Con i suoi splendidi ed elaborati intrecci, e il profondo sviluppo dei personaggi, Breaking Bad è entrata negli annali della storia della televisione. Nel corso delle sue cinque stagioni, la serie (che si trova qui sulla piattaforma Netflix) esplora magistralmente il tema della moralità e della consapevolezza della morte. Ma soprattutto, lo show ha costretto gli spettatori a interrogarsi sulla dicotomia tra giusto e sbagliato.
Il personaggio di Krysten Ritter, Jane Margolis, è una delle figure fondamentali nella seconda stagione di Breaking Bad
La storia di Jane, fidanzata di Jesse Pinkman (vi siete chiesti che fine faccia alla fine della storia?), si intreccia con gli elementi tematici principali dello show. Offre un ritratto sfumato della dipendenza, dell’amore e della tragedia. Il suo arco narrativo è avvincente e straziante, e culmina in un momento che rimane uno dei più memorabili e controversi della serie tv. Tuttavia, il momento ha avuto un enorme impatto emotivo sia su Ritter che su Bryan Cranston, oltre che su Breaking Bad in generale.
La morte di Jane in Breaking Bad avviene nel penultimo episodio della seconda stagione, intitolato “Phoenix“. È un momento che non solo segna una svolta per la serie, ma anche per il personaggio di Walter White (a proposito di Walt, vi siete chiesti dove finiscono i suoi soldi alla fine?). Nella scena, Walter irrompe nell’appartamento di Jesse per cercare del denaro mentre Jesse e Jane stanno dormendo. Tuttavia, assiste alla morte di Jane, soffocata dal suo stesso vomito a causa di un’overdose di eroina. Walter potrebbe facilmente salvarla girandola su un fianco, ma sceglie di non farlo. È una scena che molti ritengono sia il momento in cui Walter White si trasformi definitivamente in Heisenberg.
Riflettendo sulle riprese di questa scena, Ritter ha descritto il risvolto emotivo che ha avuto sul cast, in particolare su Cranston. L’intensità del momento era palpabile e Ritter ha dichiarato:
“Sapevo che sarei morta in Breaking Bad. Mentre leggevo il copione, mi sono detta: ‘Fico, rock and roll, lei muore.’ Divertente! Ma poi lo fai ed è tutta un’altra storia. Hanno anche costruito un calco in modo che Aaron Paul potesse davvero battere forte sul mio petto. E poi Bryan, dopo la ripresa, lo vedi seduto in silenzio in un angolo. È stato intenso e non lo dimenticherò mai”.
Questo dietro le quinte fa luce sul profondo impatto che la scena ha avuto non solo sul pubblico, ma anche su coloro che l’hanno portata in vita. La preparazione meticolosa e l’investimento emotivo richiesto per un momento del genere sottolineano le ragioni per cui rimane un riferimento significativo per la storia della televisione. La profondità dell’interpretazione di Cranston nella scena della morte di Jane è ulteriormente illuminata dalle sue stesse riflessioni condivise durante un’apparizione a Inside the Actors Studio.
Cranston ha rivelato l’agitazione personale che ha vissuto durante le riprese e il fatto di aver immaginato la propria figlia durante la scena, affermando: “Vedevo il volto di mia figlia al posto di Jane. E non volevo, non l’avevo previsto“.
Questa confessione evidenzia la complessità emotiva che gli attori spesso affrontano nella rappresentazione di scene così strazianti, mescolando la realtà personale con le circostanze fittizie dei loro personaggi. Questo spiega anche perché “Phoenix” è l’episodio di Breaking Bad preferito da Cranston. E a proposito di episodi preferiti, ecco una lista dei 15 migliori episodi nella storia della televisione.
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