“Sono terrorizzato”. Jack Thorne, co-autore di Adolescence, la serie del momento, si schiera dalla parte dei genitori che vorrebbero vietare gli smartphone ai minori di 14 anni.
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Torniamo ancora su Adolescence. Inevitabile, visto il clamore che sta generando la miniserie Netflix. Merito di una scrittura brillante e di una resa espressiva notevole (evidenziata anche all’interno della nostra recensione), nonché dello sviluppo di temi importanti che meritano la massima attenzione mediatica. Se n’era già parlato nei giorni scorsi a proposito dell’intervento parlamentare di Keir Starmer, il primo ministro britannico, evidenziando l’importante funzione sociale che sta ricoprendo Adolescence.
Non è tutto: gli autori sperano che Adolescence possa essere mostrata nelle scuole. Ora, invece, è il turno di un’importante presa di posizione di uno dei autori, Jack Thorne. Lo sceneggiatore, creatore in tandem con Stephen Graham, ha deciso di sostenere pubblicamente la campagna Smartphone Free Childhood Pact.
L’obiettivo? Impedire ai minori di 14 anni di avere accesso agli smartphone.
La campagna, già sottoscritta da oltre 100.000 genitori in Gran Bretagna, è stata così commentata da Thorne in una dichiarazione affidata nelle ultime ore al quotidiano The Guardian.
Ecco le parole dell’autore di Adolescence. “Penso che l’SFC sia un gruppo lodevole e che un patto tra i genitori sia un’idea lodevole. So che è una battaglia che comincerò a combattere quando i nostri figli raggiungeranno l’età in cui desidereranno uno smartphone. Io sono terrorizzato dall’idea di ciò che potrebbe accadere dopo, e penso che dare più potere ai genitori sia un passaggio vitale nella risoluzione di questo problema”.
Come avevamo già evidenziato in un’altra news, è evidente: Adolescence rientra nella categoria di serie tv che possono avere una funzione sociale importantissima. Al di là di come si possa pensarla a proposito della campagna in questione, è fondamentale parlarne e confrontare le prospettive a riguardo.
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