Come sappiamo, non è affatto raro che il dietro le quinte di una serie tv, più o meno famosa che sia, si trasformi nel palcoscenico di scontri e faide che vedono coinvolti attori, registi, produttori o sceneggiatori, finendo molto spesso con l’influenzare a loro volta il corso della serie stessa. Una delle faide più famigerate della storia delle serie tv è certamente quella, durata più di dieci anni, tra lo sceneggiatore, regista e produttore Chuck Lorre e l’attore Charlie Sheen, scoppiata sul set di Due uomini e mezzo.
Per chi avesse bisogno di rinfrescarsi la memoria, Due uomini e mezzo è una comedy creata da appunto da Chuck Lorre con protagonisti Charlie Sheen e John Cryer. La serie andò in onda per la prima volta nel 2003 e le prime otto stagioni furono un successo clamoroso, soprattutto per Sheen, che fu per qualche tempo l’attore televisivo più pagato. L’equilibrio, tuttavia, si infranse all’altezza del 2011, quando l’attore, anche a causa dell’eccessivo uso di alcol e droghe, iniziò a manifestare comportamenti scostanti sul set e nel corso delle interviste.
Non solo Sheen pretese uno stipendio di 3 milioni di dollari per episodio, dichiarando di essere sottopagato, ma in diverse occasioni insultò pesantemente Chuck Lorre, anche con commenti antisemiti. Al culmine della crisi, si decise di mettere in pausa l’ottava stagione di Due uomini e mezzo, definitivamente conclusasi dopo sedici episodi, mentre Sheen fu “licenziato con effetto immediato” dalla Warner Bros. Inutile dire che il difficile allontanamento di Charlie Sheen, al cui personaggio ne subentrò uno nuovo interpretato da Ashton Kutcher, ebbe notevoli ripercussioni sulla serie, che nonostante tutto andò avanti per altre quattro stagioni per poi concludersi con un finale per molti incoerente e negativamente influenzato dalla faida.
Contro ogni previsione, quella di Chuck Lorre e Charlie Sheen è una storia a lieto fine. Nel corso degli ultimi anni, i due sembrano essersi riconciliati, tanto da riunirsi sul set di un nuovo progetto, la serie HBO Max Bookie, creata da Chuck Lorre e nella quale Charlie Sheen appare come personaggio ricorrente nel ruolo di se stesso. Eppure, nonostante la faida scoppiata sul set di Due uomini e mezzo sia ormai acqua passata, Sheen non ha dimenticato i propri errori.
Charlie Sheen riconosce gli errori commessi sul set
La prima stagione di Bookie sta andando attualmente in onda negli Stati Uniti e, vista l’occasione, in un’intervista per Deadline Charlie Sheen ha riflettuto sulla propria carriera e sulla recente riconciliazione con Chuck Lorre . Con grande onestà, l’attore ha mostrato di essersi pentito della faida, riconoscendo che essa era stata causata dalle sue azioni scorrette, e ha affermato che se non avesse rovinato tutto Due uomini e mezzo sarebbe potuta andare avanti molto più a lungo. Ecco le dichiarazioni di Charlie Sheen:
“Sì, se non avessi mandato tutto all’aria, saremmo potuti andare avanti finché avessimo voluto. Quindi, come si dice, non devi vivere nei rimpianti, ma devi onorarli. Devi imparare da essi. Sì, ci sono un sacco di ricordi fantastici. Anni di ricordi fantastici, quando andavamo a tutto gas, quando stavamo creando qualcosa da cui le persone erano coinvolte, che si godevano davvero, e a cui erano davvero legate. E non lo abbiamo fatto alla leggera. Voglio dire, lavoravamo duramente a quello show, in ogni aspetto della produzione, dagli sceneggiatori, alla crew, al cast. Tutti. Sapevamo ciò che avevamo, e l’importanza di prenderci del tempo per realizzarlo bene. E io conoscevo le regole, dal primo giorno. Beh, quando dico che conoscevo le regole intendo semplicemente come mi era chiesto di contribuire a questo ambiente di lavoro, cosa ci si aspettava da me. E quindi quando ho iniziato ad andare contro ad esse, le regole non erano mai cambiate. Voglio spiegarlo da un punto di vista sportivo. E come se ci allenassimo tutta la settimana e poi venerdì sera fosse la sera della partita, e tu devi giocare per il nome scritto sul davanti della divisa, non sul retro. E poi, ad un certo punto lungo la strada, io ho deciso che le regole non valevano più per me. E ciò non era giusto nei confronti del sistema“.