loft che fino a quel momento non avevano accettato la presenza di coabitanti femminili. Chiunque abbia visto almeno una puntata di New Girl ha imparato ad apprezzarla e divertirsi con lei in un mondo eclettico, variopinto e a tratti folle. Ma ogni grande storia, si sa, ha un lato oscuro. Un cono d’ombra, un limite. E porta a farci una domanda: chi è davvero Jessica Day? È, con ogni probabilità, il personaggio che, pur essendone la protagonista indiscussa, ha provocato la fine di una delle comedy più amate degli ultimi anni. Meno longeva di quanto avrebbe potuto essere.

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New Girl, infatti, chiuderà i battenti il prossimo 16 maggio, al termine di un breve sequel di otto puntate che metterà un punto sulle vicende degli amici che ci hanno accompagnato per sette stagioni. Una scelta saggia e inappuntabile, anche se dettata principalmente dal crollo degli ascolti negli ultimi due anni. Individuare una causa è meno scontato di quanto sembri: la quinta e la sesta stagione, criticate dai più, risultano globalmente divertenti e hanno dimostrato che gli autori non hanno perso l’ispirazione. Ma hanno fatto un errore, fatale: hanno trasformato Jessica Day, il personaggio che avrebbe dovuto trainare lo show (come è successo nelle prime stagioni), in una zavorra insostenibile. L’opinione è senza dubbio discutibile e calamiterà diverse critiche, quindi è necessario dare una spiegazione più approfondita e provare a immaginare cosa sarebbe stata New Girl senza Jessica Day. L’ultima Jessica Day.

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Non è poi così difficile, perché l’abbiamo visto con i nostri occhi. Ricordate cosa successe nella quinta stagione? Jess, chiamata a far parte della giuria popolare in un tribunale, si assentò per alcuni episodi. La scelta obbligata, dettata dalla gravidanza di Zooey Deschanel, comportò la sostituzione provvisoria del personaggio con Reagan e una crescita rivelante degli ascolti, fino ad allora insoddisfacenti. Altrettanto è successo nella sesta stagione, quando il ritorno del personaggio interpretato da Megan Fox ha causato un’impennata del numero di spettatori (+53% rispetto alla puntata precedente, la decima) e del rating (+37,5%). Niente male, per un personaggio, quello di Reagan, ben architettato ma non indimenticabile. È innegabile: il riflesso mediatico che porta con sé la Fox ha giocato un ruolo decisivo, ma è ancora più interessante osservare l’accoglienza riservata ad una New Girl senza Jess.

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È piaciuta, e tanto. L’assenza della protagonista ha esaltato le qualità corali della serie. È spiccata come non mai la verve di Winston, vero motore comico di New Girl, capace di emergere anche in coppia con Cece, spesso in ombra e relegata ad un ruolo da comprimaria sia con Jess che con Schmidt. Allo stesso tempo, la bromance di quest’ultimo con Nick (molto più libero senza Jess) ha rappresentato un valore aggiunto della comedy, come successo in tanti altri casi (pensate, per esempio, a J.D. e Turk in Scrubs o a Ted e Barney in How I Met Your Mother). L’ingresso in scena di Reagan e il maggior spazio riservato ad Aly, inoltre, ci hanno permesso di vedere ognuno dei personaggi da un punto di vista differente. Maggiormente centrale, divertente e, globalmente, efficace.

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Ogni grande comedy, tuttavia, ha bisogno di un grande protagonista e le qualità dei personaggi citati, in grado di supplire all’assenza di Jess, hanno rappresentato, al suo ritorno, un’oasi nel deserto. I problemi strutturali della new girl sono emersi con ancora più forza e sono stati smascherati definitivamente. Jessica è ripetitiva più di ogni altro e le sue stranezze al confine col macchiettistico, punte di diamante nelle prime stagioni, sono diventate limitanti. Il suo personaggio è cresciuto troppo lentamente (quasi in controtendenza col focus centrale della serie) e si è chiuso sempre nel solito schema narrativo (il circolo vizioso degli errori nel campo sentimentale). L’infinito tira e molla con Nick, male architettato nella gestione dei tempi, ha rubato la scena oltremisura nella sesta stagione, rendendola più pesante e decretandone, con ogni probabilità, l’insuccesso fatale.

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È vero, ogni comedy ha una storia d’amore che catalizza l’attenzione e si protrae nel tempo (Penny e Leonard in The Big Bang Theory, Ted e Robin in How I Met Your Mother, Elliot e J.D. in Scrubs, Ross e Rachel in Friends), ma la centralità offerta a Jess e Nick ha superato il confine, proponendosi come unico spunto realmente degno di nota. Un’esagerazione che ha messo sullo sfondo tutto il resto, ha condizionato negativamente l’evoluzione del personaggio più importante di New Girl e ci porta a pensare che abbia causato il declino di una serie che, nonostante tutto, ci fa ancora ridere e sorridere come la prima volta. Non sapremo mai cosa sarebbe successo se gli autori avessero trattato meglio Jessica Day, ma una cosa è certa: è un peccato e resta l’amaro in bocca. Per fortuna c’è ancora una settima stagione da seguire, una conclusione da vivere e una Jess che ha l’ultima occasione per “riscattarsi”. Anche se ormai è troppo tardi.

Antonio Casu

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