Evan Peters è un attore dall’eccezionale talento: lo ha dimostrato in tutte le stagioni di American Horror Story in cui è stato presente, nonostante la serie abbia subito un calo fisiologico di idee nelle ultime stagioni. L’attore aveva dichiarato addirittura che la serie sta ferendo la sua anima. Lo abbiamo ammirato anche in WandaVision, il gioiellino Disney Plus uscito questo inverno. Come vi avevamo già anticipato in questo articolo, l’attore è stato scelto per interpretare il serial killer Jeffrey Dahmer, conosciuto come Il cannibale di Milwaukee.
La serie Monster: The Jeffrey Dahmer Story, non ha ancora una data di uscita su Netflix e sarà realizzata dall’immancabile Ryan Murphy e Ian Brennan. Al momento sono uscite solo due risicate anteprime: una foto di Evan nei panni del serial killer cannibale e un brevissimo teaser: potete vederlo qui.
La serie ripercorrerà, dal punto di vista delle vittime, la terribile vicenda di Jeffrey Dahmer, condannato a quindici ergastoli per gli omicidi di diciassette uomini e ragazzi tra i 14 e i 31 anni, compiuti tra il 1978 e il 1991. Dahmer era un omosessuale fortemente represso e che anche per questo motivo ha sviluppato un’ossessione malata per i giovani uomini: prima soddisfaceva le sue fantasie con dei manichini maschili, quando non gli è più bastato ha cominciato ad adescare giovani (spesso che si prostituivano o che venivano da contesti di emarginazione), per abusare di loro, ucciderli e praticare necrofilia e cannibalismo.
La serie di Ryan Murphy evidenzierà soprattutto la pigrizia e la miopia della polizia americana, che ha sottovalutato fortemente la pericolosità di Dahmer, portandolo ad agire indisturbato per anni, arrestandolo e rilasciandolo diverse volte. Condannato nel 1992, due anni dopo Dahmer è stato assassinato in carcere da Christopher Scarver, un detenuto affetto da schizofrenia.
Nel cast, oltre a Evan Peters, troviamo anche Richard Jenkins (Six Feet Under, Olive Kitteridge) e Penelope Ann Miller (American Crime) nei ruoli di Lionel e Joyce, i genitori di Jeffrey, e Niecy Nash (Claws) in quello di Glenda Cleveland, una sua vicina di casa. Fu proprio lei a chiamare la polizia dopo che vide Dahmer fuori a litigare con un ragazzino mezzo nudo e sanguinante. Ma nemmeno in quella occasione la polizia prese i provvedimenti necessari: forse per evitare uno scandalo in anni in cui l’omosessualità era ancora un tabù, gli agenti si fecero convincere dal killer che si trattava di una normale lite tra adulti consenzienti (il ragazzo in questione aveva solo 14 anni) e riconsegnarono il ragazzo a Dahmer, che lo uccise.
La serie affronterà la questione della cecità delle forze dell’ordine di fronte a Jeffrey Dahmer anche dal punto di vista del “privilegio bianco”: come è stato possibile che un uomo del genere potesse agire indisturbato per anni, colpendo spesso ragazzi di diverse etnie e provenienti da situazioni sociali difficili? Per ben 10 volte Dahmer fu considerato inoffensivo anche sulla base della sua condizione sociale e le sue vittime furono abbandonate per lo stesso motivo.
Non vediamo letteralmente l’ora di vedere Evan Peters alle prese con un vero “mostro umano”, per citare una sua battuta dalla prima stagione di American Horror Story.