Apriamo una parentesi finanziaria e speculativa sul mondo delle serie tv: e se Disney Plus, la nuovissima piattaforma streaming del colosso dell’intrattenimento per bambini e ragazzi, venisse acquistata da Apple (prima multinazionale al mondo) approfittando della crisi da Coronavirus?
Questa ipotesi, che sicuramente sarebbe una bella batosta in termini finanziari anche per un’azienda solida come la Disney, è stata pubblicata sull’Hollywood Reporter da un’analista finanziario, Bernie McTernan della Rosenblatt Securities. Secondo lui Apple potrebbe approfittare della situazione di emergenza creatasi in queste settimane per acquistare quelle aziende che, come Disney nel caso di Disney Plus, sono state particolarmente colpite.
Fortunatamente, la piattaforma Disney+ sbarcherà in Italia il prossimo 24 Marzo. In occasione del lancio Disney ha proposto una promozione: per chi si iscrive entro il 23 marzo, pagherà l’abbonamento 59,99€ all’anno invece di 69,99€.
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Riteniamo che le aziende con lunghi orizzonti, come le società a mega capitalizzazione con elevatissimi saldi di cassa le cui equity hanno superato quelle della Disney nelle ultime tre settimane, come la Apple appunto, potrebbero approfittare della situazione di volatilità.
La capitalizzazione di mercato della Disney è, approssimativamente, di 165 miliardi di dollari, la Apple ha circa 107 miliardi in contanti e titoli. Il vantaggio nell’acquisizione della Disney sarebbe l’assicurarsi dei loro contenuti e delle strategie streaming e le potenziali sinergie derivanti dall’aggiunta del nascente ecosistema Disney alla piattaforma iOS.
In parole povere Apple, azienda con un’altissima disponibilità di denaro liquido, potrebbe approfittare della situazione di crisi per inglobare a sé le aziende come Disney, privandola della sua ultima fatica, Disney Plus. Un’operazione sicuramente complessa che richiederebbe molto tempo e sforzi notevoli.
Ovviamente parliamo di un’ipotesi che, al momento, non ha alcun fondamento. Ma si tratterebbe di uno smacco ulteriore per Disney, colpita nelle ultime settimane in maniera pesante dall’emergenza Coronavirus. Prima la chiusura dei suoi parchi divertimenti in Asia, Giappone, Nord America e infine Europa. Poi la messa in pausa di tutte le produzioni e il rinvio dell’uscita del live action Mulan; infine lo stop a tutte le attività commerciali della multinazionale in Nord America.