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Buffy l’ammazzavampiri: Kristine Sutherland ha «un unico rimpianto»

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Disponibile su Disney+, Buffy l’ammazzavampiri non ha certo bisogno di presentazioni. Non solo questo teen drama soprannaturale creato da Josh Whedon e con protagonista Sarah Michelle Gellar è ormai considerato un vero e proprio classico nel suo genere, ma è innegabile che esso sia stato anche decisamente avanti per i suoi tempi. In onda dal 1997 al 2003, la serie non ha avuto paura di affrontare tematiche spinose e delicate, come quelle dell’inclusività, della sessualità, della dipendenza, ma soprattutto essa ha fatto del femminismo e del girl power le sue caratteristiche distintive.

La protagonista indiscussa di Buffy l’ammazzavampiri è infatti l’eroina Buffy Summers (Sarah Michelle Gellar), che non è solo un’adolescente di Los Angeles, ma anche la Cacciatrice, alla quale è stato affidato il compito di proteggere l’umanità da vampiri, demoni e altre forze del male. Tuttavia, il femminismo della serie non si esprime solo nella figura della protagonista, ma anche in tutta una serie di personaggi secondari, come la migliore amica di Buffy, Willow (Allison Hannigan), e la madre della protagonista, Joyce. Eppure, c’è un aspetto di Joyce che, a detta dell’attrice che l’ha interpretata, avrebbe potuto essere approfondito meglio.

Kristine Sutherland rimpiange la scarsa attenzione data alla carriera di Joyce in Buffy l’ammazzavampiri

Come i fan ben sanno, nella serie Kristine Sutherland interpretava Joyce Summers, la madre della protagonista, la quale, inizialmente restia ad accettare il destino della figlia, è col tempo diventata una delle sue più fedeli sostenitrici. Ospite di una puntata del rewatch podcast di Buffy l’ammazzavampiri, The Rewatcher, è stato chiesto a Kristine Sutherland se ci fosse qualcosa che avrebbe voluto cambiare nel copione o nella storia della serie con Sarah Michelle Gellar. “Um, l’unica cosa che credo fosse carente era che indossavo un sacco di vestiti da mamma che non riflettevano la mia professione”, ha scherzato inizialmente l’attrice, esprimendo il suo disappunto in merito al guardaroba del suo personaggio, ovvero la manager di una galleria d’arte, il cui stile non c’entrava nulla con la professione. 

Sentivo – pensavo che Joyce sarebbe potuta essere molto più potente nella sua vita lavorativa. Sì. Voglio dire, sai, i miei amici avvocati indossano i pantaloni con le pince. Io non volevo affatto indossare pantaloni con le pince. Una donna in una galleria d’arte non indossa pantaloni con le pince”.  

Scherzi a parte, Kristine Sutherland ha proseguito in termini più seri, affermando che le sarebbe piaciuto vedere di più il suo personaggio alle prese con la sua carriera. Secondo l’attrice, infatti, in una serie che ha fatto del femminismo uno dei suoi punti di forza, sarebbe stato bello mostrare Joyce nelle sue vesti di professionista ed esplorare maggiormente questo aspetto. Ecco le parole dell’attrice:

Ma sai, è che – e dato che pensavo che quella fosse una parte importante della storia femminista – è che mi sarebbe piaciuto esplorare di più la vita lavorativa di Joyce. E renderla completa. A volte sembra solo che lavorasse in una galleria d’arte. C’era solo una scena, penso, era quella con le maschere [l’episodio della terza stagione Dead Man’s Party], nel mio posto di lavoro. Quindi quello è il mio unico rimpianto

Anche con qualche rimpianto, è comunque innegabile che Buffy l’ammazzavampiri sia stata, e sia ancora, una serie iconica e un vero e proprio emblema del girl power.

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