Manca poco all’inizio della stagione finale e già da mesi è partito il toto scommesse su chi salirà sul tanto ambito trono e chi invece ci lascerà le penne prima della conclusione. Ma in realtà la scienza della demografia ce lo ha già detto. Per chi non lo sapesse, la demografia è una scienza umana e sociale che analizza i movimenti delle popolazioni (natalità, fatalità, matrimoni e migrazioni). Perciò, grazie allo studio di due demografi francesi che si sono interessati alla serie, possiamo sapere chi morirà in Game of Thrones.
Un personaggio su due muore.
Gli scienziati non hanno resistito a calcolare le aspettative di vita dei vari personaggi. Hanno notato caratteristiche molto interessanti, come la maggior probabilità di sopravvivenza delle donne rispetto agli uomini.
A tirarci giù di morale sono proprio i numeri. Questi indicano come la metà dei personaggi nominati nella serie abbiano perso la vita. Non facciamoci prendere subito dallo sconforto pensando che i nostri beniamini non arrivino vivi alla meta.
Secondo le ricerche, la popolarità del personaggio allunga la sua prospettiva di vita (Ned Stark ci ricorda che questo non vale proprio per tutti). Inoltre, è stato evidenziato come maggiore è il numero di episodi in cui appare un personaggio e minore è la probabilità che quest’ultimo muoia (anche Petyr Bealish è una della eccezioni). Invece, una contro tendenza ci avvisa che i personaggi apparsi nei primi 3 episodi hanno meno fortuna rispetto agli altri. Questo mette a rischio nomi altisonanti come Jon Snow, Sansa Stark, Jamie, Cersei e Tyrion Lannister, che ora come mai prima rappresentano il cuore della serie.
Chi sono quelli che arriveranno alla fine?
Tirando le somme, i personaggi con più probabilità di sopravvivenza sono apparsi spesso, anche solo per pochi secondi, in un gran numero di puntate. Per dirla in modo schietto, quelli di cui solitamente nessuno ricorda i nomi: Bronn, Missandei, Sandor Clegane e Brienne di Tarth. Gli stessi demografi hanno però evidenziato come il bello di Game of Thrones, la causa della diffusa dipendenza dalla serie, sia che nessun personaggio è immune alla morte.
Qui sotto un’immagine con i grafici ricavati dagli studi dei demografi.