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13 Reasons Why: le 3 storie vere a cui si è ispirata la seconda stagione

2) LA SENTENZA DI BRYCE YORKEY

Una di quelle sentenze a cui non avremmo mai voluto assistere è proprio quella nei confronti di Bryce. Finto innocente di buona famiglia, a cui tutto è permesso. Profonda rabbia ha invaso le nostra ragione, ma ciò potrebbe soltanto aumentare se vi dicessimo che anche questo è stato ispirato dalla realtà. L’avvocatessa Carrie Goldberg ha segnalato che il caso nella serie è simile a quello di Brock Turner, uno studente di Stanford che stuprò una collega stordita a causa dell’assunzione di diverse droghe. Il signor Turner fu condannato a sei mesi di prigione, ma ne scontò appena tre.

La necessità di inserire questa sentenza, secondo i produttori dello show, è stata necessaria per mostrare come i casi riguardanti imputati bianchi e ricchi, stranamente, abbiano sentenze più lievi. Altra similitudine all’interno della serie riguarda il padre dell’imputato, che, come se non bastasse, cercò di influenzare il giudizio dei giudici. Lo stesso giustificò dinanzi alle telecamere della BBC il suo gesto con questa terribile affermazione: “La vita di mio figlio è stata cambiata per sempre. La sua vita non tornerà mai come prima”. La sua. . .

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