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Interprete di Diana Spencer nella quarta stagione di The Crown, una delle migliori serie originali Netflix dalle citazioni iconiche, Emma Corrin ha vinto per la sua performance un Golden Globe, un Critics’ Choice Television Awards e uno Screen Actors Guild Award.
Traguardi importanti per l’artista, che ha scalato velocemente la vetta della notorietà, conquistando premi ambiti. Ma anche traguardi che fanno riflettere e che hanno messo in difficoltà Corrin.
Al tempo della premiazione, infatti, Emma utilizzava ancora i pronomi femminili in riferimento alla sua persona, dunque accettò di buon grado la vittoria e l’inquadramento nelle categorie femminili dei premi raggiunti.
Ma a seguito del coming out, che ha rivelato la volontà di Emma di vedersi riferito il pronome neutro “They“, per via della sua identità non binaria, l’artista ha potuto cogliere sulla sua pelle il disagio provato da tutte quelle persone che non si identificano in un genere specifico, arrivando a sentirsi in difficoltà per la sua inclusione all’interno delle categorie femminili dei premi.
In una recente intervista della BBC, Emma Corrin ha così deciso di rivolgere il suo invito verso la creazione di delle categorie maggiormente inclusive.

L’interprete di Diana ha sottolineato che le categorie «non sono abbastanza inclusive al momento» e che auspica un futuro in cui le cose possano cambiare. Spera, infatti, che vengano create delle premiazioni che prevedono categorie uniche, prive di genere, poiché questo sarebbe l’unico modo per far si che «tutti possono sentirsi riconosciuti e rappresentati».
Soffermandosi maggiormente sulla questione e sulla sua esperienza, l’artista ha poi aggiunto:
Al momento è difficile per me cercare di giustificare nella mia testa il fatto di non essere binario e di essere nominato nelle categorie femminili.
Corrin ha poi continuato con una riflessione relativa all’inclusione in tutto il panorama televisivo, riflettendo su come solo un cambiamento generale possa portare a veri risultati.
Puoi discutere dei premi e della rappresentazione lì, ma in realtà la conversazione deve riguardare l’avere più rappresentazione nel materiale stesso, nel contenuto che stiamo vedendo per le persone non binarie, per le persone queer, per le persone trans.
Quando verranno fuori quelle parti, il che significa che più persone e più attori interpreteranno quei ruoli, penso che ci sarà più urgenza con cui queste domande verranno affrontate.
Mentre alcune premiazioni come i Grammy e i Brit Awards hanno già mosso importanti passi verso l’inclusività, unificando le loro categorie premiali, i Bafta e l’organizzazione che sovrintende gli Oscar stanno ancora discutendo sulle prossime mosse.
Un portavoce dei Bafta, a seguito delle parole di Corrin, ha dichiarato:
L’organizzazione è impegnata in una consultazione proattiva e ponderata su questo argomento.
Intanto, dopo aver chiesto ufficialmente l’uso del pronome neutro, Corrin ha continuato la sua battaglia, facendosi portavoce della lotta verso l’inclusività.
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