Evan Peters è noto agli addicted per i suoi ruoli nella serie antologica American Horror Story, ma recentemente è volato in cima alla classifica di Netflix grazie alla sua magistrale interpretazione in Mostro – La storia di Jeffrey Dahmer. La miniserie firmata Ryan Murphy racconta le atrocità commesse dal cosiddetto Cannibale di Milwaukee, il responsabile di almeno 17 omicidi commessi tra il 1978 e il 1991, anno in cui è stato arrestato quando una delle sue vittime è riuscita a fuggire.
Il temibile serial killer è stato interpretato alla perfezione da Evan Peters che, durante un’intervista, ha voluto spiegare come ha fatto a prepararsi a interpretare un ruolo così difficile. L’attore ha dunque affermato: “Beh, ho iniziato da una tabula rasa su Dahmer. Avevo solo l’immagine delle tute ignifughe e della vasca blu che usciva dall’edificio, ma non sapevo nemmeno che fosse un complesso di appartamenti. Ho scoperto in seguito che erano gli appartamenti di Oxford, dove ha commesso la maggior parte dei suoi atti. Ryan [Murphy] mi ha inviato le sceneggiature e poi mi ha chiamato e ha detto: ‘Dahmer è interessante perché è quasi dispiaciuto e ha sensi di colpa e una sorta di confusione su ciò che è successo. Non ha un sorriso affascinante e malizioso, è docile, distaccato e quasi dissociato da quello che ha fatto'”
Oltre a informarsi sull’abitazione del serial killer e sul suo modus operandi, Evan Peters ha anche visto la famosa intervista di Dahmer con il giornalista americano Stone Phillips, datata 1994.
“L’ho guardato e poi ho letto le biografie. Ho anche ascoltato l’audio di quello che sembra uno psicologo o un detective che lo intervista mentre sta in qualche modo raccontando quello che ha passato, e il modo in cui parla è molto schietto e normale. È stato così sbalorditivo che tutto sia successo che ci è sembrato davvero importante essere rispettosi delle vittime, delle famiglie delle vittime cercando di raccontare la storia nel modo più autentico possibile”
Evan Peters ha quindi studiato alla perfezione il ruolo, in modo da calarsi nella parte nel miglior modo possibile.
Ha guardato le fotografie che ritraevano l’abitazione del killer, ha studiato l’intervista che quest’ultimo ha effettuato con il giornalista Stone Phillips e ha cercato di reperire il maggior numero di informazioni possibile. A proposito delle sensazioni provate, ha confessato di essersi sentito “molto spaventato” nell’esplorare i crimini di Dahmer. Come potremmo dargli torto?