Ethan Hawke non ci sta. E ci scaglia contro gli attori influencer.
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Come sta succedendo in numerosi settori lavorativi, d’altronde, i follower acquisiti sui social contano. Contano sempre di più. E valgono, eccome. Sta succedendo anche nel cinema, dove sono sempre più frequenti gli “attori influencer” con esperienze limitate alle spalle. La questione è stata evocata qualche tempo fa da Maya Hawke, una delle protagoniste di Stranger Things, sempre molto diretta nelle sue affermazioni. Ed è stata affrontata duramente anche da suo padre, il celebre attore Ethan Hawke.
Come ne ha parlato? Ethan Hawke, intervistato da Variety al Festival del Cinema di Berlino, è stato molto diretto. “Mi dispiace davvero per queste persone, è davvero dura. Alle volte sto sviluppando un film e qualcuno mi dice: ‘Oh, dovresti coinvolgere nel cast Suzie’. Io rispondo: ‘Chi è?’. La risposta è ‘Ha 10 milioni di follower’. E la mia reazione è ‘Ok, fantastico, ha mai recitato prima?’. ‘No, ma…’. E pensi: ‘Wow, questo mi aiuterà a far realizzare il film? Lo trovo qualcosa di folle’“.
I social sono ormai fondamentali.
“Quindi se non ho questa piattaforma non ho una carriera? E se ottengono più follower posso ottenere quel ruolo? Cosa?“. Ethan Hawke individua una rivisitazione delle priorità di un attore: “Ho incontrato così tanti giovani attori che pensano che fare l’attore voglia dire bere delle bibite proteiche e andare in palestra“.
Ethan Hawke è chiaro. Non è solo una questione di muscoli: “Andate in palestra se volete, ma non è quello il punto. Robert De Niro non è grandioso perché ha gli addominali scolpiti. Se la parte lo richiede, lo farà ed è fantastico. Ma è molto di più rispetto a tutto ciò”.
Insomma, i follower contano, ma secondo Ethan Hawke non sono tutto. Ed è difficile dargli torto: senza un’appropriata preparazione alle spalle, si rischia di svilire l’arte attoriale.
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