Vai al contenuto
Home » News

La storia del complotto ai danni di Alex Schwazer diventerà una Serie Tv

Alex Schwazer
Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. A breve sarà disponibile Hall of Series Plus, il nostro servizio in abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi e in anteprima.

Inserisci il tuo indirizzo email e clicca su ‘Avvisami’ per essere notificato quando Plus sarà disponibile.

* campo obbligatorio

Alex Schwazer, il marciatore e campione olimpionico italiano, sarà al centro di una serie tv che racconterà la sua vicenda personale e sportiva. Di sicuro la storia di partenza è valida: vedremo se almeno questa serie avrà successo, diversamente da altre serie tv sul mondo dello sport (come quelle di cui vi abbiamo parlato qui). Se già vi intriga l’idea di vedere la storia di Alex Schwazer in una serie tv, vi consigliamo queste serie tv che invece hanno saputo parlare agli appassionati di sport: se la vostra passione è il basket, qui abbiamo raccolto 5 giocatori NBA comparsi in altrettante serie tv.

La storia di Alex Schwazer, in effetti, ha tutti gli elementi perfetti per essere rappresentati sul piccolo e grande schermo. Ci sono scandali, accuse infamanti di doping, un complotto internazionale e l’ingiustizia di essere stato riconosciuto innocente solo ora, dopo aver perso molti anni a proclamare la propria estraneità alle accuse, nonché numerosi appuntamenti sportivi. Indigo Film e Lungta Film hanno annunciato di aver intenzione di produrre una serie tv sulla sfortunata vicenda del campione, basandosi sul libro di Sandro Donati, Alex e il grande complotto internazionale per il doping, che uscirà prossimamente per la casa editrice Rizzoli.

Sandro Donati, tecnico dell’atletica e da sempre sostenitore dell’antidoping e dell’etica dello sport e dal 2015 allenatore del marciatore, ha raccolto in un volume l’intrigo internazionale che ha portato Alex Schwazer ai margini della società sportiva. Alla vigilia delle Olimpiadi del 2012, il marciatore italiano fu trovato positivo a un controllo antidoping: il Tribunale Nazionale per l’antidoping lo squalificò per i successivi quattro anni. Il marciatore, oltre a non poter gareggiare, fu costretto a consegnare pistola e tesserino ai Carabinieri, arma alla quale apparteneva.

Il 2016 è l’anno del grande ritorno per Alex Schwazer: tornato finalmente operativo allo scadere dei quattro anni di squalifica, vince i 50 km di marcia a squadre ai Mondiali, qualificandosi per le Olimpiadi che si tengono quello stesso anno a Rio de Janeiro. Ma l’apparente ritorno alla normalità e i risultati sportivi raggiunti crollano quando un successivo controllo antidoping a sorpresa (inizialmente negativo) fa scattare nuovamente la squalifica. Questa volta per otto anni, di fatto cancellando qualsiasi possibilità di rivalsa dell’atleta, nonché il ritiro dei risultati sportivi raggiunti in quei mesi.

Alex Schwazer in questi anni ha sempre proclamato la sua innocenza, sostenendo di essere vittima di una macchinazione ai suoi danni. E in effetti le indagini dei RIS di Parma, oltre al tam tam mediatico sostenuto da quotidiani nazionali come La Repubblica, hanno portato alla luce la verità, portando a febbraio 2021 all’archiviazione del procedimento penale ai danni di Alex Schwazer per non aver commesso il fatto. Il marciatore ha finalmente vinto la sua battaglia, e alcune voci fanno pensare che si stia allenando in vista delle prossime Olimpiadi.

“Nel corso degli ultimi anni ci sono stati alti e bassi. Si vive lottando. Si vive puntando alla verità. Non ho avuto un crollo psicologico forte perché quando sei innocente vai avanti. Siamo partiti senza avere certezza di riuscire a dimostrare la mia innocenza o senza sapere quando sarebbe successo. Ho un’idea su chi ha alterato le provette, mi auguro che un giorno ci saranno anche i nomi di tutto questo. Ma sarà difficile. Mi sento vittima di un complotto. Io all’inizio ho pensato o a uno scambio di provette o a una cosa voluta. Poi mi sono accorto che era una cosa voluta”.

Negli ultimi anni Alex Schwazer ha anche dovuto cambiare lavoro:

“Ho una moglie e due figli. La famiglia ti aiuta a dare il giusto peso alle cose. Tornato da Rio non potevo buttarmi giù, ho cercato un altro lavoro per mantenere la mia famiglia. Alleno amatori che vogliono prepararsi maratone e mezze maratone. Lo faccio da quattro anni e mi piace molto. Spero di poter partecipare alle Olimpiadi di Tokyo. Ma dobbiamo fare una revisione per essere giudicato anche da un organo di giustizia sportiva”.

In attesa della serie su di lui, speriamo che le prossime Olimpiadi restituiscano serenità ad Alex Schwazer.