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«Non sono Claudio» – Alessandro Borghi stanco di essere scambiato per il leghista suo ‘omonimo’

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Alessandro Borghi è uno degli attori più bravi e amati del panorama italiano, nonchè uno degli attori emergenti più interessanti anche a livello internazionale. Solo a livello di serie tv, Borghi si è distinto negli ultimi anni per la magistrale interpretazione di Aureliano Adami in Suburra, e anche nella serie Diavoli di Sky in cui ha recitato fianco a fianco con quel mostro di Patrick Dempsey. Da un po’ di tempo a questa parte, Borghi si è però fatto ammirare anche in importantissimi ruoli cinematografici, come quello di Stefano Cucchi nella pellicola ‘Sulla mia pelle’, dimostrandosi anche un artista estremamente camaleontico e adattabile a ogni situazione interpretativa.

Ma non è delle immense qualità attoriali di Alessandro Borghi che oggi vogliamo parlare, bensì di un surreale ‘scambio di persona’ di cui l’attore è protagonista ormai da due anni con il deputato leghista Claudio Borghi, che con Alessandro condivide soltanto il cognome. La storia comincia appunto nel 2019 e con dei toni quasi esilaranti:

Si sarà divertito meno Alessandro Borghi però, perchè questa faccenda non vede la sua conclusione nel 2019 ma si trascina fino ai giorni nostri: da due anni, Alessandro Borghi viene spesso e volentieri scambiato sui social con Claudio Borghi e viceversa. L’attore è sbottato qualche giorno fa, asserendo su Twitter: “Oggi più che mai, non sono Claudio”.

“Oggi più che mai, non sono Claudio”. L’ennesimo botta e risposta su Twitter tra l’attore Alessandro Borghi e il leghista Claudio Borghi nel giorno in cui sul social spopolavano in trend gli hashtag #apartheidvaccinale e #IoStoConBorghi, un hashtag di protesta contro l’ipotesi di esclusione da eventi e servizi dei non vaccinati privi di Green pass.

“Male… mi risulta che tu sia sensibile alla lotta contro le discriminazioni. Ti invito a riflettere che quanto sta succedendo nei confronti dei non vaccinati accusati di essere contagiosi è molto simile alla vergogna degli anni 80 nei confronti dei gay accusati di spargere HIV”, cosi ha risposto il politico, a cui ha fatto seguito di nuovo Alessandro Borghi: “Francamente, caro Claudio, i caratteri di questo social non sarebbero abbastanza per argomentare la grandezza dell’idiozia che hai appena scritto. Magari avremo modo in futuro. Magari no”.

Da anni Alessandro Borghi viene chiamato immotivatamente in causa ogni qual volta ci sia una discussione calda su temi politici con protagonista il suo cognonimo: l’attore si augura con tutto se stesso che questa sia l’ultima volta in cui deve sopportare questo fastidiosissimo ‘scambio di persona’.