Black Mirror, il thriller distopico nato dalla mente di Charlie Brooker, è tornato con una nuova stagione. Andata in onda per la prima volta nel 2011, viene ricordata per il grande realismo con il quale sapeva illustrare i rischi della tecnologia. Dopo una pausa di quattro anni finalmente abbiamo potuto vedere cinque nuovi episodi di Black Mirror, che per il momento stanno dividendo pubblico e critica. L’unico che pare mettere d’accordo tutti e che è stato maggiormente apprezzato fino a questo momento è stato quello che vede protagonista Aaron Paul, l’indimenticabile attore di Breaking Bad.
La terza puntata, uno delle più drammatiche di Black Mirror 6, si è conclusa con colpo di scena forte e inatteso. Josh Hartnett ha detto la sua sul finale.
Attenzione: non proseguite nella lettura se non avete ancora guardato il terzo episodio della stagione 6.
Si intitola Beyond the Sea la nuova storia ambientata nel 1969, che vede protagonisti i due attori Aaron Paul e Josh Hartnett, che interpretano Cliff e David. Al centro della trama due astronauti in missione spaziale, divisi tra Terra e spazio, dal momento che hanno la possibilità di trasferire di tanto in tanto la loro coscienza in delle repliche meccaniche dei loro corpi, che si trovano sulla Terra. In questo modo, pur navigando nello spazio, hanno ancora modo di trascorrere del tempo con i loro familiari. Quando la famiglia di David viene però sterminata da alcuni membri di un culto religioso, Cliff per aiutarlo a riprendersi gli permette di usare la sua replica. Pian piano David comincia ad affezionarsi alla vita di Cliff e a diventare ossessionato dalla moglie del collega. Alla fine David decide di compiere un gesto estremo e di uccidere la famiglia di Cliff perché possano restare entrambi nello spazio, condividendo il medesimo enorme dolore.
Il pubblico è rimasto totalmente scioccato dinanzi a questo epilogo, che nessuno aveva visto arrivare. Josh Hartnett in un’intervista rilasciata a Today ha spiegato le motivazioni dietro la terribile decisione che ha preso il suo personaggio. Ha detto:
“È stato triste, ma quale altra opzione c’era per lui? Voglio dire, sarebbe potuto essere un danno autoinflitto. Ma in quel caso David avrebbe ucciso anche Cliff. Voglio dire, è bloccato tra l’incudine e il martello qui. Potrebbe essere stata la sua unica opzione.”
Insomma dinanzi al timore di ritrovarsi di nuovo a soffrire da solo, sceglie di costringere il collega a condividere il medesimo isolamento con lui. Josh Hartnett ha detto di essersi impegnato per riuscire a infondere una grande umanità nel suo personaggio, perché non voleva ritrarre l’assassinio come un attimo di violenza cieca ma come una reazione a un profondo trauma. Ha spiegato:
“Il mio compito era assicurarmi che le persone capissero che si trattava di un essere umano in questa situazione e che non era la storia di qualcuno malvagio che sta facendo qualcosa di malvagio. Perché sarebbe troppo noioso, vero? È più come se questo ragazzo avesse avuto un trauma e si trovasse in questa situazione straordinaria. E Charlie (Brooker) ha scritto questo durante il lockdown come una sorta di reazione ai suoi sentimenti di blocco … Quindi mi sono sentito in un certo senso obbligato ad interpretare il personaggio nel modo più umano possibile.“