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Friends, la creatrice interviene nella polemica sull’inclusività: «Tutta colpa della mia ignoranza»

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Friends è di recente tornata di moda, dopo che è arrivato su HBO Max un episodio speciale in cui il cast si è riunito per ricordare il periodo trascorso sul set. Una nuova popolarità ha travolto la sitcom che è entrata anche nella classifica delle serie tv più viste su Netflix. Ma se da un lato l’arrivo di questa reunion ha spinto molti serie tv addicted a fare un rewatch di Friends o a guardarla per la prima volta, tuttavia ha fatto scoppiare anche un bel po’ di polemiche. Qualche giorno fa ad esempio David Schwimmer è stato accusato di aver “trattato male” Marcel the Monkey, ma la polemica che più ha infiammato il web nei mesi scorsi è stata quella relativa all’inclusività di Friends. Come ricorderete, un utente su Twitter aveva scritto una provocazione chiedendo come fosse possibile che nella serie tv non ci fosse alcun personaggio di colore. Anche l’attrice Sheryl Lee Ralph aveva detto di non aver mai voluto guardare la sitcom perché gli autori della serie non “riuscivano a trovare un modo per aggiungere qualcuno di colore”.

Domenica sera anche Marta Kauffman, la co-creatrice di Friends, è intervenuta su questa questione.

Marta Kauffman oltre ad aver creato la celebre sitcom insieme a David Crane e Kevin Bright, l’ha anche prodotta e ha lavorato alla sceneggiatura delle dieci stagioni. La donna ha parlato di questo argomento nella puntata di History of the Sitcom andata in onda sulla CNN domenica 18 luglio. La co-creatrice della sitcom degli anni ’90 ha deciso di prendersi le sue responsabilità, chiarendo però che negli anni in cui Friends è andata in onda non esistevano molti spettacoli con cast composti da attori misti. Ha detto:

Era, in una certa misura, un prodotto del suo tempo e della mia ignoranza. C’erano spettacoli neri e c’erano spettacoli bianchi. Non c’erano molti spettacoli interrazziali”.

Questa non è la prima volta che Kauffaman deve affrontare la questione e spiegare perché i cast delle serie tv a cui ha lavorato fossero tutti composti da attori bianchi. Anche un anno fa ad un panel che si è tenuto all’ATX TV Festival aveva parlato dalla mancanza di inclusività delle sue serie tv. La donna anche allora aveva fatto mea culpa e chiarito che se al tempo avesse saputo quello che sapeva ora, avrebbe fatto scelte diverse. Aveva anche assicurato che nell’ultimo periodo stava cominciando a riflettere molto più attentamente sulla questione dell’inclusività e della rappresentazione per non commettere più gli stessi errori. Aveva detto nel panel:

“Vorrei sapere allora quello che sapevo oggi, avrei preso decisioni molto diverse. Abbiamo sempre incoraggiato le persone della diversità nella nostra azienda, ma non ho fatto abbastanza. Ora tutto ciò a cui riesco a pensare è cosa posso fare adesso, cosa posso fare diversamente. Come posso gestire il mio show in un modo nuovo? È qualcosa che avrei voluto sapere quando ho iniziato a fare la sceneggiatrice, ma anche fino allo scorso anno.”

Di tutt’altro avviso è David Schwimmer, l’interprete di Ross Geller, che ha difeso strenuamente la serie tv quando la polemica è scoppiata.

L’attore di Friends in un’intervista rilasciata al The Guardian ha sottolineato come la sitcom fosse molto rivoluzionaria per gli anni in cui è andata in onda. Schwimmer ha voluto parlare anche dei numerosi meriti che ha avuto la serie: Friends ha parlato apertamente di matrimoni gay, sesso occasionale e che ha mostrato anche le feste ebraiche. Ha detto al giornalista:

“Non mi importa. Questo show è stato rivoluzionario ai suoi tempi per il modo in cui ha parlato di argomenti come il sesso occasionale, il sesso protetto, i matrimoni gay e le relazioni. L’episodio pilota della serie mostrava che la moglie del mio personaggio lo aveva lasciato per una donna e c’era un matrimonio gay, della mia ex e di sua moglie, a cui avevo partecipato. È interessante anche il modo in cui la serie ha gestito l’essere ebrei di alcuni personaggi. Non penso che sia stato sconvolgente o rivoluzionario, ma io per primo ero contento che avessimo avuto almeno un episodio in cui non si parlava solo del Natale cristiano. C’era anche Hanukkah e, anche se suonavo l’armadillo di Hanukkah … Ero contento che almeno avessimo riconosciuto le differenze nell’osservazione religiosa”

Siete d’accordo con le parole di Marta Kauffman su Friends?