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Brad Pitt soffre di un disturbo legato alla memoria chiamato “prosopagnosia”

Jennifer Aniston Friends
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Brad Pitt non ha bisogno di presentazioni: apparso in Friends nel ruolo di un vecchio compagno di liceo di Monica, Ross e Rachel che aveva dato vita al club “Io odio Rachel Green”, Pitt con i suoi 56 anni è diventato il sex symbol per eccellenza. Reduce dal successo di C’era Una Volta… a Hollywood, Brad Pitt si racconta così come aveva già fatto in una vecchia intervista su Esquire. Racconta della sua vita e del fatto che soffre di un disturbo legato alla memoria chiamato “prosopagnosia”. Si tratta di un disturbo che impedisce a Pitt di ricordare i volti delle persone che incontra, una sorta di cecità facciale.

Ha rivelato come questo sia diventato un problema perché dice che molte persone se la prendono con lui perché credono che gli manchi di rispetto. Ha rivelato inoltre di voler interrogare la gente e fargli domande in merito al rapporto che li lega, ma ammette che questo ha solo peggiorato le cose perché la gente si sentiva ancora più offesa, gli dava dell’egoista e del presuntuoso.

Brad Pitt

Come abbiamo detto sopra, Pitt ha difficoltà a riconoscere i volti ma vede i tratti come gli occhi, le orecchie o la bocca, ma non è in grado di metterli insieme per estrarre un’immagine totale del volto e poi ricordarla. Dimentica i volti delle altre persone con estrema facilità.

Per uno che si dedica al cinema da tutta una vita e che lavora ogni giorno con tantissime persone deve essere stressante ogni volta sedersi con un produttore o un regista per tre o quattro volte e non riuscire a ricordarsi con chi si sta parlando. In casi estremi, questo tipo di disturbo, può portare il soggetto che ne soffre a dimenticare i volti dei parenti amati o a non riconoscersi davanti allo specchio.

Il nome di questo disturbo, scoperto nel 1947 da un neurologo e psichiatra tedesco, Joachim Bodamer, deriva dal greco prósōpon (volto) e a-gnosis, (non-conoscere). Uno degli oggetti di studio del dottor Bodamer era un giovane paziente di 24 anni a cui era stato sparato un colpo al cervello. Nel corso del tempo, la scienza ha dimostrato che la prosopagnosia può anche essere congenita.

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