I primi due episodi della serie tv ispirata al classico western Django sono stati presentati alla Festa del Cinema di Roma, che si sta svolgendo in questi giorni nella capitale e sta portando tantissime celebrità nel nostro paese (una su tutte: l’ex gladiatore Russel Crowe). Secondo la critica si tratterebbe di un prodotto di qualità, che potrebbe riabilitare il buon nome delle serie tv italiane nel mondo, troppo spesso sinonimo di scarsa qualità. La serie ha un cast a dir poco internazionale, con attori dal Belgio, dalla Gran Bretagna e dalla Germania (i tedeschi, invece, si sono riabilitati alla grande con le serie tv).
La serie tv Django è una produzione Sky Original con Canal +, Cattleya, Atlantique Productions, co-prodotta da Sky Studios, insieme a Studiocanal e Odeon Fiction e con il sostegno del ministero della Cultura e del governo romeno. I creatori sono Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli (tra gli autori anche di Gomorra) e alla direzione artistica figura una regista centrale del panorama italiano, Francesca Comencini.
La trama di Django si snoda nel selvaggio west tra il 1860 e il 1870.
Qui Sarah e John hanno fondato New Babylon, una città di emarginati che accoglie tutti, a prescindere da sesso, razza e credo. Lì arriverà Django, perseguitato dal ricordo dello sterminio della sua famiglia, avvenuto otto anni prima. Django continua a cercare sua figlia, convinto che sia sopravvissuta al massacro e rimarrà scioccato nel ritrovarla a New Babylon, in procinto di sposare John. A quel punto sarà Sarah adulta a difendere l’integrità e il futuro di New Babylon.
La storia raccontata nella serie tv sarà quindi del tutto diversa rispetto a quella, celeberrima, del film di Sergio Corbucci con Franco Nero nel ruolo principale, uscito nel 1966, che cominciava con l’iconica scena di Django che trascina una bara. E siamo abbastanza lontani dall’epopea schiavista della rilettura di Quentin Tarantino con Jamie Foxx nel ruolo del protagonista.
Nel ruolo di Django nella serie ci sarà l’attore belga Matthias Schoenaerts, insieme al britannico Nicholas Pinnock e alla tedesca Lisa Vicar. Nel ruolo dell’antagonista femminile, invece, la celebre Noomi Rapace, attrice svedese famosa per aver interpretato Lisbeth Salander nell’adattamento cinematografico di Uomini che odiano le donne.
Francesca Comencini si è detta profondamente soddisfatta di questa operazione seriale, ricordando come l’Italia sia stata, negli scorsi decenni, un punto di riferimento per il genere western.
“Ciò che mi ha attirato dentro al western è lo spirito indomito cavalcato da questo genere tra la fine degli anni ’60 e i ’70, film come Il mucchio selvaggio hanno profondamente segnato il mio immaginario“.