La vicenda che ha tenuto la stampa e i social impegnati per due settimane sembra non avere una fine. Il processo Depp-Heard ha attirato l’attenzione del pubblico di tutto il mondo. Il processo fra Amber Heard e l’ex marito Johnny Depp si è concluso con la vittoria di quest’ultimo, ma il caso sembra prendere ogni giorno una piega inaspettata. Intanto, l’attore di Animali Fantastici è stato chiamano nuovamente in tribunale per una nuova causa – anche se questa volta non contro la stessa Heard. Adesso, invece, l’attenzione si è spostata su una email del 2019, tre anni prima del processo.
È trapelata un’e-mail relativa al caso di Johnny Depp e Amber Heard, contenente informazioni su un evento del 2016. In quell’occasione la polizia si è recata nell’attico di Depp dopo aver risposto a una chiamata per violenza domestica. Mentre la star dei Pirati dei Caraibi ha festeggiato la vittoria, la Heard ha parlato della delusione che ha provato dopo il verdetto. Si dice che l’attrice di Aquaman 2 abbia intenzione di scrivere un libro in cui si sfogherà su tutto, perché ormai sostiene di non avere nulla da perdere.
Ora, mentre si parla di Johnny Depp e Amber Heard, sta diventando virale una mail tra i legali dell’attore, Adam Waldman, Ben Chew e Camille Vasquez. L’email riguarderebbe una conversazione tra Adam e Josh Drew, sul momento in cui la polizia è stata chiamata a casa dell’attore per le denunce di abuso domestico presentate dalla Heard nel 2016.
L’e-mail menzionava il fatto che Amber Heard aveva chiamato l’ex moglie di Josh Drew, Raquel “Rocky” Pennington, per aiutarla con un Johnny Depp in preda alla follia. Inoltre, descriveva la relazione extraconiugale di Amber Heard con Elon Musk e affermava che tra i due vi era una relazione “perversa”.
Secondo l’e-mail, l’attrice ha mentito dicendo di aver chiamato Pennington per aiutarla perché Depp si stava comportando in modo isterico. L’e-mail suggerisce che Amber e Raquel avevano in realtà pianificato di tendere un’imboscata all’attore e che Pennington si era nascosta nell’armadio dei cappotti vicino alla porta d’ingresso. Questo, secondo quanto riferito “spiega la testimonianza delle guardie di sicurezza, secondo le quali la Pennington non è mai passata davanti a loro e si trovava già nell’appartamento quando sono entrate“.
Se questa e-mail e le sue affermazioni sono valide, i rapporti affermano che Heard e Pennington potrebbero aver commesso il reato di falsa testimonianza durante il processo.