Alessandro Barbero è tra gli storici più famosi attualmente, specializzato in storia del Medioevo e in storia militare.
Per questo siamo curiosi di scoprire la sua opinione su Napoleon, il nuovo film di Ridley Scott con protagonista Joaquin Phoenix, che si è attirato numerose critiche perché non racconta in modo fedele le vicende dell’imperatore francese. Barbero, tra l’altro, è autore di un documentario per la Rai, Ei fu, dedicato al condottiero, e del saggio La battaglia. Storia di Waterloo (Laterza).
Alessandro Barbero racconta Napoleone a partire dalle inesattezze mostrate nel film di Ridley Scott
La giornalista Valeria Palumbo per Oggi ha chiacchierato con lo storico Alessandro Barbero, che racconta chi fu davvero Napoleone Bonaparte e se il film rispecchia, almeno in parte, la realtà.
Palumbo chiede innanzitutto della prima moglie di Napoleone, Giuseppina de Beauharnais, la cui figura è centrale nel film di Ridley Scott. Alla domanda “Ma davvero fu un amore così grande da distoglierlo dalle battaglie?” Barbero risponde: “Fu un po’ fiuto politico e un po’ amore: Joséphine era stata l’amante di Barras che voleva liberarsene. Chi meglio del suo giovane ufficiale? Napoleone fece così un favore a Barras, ma se ne innamorò sul serio: Joséphine aveva sei anni più di lui, era nata nel 1763, ma era ancora bella e senz’altro affascinante. Per qualche anno Napoleone fu molto preso: dal fronte le mandava lettere appassionate e affettuose. Poi cominciò a guardarsi intorno, ebbe altre amanti”.
Barbero poi contesta la rappresentazione del film che vede Napoleone Bonaparte mentre si butta nella mischia a sciabola sguainata insieme alla cavalleria durante diverse scene di combattimento: “Figuriamoci. Nel decisivo assedio di Tolone, del 1793, quando sconfisse i britannici, è probabile che si fosse un po’ esposto. Ma Napoleone fu sempre e soprattutto un esperto di artiglieria. Può essere che anche durante la campagna d’Italia, nel 1796, abbia corso qualche rischio. Ma non combattendo in prima linea. Non doveva farlo. Né, come accade nel film, ordinava: fuoco! Era circondato da messaggeri a cavallo che portavano gli ordini alle truppe”.
Altrettanto errato, poi, è il rapporto cameratesco che Napoleone mostra nei confronti dei suoi soldati. Barbero dice: “Quello fu il suo capolavoro di immagine. Sappiamo che era egoista, cinico, calcolatore. Dei soldati mandati a morire non gliene importava nulla. Diceva che Dio sta dalla parte dei grandi battaglioni e non si faceva scrupolo di usare i 100 mila uomini che la leva francese gli metteva a disposizione ogni anno. Diceva pure che, più che generali bravi, servono generali fortunati. Però sapeva che il morale delle truppe conta ed era bravissimo a tenerlo alto. Per esempio, riconoscendo i soldati di precedenti battaglie e scambiando due parole con loro“.
Barbero racconta anche che Napoleone non era l’uomo rozzo che si vede nel film: “No, era colto, aveva interessi letterari. Per quanto nato in Corsica, che era molto arretrata, era stato educato da aristocratico. È probabile che all’inizio, nei salotti parigini, si sia trovato un po’ a disagio. Ma si è adeguato in fretta. Dopodiché, da imperatore, faceva parte del gioco ostentare semplicità: nel vestire e nel mangiare. Accade anche oggi: è un modo per mostrare potere”.
La vita politica e personale di Napoleone al centro del nuovo film di Ridley Scott
Napoleon vuole raccontare l’epica ascesa e caduta dell’imperatore francese Napoleone Bonaparte. Le critiche degli storici in merito alle inesattezze mostrate nel film non hanno turbato il regista Ridley Scott, che ha risposto a queste critiche dicendo «Fatevi una vita».
Protagonisti del film sono il premio Oscar Joaquin Phoenix, nel ruolo di Napoleone Bonaparte, e Vanessa Kirby in quello di Giuseppina di Beauharnais, prima moglie dell’imperatore. Nel cast anche Tahar Rahim (interprete di Paul Barras), Catherine Walker (Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena), Ben Miles (Armand Augustin Louis de Caulaincourt), Ludivine Sagnier (Teresa Cabarrus) e Matthew Needham (Luciano Bonaparte).