Lo scorso 31 luglio abbiamo ricevuto la triste notizia della prematura morte di Angus Cloud. L’attore appena venticinquenne, diventato famoso per aver interpretato il ruolo di Fezco nella popolare serie HBO Euphoria, era stato trovato senza vita nella casa della sua famiglia a Oakland, in California, una settimana dopo la scomparsa del padre al quale era molto legato. In seguito al tragico avvenimento, erano state diverse le speculazioni in merito alla causa della morte dell’attore, che in passato aveva sofferto di depressione e di dipendenza da sostanze. Solo qualche giorno fa, tuttavia, un comunicato ufficiale pubblicato su Variety ha reso note le reali circostanze della sua scomparsa, avvenuta a causa di una “overdose accidentale” di “fentanil, cocaina, metanfetamina e altre sostanze“.
In una lunga ed intensa intervista pubblicata in esclusiva il 26 settembre, People ha raccolto le testimonianze della madre e di alcuni amici e colleghi dell’attore recentemente scomparso a causa di un’overdose accidentale, tra i quali figura anche lo stesso creatore e regista di Euphoria, Sam Levinson. Quest’ultimo ha condiviso alcuni dettagli sul suo rapporto personale e lavorativo con Angus Cloud, rivelando di aver cercato personalmente di aiutarlo a disintossicarsi, più di una volta.
Prima dell’overdose fatale, Sam Levinson aveva convinto Angus Cloud ad andare in rehab
Il regista della serie HBO ha spiegato che inizialmente non era al corrente del fatto che l’attore soffrisse di una dipendenza, ma che ben presto questo fatto è diventato evidente a causa di alcuni comportamenti scostanti dell’attore sul set. Sicché un giorno Sam Levinson ha deciso di intervenire. “L’ho guardato negli occhi e ho capito che non stava bene“, ha affermato il regista. “Allo stesso tempo mi ero già trovato in queste situazioni, quando si cerca di disintossicare qualcuno. E gli ho detto: ‘Mi piace lavorare con te e abbiamo in programma una stagione fantastica, ma ho bisogno che tu sia sobrio perché devo poter contare su di te’“. In seguito al suggerimento del regista, l’attore è entrato in un centro di riabilitazione per 30 giorni a spese della HBO. Anche una volta tornato sul set di Euphoria, Cloud ha continuato la cura ambulatoriale per altri tre mesi.
“Sentivo sempre che non voleva [la sobrietà] quanto tutti noi la volevamo per lui“, ha raccontato Sam Levinson. “È qui che diventa difficile, perché tutto il mondo può volerlo per te. Ma lui non lo voleva. È solo il lato autodistruttivo della dipendenza, che supera tutto. Ma non si può rinunciare alle persone. Non avrei permesso a nessuno di rinunciare a lui“.
Purtroppo, infatti, dopo aver girato cinque episodi della seconda stagione, l’attore ha avuto una ricaduta. “Devi farti aiutare e devi farti aiutare subito“, avrebbe detto Levinson ad Angus Cloud subito dopo aver terminato le riprese del quinto episodio, accompagnandolo in riabilitazione personalmente insieme alla propria moglie. Il regista della serie HBO ha poi raccontato un ultimo aneddoto dolceamaro, spiegando che l’attore, prima di salire in macchina con lui e la moglie, aveva indossato l’iconica felpa rossa di Rue, esclamando :”Oh, m****, mi sento proprio come Rue“. E quando il regista gli ha risposto “Ok, beh, facci un favore e non scappare“, Angus Cloud era scoppiato a ridere.