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Ellen Pompeo ha pubblicamente chiamato in causa Netflix per i diritti di trasmissione

Ellen Pompeo
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La SAG-AFTRA, che rappresenta 160.000 membri, ha recentemente indetto uno sciopero e la maggior parte delle produzioni in corso si sono fermate. Come nel caso dello sciopero della WGA, iniziata a maggio scorso, gli attori stanno chiedendo cambiamenti per quanto riguarda il coinvolgimento dei diritti residuali e la trasparenza dei dati di audience sulle piattaforme di streaming. Entrambi gli argomenti riguarderebbero anche il cast e la troupe di Grey’s Anatomy, dato che la serie medical drama è abitualmente uno degli show acquisiti più visti della piattaforma streaming Netflix; ragion per cui l’attrice Ellen Pompeo ha chiamato in causa pubblicamente l’azienda sui social network.

Ellen Pompeo ha chiamato in causa Netflix per i diritti residuali in un post sui social media

Pompeo ha screenshottato un post dall’account Tiktok di Netflix, che usa una foto di lei nei panni di Meredith Grey, usando la didascalia: “Io quando c’è una bomba nella cavità toracica”. La star, in risposta, ha scritto la propria didascalia sulla stessa foto. La didascalia recita: “Sempre io quando @netflix non paga i residui agli attori”.

La SAG-AFTRA è in contrasto con l’AMPTP, che negozia per conto degli studios e dei servizi di streaming, per una serie di questioni. Tra queste, i disaccordi sulla protezione dall’intelligenza artificiale, le modifiche ai provini autoregistrati e gli aumenti dei salari minimi per tenere il passo con l’inflazione. Ma un grande punto di scontro ha a che fare con le retribuzioni residue e una maggiore trasparenza sui dati degli streamer, che hanno un impatto immediato sugli attori che lavorano.

Molti dei membri della SAG-AFTRA dipendono dai diritti residuali per avere diritto all’assistenza sanitaria, con una soglia di 26.000 dollari. Con la riduzione dei compensi, per gli attori è diventato più difficile raggiungere tale soglia. Inoltre, gli studios e gli operatori delle piattaforme streaming non sono disposti a condividere i dati di ascolto, il che consentirebbe alle serie in streaming più seguite (come per esempio Grey’s Anatomy) di far sì che il loro successo si rifletta sui compensi ricevuti.
La SAG-AFTRA si è persino offerta di utilizzare i dati metrici di società terze piuttosto che i dati di audience tradizionali, ma anche questo è stato rifiutato dall’AMPTP. Vale la pena notare che Netflix condivide con i creatori i dati di audience in alcuni Paesi.

I proprietari dei diritti dei programmi francesi guardati su Netflix in Francia, Lussemburgo e Belgio ricevono royalties ogni tre mesi dal servizio di streaming grazie a un accordo firmato nel 2014 tra lo streamer e la SACD, una società di gestione collettiva dei diritti degli autori. Come ha osservato AllYourScreens.com, i titolari dei diritti “ricevono un resoconto completo del numero di persone che hanno guardato il programma e il pagamento si basa su questi numeri“. Quindi, gli streamer come Netflix hanno certamente la possibilità di essere trasparenti e di pagare di conseguenza spettacoli come Grey’s Anatomy: vedremo dunque, con lo sciopero in corso, quali saranno le conseguenze.

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