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Fran Drescher sullo sciopero degli attori: «Stiamo scioperando per la classe lavoratrice, non per Tom Cruise»

Fran Drescher - sciopero degli attori
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Tutti noi conosciamo Fran Drescher per la sit-com anni novanta La tata, ideata da lei e dal suo allora marito Peter Marc Jacobson. Oggi l’attrice è la Presidente della SAG-AFTRA, il sindacato degli attori, che in questi ultimi giorni è sceso in piazza al fianco della WGA, il sindacato degli sceneggiatori, per chiedere agli studios e ai network migliori condizioni lavorative.

E, come ha ricordato Drescher, il loro impegno non è a sostegno di attori miliardari come Tom Cruise ma della classe lavoratrice composta da attori che spesso non guadagnano abbastanza per potersi permettere di vivere serenamente.

Fran Drescher spiega le ragioni dello sciopero e i tentativi di negoziato

A inizio maggio la WGA ha confermato lo sciopero degli sceneggiatori, a cui a luglio si sono aggiunti gli attori.

In una recente intervista con Variety Fran Drescher spiega che le ragioni dello sciopero non sono a supporto delle star di primo piano ma dei lavoratori del mondo dello spettacolo, ovvero interpreti minori, comparse e stunt che non guadagnano abbastanza per sostenete i costi di vita, previdenza sociale e sanità.

Nell’intervista Drescher parla prima della bufera mediatica sul suo viaggio in Italia per partecipare a un evento Dolce & Gabbana, di cui è brand ambassador, qualche giorno prima dello sciopero. Afferma:

Dico sempre alle persone che l’opposizione inizierà a lanciare online dei troll per cercare di danneggiarci, ma di non leggerli e di non rispondere perché sono solo clickbait. Bisogna saper distinguere, abbiamo una battaglia giusta da combattere. Se qualcuno è abbastanza sciocco da schierarsi con le grandi aziende contro gli artigiani, la classe lavoratrice, si troverà dalla parte sbagliata della storia.”

Parla poi del suo impegno nel negoziato per i diritti degli attori:

Questo è il mio primo negoziato. Ora, osservando il passato, posso capire meglio come stavamo venendo manipolati. Ma all’epoca sono entrata in questo con un certo livello di fiducia circa il fatto che avremmo davvero potuto fare un contratto. Eppure ogni volta che arriviamo al cuore di queste situazioni, constatiamo che ci stanno mettendo i bastoni tra le ruote. Stiamo facendo delle controproposte aperte e dettagliate, e quindi, in modo serio, abbiamo concesso un’eccezionale proroga di 12 giorni per ottenere qualcosa di davvero significativo. E in quel lasso di tempo hanno annullato le nostre riunioni di negoziazione. E, di nuovo, ho pensato: magari si stanno scontrando a porte chiuse, magari torneranno con qualcosa con cui possiamo davvero metterci al lavoro. Invece volevano solo più tempo per promuovere i loro film estivi e non avevano alcuna intenzione di usare quella proroga. […]

Speravo di evitare uno sciopero, sarebbe stato lo scenario ideale. Fare lo sciopero non era l’obiettivo che ci eravamo posti in partenza. Si arriva a uno sciopero quando si capisce che non si può raggiungere un accordo. Ma se si sente che si può raggiungere un accordo… […]

Volevamo evitare uno sciopero, se possibile. Questo era l’obiettivo perché la maggior parte dei nostri membri non guadagna 10.000 dollari l’anno, altri nemmeno 65.000 dollari l’anno. La maggior parte dei membri appartiene alla classe lavoratrice. Il pensiero stesso di uno sciopero pesava molto su di me e sul comitato di negoziazione, perché uno sciopero avrebbe inevitabilmente avuto un profondo impatto proprio su questa classe lavoratrice di cui ti parlo. Ma ci hanno dato un sostegno senza precedenti per scioperare se avessimo sentito che era necessario.”

E infine dice:

Abbiamo dato loro 12 giorni per proporre qualcosa. Con che faccia tosta ne stanno parlando ora! Quando questo verrà pubblicato, avremo reso pubbliche tutte le informazioni riguardanti tutte le proposte, tutte le controproposte saranno lì per tutti da vedere, e tutto questo farà cadere tutte le menzogne.

Ricordate: Tom Cruise e le star di punta fanno i loro accordi. Non è per loro che stiamo scioperando. Stiamo scioperando per la classe operaia di Hollywood.”

Molti sceneggiatori, attori e registi noti si stanno unendo ai picchetti dello sciopero, tra cui Bob Odenkirk, Susan Sarandon, Jason Sudeikis, Neil Gaiman, Sean Astin, Sean Gunn, Jane Fonda, Jamie Lee Curtis. Lo stesso Tom Cruise è intervenuto durante le trattative iniziali prima che lo sciopero iniziasse. Vedremo come si risolverà la situazione.