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Danny Trejo su Charles Manson: «In carcere era sotto mia protezione. Pensava di essere furbo»

Danny Trejo
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Danny Trejo è quello che ad oggi potremmo definire un attore affermato, ma i fan più attenti sanno bene che i suoi esordi sono stati tutt’altro che semplici. Certo, ad oggi sappiamo, a livello televisivo, ha preso parte a Breaking Bad e Sons of Anarchy, ha avuto un ruolo nella quarta stagione di The Flash (all’epoca vi abbiamo dato dei dettagli qui) ed erano in molti quelli che speravano di vederlo in Mayans MC (ve ne parlammo qui). Tuttavia Trejo rientra tra quegli attori entrati e usciti dal carcere più e più volte, nel suo caso, fortunatamente, prima di intraprendere una carriera florida nella recitazione. E se lasciamo da parte la televisione, non possiamo certo dimenticare i suoi lavori nel mondo del cinema. Machete, Predators, C’Era Una Volta In Messico e Fanboys sono solo alcuni dei film per cui lo ricordiamo.

C’è però un dettaglio fondamentale che in molti non conoscono, ed è dato dalla correlazione tra Danny Trejo e Charles Manson. Non spaventatevi, i due soggetti non hanno un legame da considerarsi eccessivamente spaventoso, ma hanno condiviso insieme un certo periodo della loro vita. Per i pochi che non lo sapessero Charles Manson è un noto criminale statunitense, che deve la sua fama principalmente a due grandi omicidi nella storia americana: quello ai danni di Leno LaBianca e sua moglie e quello, forse ancora più famoso, dell’eccidio di Cielo Drive. In quest’ultimo sono stati coinvolti Sharon Tate (moglie del regista polacco Roman Polanski) e quattro suoi amici. Moltissimi sono stati i film dedicati alla sua figura e ai suoi omicidi. I più recenti che in molti conoscono sono la serie tv Aquarius (2015) e il film del 2019 diretto da Quentin Tarantino C’Era Una Volta A… Hollywood.

La domanda in ogni caso rimane: qual è il vero legame tra Danny Trejo e Charles Manson?

Come anticipavamo, prima di diventare il grande attore che è oggi Danny Trejo ha fatto avanti e indietro dal carcere diverse volte. La sua infanzia è stata difficile sotto ogni punto di vista, e la sua dipendenza da eroina sembrava averlo condannato all’oblio eterno. Siamo molto contenti che, alla fine dei giochi, non sia stato così. Tuttavia, tornando al suo periodo pre fama, nel 1961 Danny Trejo si trovava nel carcere della contea di Los Angeles, quando si è trovato a condividere questo suo periodo proprio con Charles Manson. È lo stesso attore a raccontare di questa esperienza, nel suo libro dal titolo Trejo: My Life Of Crime, Redemption And Hollywood.

Riguardo a quel periodo Danny Trejo racconta: “Mentre aspettavo di essere spedito a Tracy, c’era un ragazzo bianco unto, sporco e magro nella contea – racconta l’attore. Era così povero, non aveva una cintura e usava invece un pezzo di spago per tenere su i pantaloni. Mi dispiaceva per lui. Era chiaro che l’unica doccia che l’uomo avrebbe mai fatto era quella che avrebbe fatto in prigione. Eravamo in tre nella nostra cella – Johnny Ronnie, Tacho e io – così abbiamo detto al tizio che poteva pulire per noi e lo avremmo tenuto d’occhio. Non poteva dormire nella nostra cella, ma l’abbiamo lasciato dormire appena fuori così la gente sapeva che lo tenevamo d’occhio“.

L’attore racconta inoltre di non aver avuto idea che dietro quel ragazzo sporco e minuto si sarebbe potuta celare una persona così pericolosa. Del resto il loro incontro risale a prima del fatto che Manson diventasse la mente dietro uno degli omicidi più raccapriccianti di Hollywood. Dice infatti: “Quando l’abbiamo incontrato per la prima volta, è stato prima di tutta quella roba, ok? Era un metro e settanta, piccolo e imbranato, ma furbo. Non era un prepotente. Non era un delinquente. Ma conosceva il gergo della prigione. Pensava di essere furbo“.

A ben vedere era come se durante la permanenza in carcere Danny Trejo avesse preso il giovane Charles Manson sotto la sua ala protettiva, facendo capire al resto dei detenuti che non poteva essere toccato. Nel suo libro racconta inoltre che il ragazzo non avrebbe mai potuto essere un leader all’interno della prigione. Questo nonostante Manson raccontasse di avere poteri ipnotici e di essere in grado di far sballare tutti. “Charles Manson non avrebbe potuto fare quello che ha fatto da nessun’altra parte. Non sarebbe potuto andare a East Los Angeles e convincere alcune di quelle ragazze a fare quello che ordinava. Quando ho sentito degli omicidi, ho pensato :”Aspetta un minuto, quel ragazzo? Stai scherzando?” scrive nel suo libro Danny Trejo.