New Girl è una delle comedy più amate e apprezzate dai telespettatori. Le storie che vengono raccontate si concentrano su cinque amici e coinquilini che ogni giorno affrontano realtà personali e lavorative con leggerezza ma mai superficialità e probabilmente è proprio questa la chiave del successo indiscutibile della serie. Fin da subito Jess viene presentata come la protagonista: la ragazza si trasferirà nel loft e da quel momento tutto sembrerà girare attorno a lei, ma diverse cose fanno pensare che forse è il caso di aprire gli occhi verso una nuova realtà: e se non fosse lei la vera e unica protagonista di New Girl?
Ricorderete sicuramente che l’attrice che interpreta Jess – Zooey Deschanel – nella quinta stagione si assentò per vari episodi lasciando così apparentemente New Girl senza la protagonista. Il peso di tale assenza riesce però a non farsi sentire perché alla base, al posto suo, rimane Nick che si dimostra in grado di saper reggere il ruolo di personaggio centrale, ruolo che forse ha sempre avuto.
Sì, stiamo dicendo che Nick Miller è il vero protagonista di New Girl e – se non ne siete convinti – provate a realizzare assieme a noi tutto quanto successo in New Girl.
Nick Miller è il personaggio che più evolve all’interno di New Girl. Ciò che vediamo nelle prime puntate non è ciò che vediamo nelle ultime: ogni evento lo plasma e lo mette con le spalle al muro obbligandolo a venire a patti con se stesso e con la sua incasinata esistenza fatta di paranoie, inadeguatezza e frustrazioni. Tutto inizia e tutto finisce con lui, anche la sua relazione con Jess. Se lui non ci fosse stato, la ragazza non sarebbe mai stata la stessa. Basta pensare a come siano andate le cose tra loro fin dal primo incontro: è Miller che ha compreso fin da subito l’80% delle cose che sarebbero successe, ed è per questo motivo che stipula un contratto con i suoi coinquilini che obbliga tutti a non avere rapporti intimi con la nuova arrivata. Aveva previso tutto e – impaurito come al solito – ha cercato il modo per evitare il problema.
Pian piano le cose inizieranno a prendere il sopravvento costringendo Nick a mettere da parte il patto e fare, finalmente, ciò che sente compiendo così il primo passo verso la sua evoluzione: questo gesto significa prendersi la responsabilità dei suoi sentimenti, cambiare idea e tra-mutarsi in qualcos’altro.
Le crisi di Nick Miller sono più autentiche rispetto a quelle degli altri personaggi perché il nostro protagonista rappresenta a tutti gli effetti un tipo umano ben definito, senza però ricadere nello stereotipo.
Le sue paure sono reali, concrete. Ha paura del futuro, non ha fiducia nell’umanità e neanche in se stesso. Cerca di combattere tutto questo semplicemente negandosi che il domani arriverà e scegliendo di vivere giorno per giorno e senza troppe aspettative.
Riuscite a ricordare delle puntate in cui Nick non sia stato in qualche modo centrale? E vi diremo di più: mentre tutti – compresa Jess – cercavano di vivere i propri drammi quotidiani, Miller ne viveva di passati e personali. La sua storia non era contenibile dentro a un episodio, e così viene sviluppata una linearità che ha avuto bisogno di ben sette stagioni per arrivare al punto finale. Certo, tutti i personaggi vengono studiati – chi più, chi meno – ma lui ha un occhio di riguardo diverso: è come se i creatori della serie avessero puntato tutto su di lui ma con delicatezza, senza fargli cadere platealmente addosso le responsabilità di un protagonista.
Questa parte così velata e delicata è stata la chiave per aprirci nei confronti di qualcuno estremamente complicato raccontato in modo semplice, mai pesante.
Nick è un personaggio costruito alla perfezione. Regge il peso della storia unendo elementi vincenti tra loro: sarcasmo, ironia, malinconia, amoralità e una profondità da scoprire. Questi ingredienti spesso fanno parte dei protagonisti delle Serie Tv, ma il modo in cui viene costruito fa la differenza rendendo – paradossalmente – equilibrato il racconto di un personaggio che è tutto è fuorché questo.
La trama riesce a concentrarsi su di lui fin dalla prima puntata e quello che gli accade ha sempre due obiettivi: la morale dell’episodio e la morale della sua intera esistenza. Nulla di tutto quello che succede al (co)protagonista è inconcludente o fine a se stesso: ogni evento plasma Nick e gli dà qualcosa in più a cui aggrapparsi, un motivo in più per smettere di dar corda alle sue frustrazioni.
Non è un personaggio che vive dietro l’ombra della protagonista con cui intraprende una storia, ma è molto di più. La sua storia con Jess (di cui abbiamo parlato meglio qui) – paradossalmente – possiamo considerarla un tramite per fare uscire delle sue parti interiori, perché di fondo Nick è molto più di una relazione amorosa.
Ogni fan di Miller lo è perché rivede in lui delle stranezze concrete e tangibili che lasciano spazio all’essenza e non agli eventi. Tutto quello che fa è il vero risultato delle proprie peculiarità e ogni contraddizione o incoerenza su di lui assume una linea coerente. Il suo modo di reggere lo show è totalmente differente rispetto a quello degli altri personaggi: non appesantisce, non stanca, eppure è la chiave di tutto.
Si nasconde dietro Jess ma solo perché è così che lui è: gioca a nascondino pur di non prendersi le proprie responsabilità da protagonista, e questa è la linea perfetta da seguire per un’essenza come la sua. Nick Miller è un protagonista non forzato, spontaneo, vero e reale. Gioca a scacchi con le sue angosce e riesce a vincere la partita con uno scacco matto da maestro che insegna che non c’è bisogno di voler essere a tutti i costi qualcosa di più per esserlo, a volte è solo con la normalità degli eventi che accadono le cose.
Lui è il protagonista senza mai aver voluto esserlo e questa naturalezza lo porta esattamente dalla nostra parte, alla nostra stessa stregua. Si solleva da ogni incarico e lascia fare al caso, riuscendo – in questo modo – ad arrivare dove altri non arrivano.
Nick Miller così diventa il protagonista di New Girl e lo fa senza togliere questo ruolo a Jess: c’è spazio per entrambi ma ciò che li distingue è che lui è il protagonista che ci siamo scelti mentre stava in silenzio a sbraitare di fronte allo specchio tutto quello che gli faceva paura, e questa sua umanità non poteva passare inosservata di fronte ai nostri occhi.