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Amazon Prime Video “litiga” con Google: ecco cosa cambia per gli utenti

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Amazon Prime Video ha “litigato” con Google e questo comporta una modifica delle abitudini dei clienti che hanno il sistema operativo Android, nella funzionalità dell’applicazione streaming. Qui potete trovare le ultime uscite su Amazon Prime Video e in questo articolo i contenuti che dovete sbrigarvi a vedere prima che scadano. In questo articolo abbiamo recensito in anteprima, senza spoiler, i primi episodi della nuova serie presente sulla piattaforma, Bang Bang Baby.

Che cosa è successo tra Amazon Prime Video e Google? Sull’applicazione Android di Prime Video non sarà più possibile noleggiare o acquistare film. La causa di queste restrizioni ai clienti che utilizzano il sistema operativo Android è da attribuirsi alle nuove commissioni applicate da Google.

Da aprile, infatti, tutte le società con un fatturato superiore al milione di dollari (fatturato che Amazon Prime Video supera in pieno, avendo fruttato ben 14,8 miliardi di dollari quest’anno) dovranno pagare una commissione del 30% a Google per tutti gli acquisti effettuati attraverso l’app con applicazioni scaricate attraverso Play Store. Naturalmente questa nuova politica non è andata giù al colosso dello streaming, che ha deciso di non rendere più possibile l’acquisto o il noleggio di contenuti.

Un utente Android che dovesse aprire l’applicazione di Amazon Prime Video dal suo dispositivo e provasse ad acquistare uno dei contenuti presenti in catalogo, tra cui il nuovo capitolo della saga di Spider Man, No Way Home, si troverebbe davanti la consueta dicitura “Come posso guardare questo titolo?”. A questo punto l’utente, per poter acquistare il titolo desiderato, sarebbe indirizzato direttamente al sito di Amazon e non potrebbe più acquistarlo attraverso l’applicazione.

L’aspetto divertente della diatriba tra Amazon Prime Video e Google, che ha determinato per gli innocenti utilizzatori di Android l’impossibilità di fare acquisti attraverso l’app per non gravare sul bilancio di Amazon, è che non è stato dato nessun annuncio ufficiale da parte della piattaforma di streaming del cambio di funzionalità. Tra le caratteristiche elencate nell’applicazione risulta ancora presente la funzionalità relativa alla possibilità di effettuare acquisti in app, ovvero noleggiare o acquistare contenuti a terze parti.

Naturalmente il motivo del recesso di Amazon Prime Video è la volontà di non pagare a Google la tassa richiesta: al momento non c’è ancora ufficialità di questo cambiamento né si sa se la situazione si evolverà in qualche modo. I clienti che utilizzano Android, comunque, potranno continuare a usufruire dell’acquisto e del noleggio direttamente dalla piattaforma Amazon. Vedremo se la diatriba tra i due giganti del web porterà ulteriori novità e se i clienti verranno ulteriormente penalizzati nell’utilizzo delle reciproche piattaforme.

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