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Black Mirror – L’Università di Toronto ha sviluppato un modello di intelligenza artificiale simile a quello di Crocodile

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Gli episodi di Black Mirror ci lasciano spesso a bocca aperta, con una lieve inquietudine. Molte volte ci chiediamo: e se succedesse davvero? La realtà, a volte, non è così lontana da quel mondo. In questo articolo abbiamo parlato della realizzazione dell’app di Hang the DJ. Oggi parliamo invece di un’innovazione che ricorda Crocodile, terzo episodio della quarta stagione di Black Mirror.

Gli psicologi dell’Università di Toronto (Canada) hanno realizzato un nuovo modello di intelligenza artificiale. Questa innovazione è in grado di leggere la mente umana con un’accuratezza incredibile. L’algoritmo utilizzato è in grado di ricreare immagini viste dagli essere umani basandosi sulla loro attività cerebrale, raccolta utilizzando sensori di elettroencefalografia (EEG).

Inizialmente è stato inserito un grande numero di volti in una rete neurale artificiale: il sistema poteva riconoscere caratteristiche e dettagli nelle fotografie. Dopo aver distinto le varie caratteristiche, il sistema poteva associarle a quanto suggerito dall’attività cerebrale registrata tramite sensori EEG, osservando le medesime fotografie. Dan Nemrodov, che lavora al progetto, ha dichiarato:

Quando vediamo qualcosa il nostro cervello crea una percezione mentale, che essenzialmente è un’impressione mentale di quella cosa. Siamo riusciti a catturare questa percezione usando l’EEG, al fine di ottenere un’illustrazione diretta di quanto accade nel cervello umano durante questo processo.

Ai volontari dell’esperimento sono stati applicati i sensori EEG prima di aver mostrato loro le foto dei volti. L’intelligenza artificiale è stata in grado di ricostruire i volti dettagliati utilizzando le informazioni lette attraverso questi sensori. E lo ha fatto con un’accuratezza incredibile, quasi spaventosa.

 

Adrian Nestor, un autore dello studio, ha commentato:

Non è solo in grado di produrre una ricostruzione di ciò che una persona percepisce, ma anche ciò che ricorda o immagina, ciò che vuole esprimere. Rivela il contenuto soggettivo della mente e permette di avere accesso, esplorare e condividere il contenuto delle nostre percezioni, della memoria e dell’immaginazione.

La squadra che ha lavorato al progetto è molto fiduciosa. Lo studio potrebbe avere applicazioni pratiche in futuro, per esempio aiutando le persone che non possono comunicare verbalmente. In un contesto blackmirroresco i ricercatori hanno anche dichiarato che questo studio potrebbe aiutare a risolvere dei crimini, fungendo da testimonianza visiva. Invece di descrivere verbalmente quanto visto, questa innovazione potrebbe mostrare la nostra testimonianza attraverso le immagini che ricordiamo nella nostra mente. Il crimine e il volto del criminale potrebbe essere ricostruito, proprio come in Crocodile.

Non è certo questo il primo tentativo di ricostruire i volti delle persone attraverso uno scanning mentale, ma è la prima volta che viene effettuato attraverso i sensori EEG.

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