Breaking Bad è senza ombra di dubbio uno degli show più amati dell’intero Universo seriale. I personaggi caratterizzati alla perfezione, la trama avvincente e diverse scene memorabili (come l’iconica sequenza della pizza sul tetto), ci hanno emozionati per ben cinque stagioni. Il suo spin-off Better Call Saul, inoltre, ha avuto un incredibile successo che l’ha resa sicuramente all’altezza della serie madre. Adesso, sembra che avremo modo di rivedere la celebre serie di Vince Gilligan in vesti decisamente “singolari”: tornerà infatti sui nostri schermi addirittura con un remake.
Breaking Bad tornerà sui nostri schermi con un remake
Non si conoscono ancora molti dettagli del progetto, che è attualmente in fase di sviluppo, ma sappiamo che l’avvincente storia di Walter White e Jesse Pinkman sarà al centro di un adattamento per il mercato asiatico. Già da tempo, infatti, alcune case di produzione che hanno sede in Corea del Sud avevano valutato l’ipotesi di dar vita a un remake di Breaking Bad, e sembra che adesso sia arrivato il momento adatto. Nel 2014, la celebre serie statunitense aveva già avuto un riadattamento realizzato in Colombia che, tuttavia, non ha avuto il successo sperato. Ciò che sappiamo del singolare remake coreano è che dovrebbero essere riprese le vicissitudini della serie di Vince Gilligan, che saranno però narrate tenendo conto della realtà locale e della società contemporanea.
Il remake di Breaking Bad terrà conto della realtà locale
Nonostante non sappiamo ancora molto di quel che sarà l’adattamento della celebre serie di Vince Gilligan, non possiamo che chiederci in che modo daranno nuova vita ad alcune delle scene più iconiche dello show come, per esempio, quella in cui Walter lascia che Jane Margolis muoia soffocata. A tal proposito, queste sono state le parole dell’attore parlando proprio della suddetta sequenza: “Ho fatto una scena in Breaking Bad in cui stavo guardando una donna morire nella seconda stagione. Nonostante fossi preparato per questo, all’improvviso, la sua faccia se n’è andata e si è presentata la faccia della mia vera figlia, e io ero mi sono trovato a guardare la mia vera figlia morire. Mi ha soffocato. Mi fa emozionare anche ora ricordarlo. Per circa due o tre secondi, ho visto la faccia di mia figlia. Poi ho realizzato che fosse il personaggio interpretato da Krysten Ritter e mi sono detto ‘Oh mio Dio’, sollevato. È un rischio emotivo che tutti gli attori affrontano, dobbiamo metterci in una posizione di vulnerabilità perché ciò possa accadere e accettare di andare verso l’ignoto”