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Alessandro Borghi contro i film italiani: «Ne escono troppi e brutti»

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Se c’è un attore italiano che ama far discutere con le sue dichiarazioni, quello è Alessandro Borghi.

Sono lontani ormai i tempi in cui la star lavorava come stuntman a Cinecittà: ormai l’interprete è riuscito a costruirsi una solida carriera nel cinema italiano. Il primo film che ha mostrato al pubblico e alla critica il suo grande talento è stato Non essere cattivo, l’ultimo film di Claudio Caligari. Successivamente è arrivato il personaggio di Aureliano Adami di Suburra (scopri tutto quello che c’è da sapere su questo personaggio). Negli anni Alessandro Borghi ha recitato poi in pellicole celebrate dalla critica come The Place, Sulla mia pelle, Il primo re e Le otto montagne. Per il piccolo schermo è stato insieme a Patrick Dempsey uno dei protagonisti di Diavoli, che è stata l’ennesima conferma del talento scintillante dell’attore italiano.

Ospite al Giffoni Film Festival, Alessandro Borghi ha parlato senza mezzi termini dello stato della cinematografia italiana non spendendo belle parole sui film, che stanno uscendo negli ultimi anni.

L’attore quest’anno sarà tra i grandi protagonisti della Mostra del Cinema di Venezia: al festival sarà presentato Campo di Battaglia, il nuovo film di Gianni Amelio. Intanto in questi giorni è stato ospite del Giffoni Film Festival, dove ha parlato con Vanity Fair Italia dello stato del cinema italiano. In questa occasione ha spiegato che, secondo lui, oggi le case di distribuzione puntano sulla quantità piuttosto che sulla qualità, facendo uscire tanti film di pessima qualità. Ecco cosa ha detto:

Ne escono troppi e brutti. È un problema che ci portiamo dietro da molto tempo. C’è un problema distributivo nel nostro paese, inoltre si danno finanziamenti per produrre titoli oggettivamente improponibili. I film commerciali non esistono più, ne abbiamo la prova tutti i giorni. L’80% dei film candidati ai David non li guarderebbe nemmeno mio figlio. Il cinema è una cosa seria e quando la creatività viene sottovalutata mi i*****o…”

Di recente ha diviso il pubblico, interpretando Rocco Siffredi nella serie tv Netflix Supersex. Alessandro Borghi ha confessato di essere stato felice di aver rotto alcuni tabù sulla sessualità con questa produzione. Inoltre spera che vengano realizzati molti altri film sul sesso, perché, secondo lui, sono utili a stimolare uno scambio libero e comune sulla sessualità. Ecco cosa ha detto:

Bisogna fare bei film sul sesso. Il cinema ha un potere incredibile, soprattutto se propone personaggi in cui ci si riconosce. È importante, perché costringe chi guarda a confrontarsi con la propria intimità e a decostruire dei preconcetti figli di un altro secolo.”

Siamo certi che anche queste dichiarazioni di Alessandro Borghi faranno molto discutere il pubblico e faranno arrabbiare più di qualcuno del settore. Non sarebbe la prima volta: vi ricordate ad esempio quando si è scagliato contro il Corriere della Sera?