Ed Sheeran, oltre a essere un affermato musicista e cantautore, può anche vantare numerosi cameo su grande e piccolo schermo: ha interpretato un soldato Lannister in Game of Thrones e se stesso in Yesterday, il film che ironizza sull’esistenza dei Beatles. Questa volta, però, Ed Sheeran non ha una buona parola per il mondo delle serie tv e in particolare per South Park, una delle più controverse di sempre. Il cantante accusa infatti la serie di bullismo (un argomento che accomuna molte star delle serie tv).
L’argomento alla base della discordia tra il cantante e la serie è il colore dei capelli della pop star. L’inconfondibile colore rosso della chioma di Ed Sheeran, infatti, a inizio carriera era considerato un problema: la stessa star aveva affermato che il suo primo manager gli aveva consigliato di tingersi i capelli di nero per essere accettato.
Nell’episodio uscito nel 2005 di South Park intitolato Ginger Kids si fa dell’ironia pesante sulle persone con i capelli rossi e la cosa non è andata giù a Ed Sheeran, che ha rilasciato questa dichiarazione:
“In Inghilterra da sempre vieni preso per il culo se hai i capelli rossi. Negli Stati Uniti, invece, non è mai stato così, perché le persone non hanno mai saputo cosa fosse un ‘pel di carota’. Quell’episodio di South Park mi ha fottutamente rovinato la vita”.
Ed Sheeran ha specificato che, prima dell’episodio “incriminato” di South Park, nessun americano aveva mai fatto osservazioni sui suoi capelli.
“Stavo andando in America e tutti dicevano, ‘Adoro i tuoi capelli, amico.’ E io ho pensato: ‘Oh mio Dio, alla gente piacciono i miei capelli? E poi ricordo che l’episodio è uscito e niente, è rimasto nelle menti di tutti”.
I creatori di South Park, Matt Stone e Trey Parker, hanno affermato che la popolarità dello show è tale da consentirgli di “fare tutto ciò che vogliono”.
Ora Ed Sheeran è in tour per promuovere il suo nuovo album e ha annunciato che questa potrebbe essere l’ultima occasione per vederlo dal vivo. La popstar vuole prendersi un periodo di pausa per stare con la famiglia.
“Non voglio che, di qui a vent’anni, il rapporto con i miei figli venga logorato dal fatto che abbia preferito il lavoro a loro”.