Non è la prima volta che sentiamo dire “Black Mirror sta per diventare realtà“. La serie ipotizza un futuro in cui l’uomo e la tecnologia interagiranno in modo sempre più innovativo. E nel mondo odierno la tecnologia necessita di innovazione. Tempo fa abbiamo riportato una ricerca dell’Università di Toronto che è riuscita a sviluppare un modello di intelligenza artificiale simile a quello di Crocodile (ne abbiamo parlato qui). Oggi guardiamo invece a nuovi esperimenti.
Secondo quanto riportato da Ninja Marketing, sono due le aziende che attualmente stanno lavorando a un nuovo progetto. La Neuralink ha creato un’interfaccia che potrebbe collegare il nostro cervello a dispositivi esterni. E la Openwater si sta muovendo nella stessa direzione.
A distinguere le due aziende sono gli approcci utilizzati. La prima sviluppa elettrodi nanometrici che attiverebbero una maglia intorno al cervello con cui si interfacciano. La seconda vuole invece usare una luce rossa e quasi infrarossa al fine di leggere il cervello di chi usa il dispositivo dell’azienda.
Sembra che i tempi di sviluppo non siano così lunghi. Nell’arco di 18 mesi i dispositivi dovrebbero essere già in grado di leggere un cervello. Mentre nei mesi successivi questi dispositivi diventeranno sempre più piccoli, comodi e affidabili. I primi utilizzatori di questo progetto, della Neuralink, sono i soldati.
Questo universo si avvicina sempre più a quello che rappresenta Black Mirror. Sarà allora possibile scrivere e leggere ricordi nei nostri cervelli? Come per ogni tecnologia vengono individuati vantaggi e svantaggi. Tra i primi Ninja Marketing riconosce la possibilità di diagnosticare malattie o di ridurre i tempi di apprendimento di una persona. Tra i secondi, invece, si sottolinea una progressiva perdita di privacy e di libertà.