Game of Thrones è finita due anni fa, ma la serie dei record continua a far parlare di se grazie anche alle numerose dichiarazioni degli attori (eccone una recente di Kit Harington che ha fatto abbastanza scalpore) che continuano a parlare molto volentieri della serie che li ha resi celebri, in alcuni casi rivelando anche qualche succulento retroscena non ancora venuto fuori, in altri casi parlando male di qualcosa avvenuto sul set. Insomma, ce n’è per tutti i gusti: del resto l’onda lunga della serie non è destinata a fermarsi, coi libri da concludere e gli spin-off in arrivo. Sappiamo bene che sentiremo parlare dell’universo Game of Thrones ancora per molto, molto tempo.
Chi non è stato particolarmente felice di parlare di alcune scene di Game of Thrones è Jason Momoa, il gigante buono che nella serie interpretava il rude Khal Drogo. A Jason Momoa, che qualche tempo fa era stato costretto a scusarsi per una battuta sugli stupri presenti in pompa magna all’interno della serie, è stato chiesto se avesse qualche rimorso relativo all’aver girato quelle scene e la risposta dell’attore non si è fatta attendere.
A domandarglielo è stato un giornalista del New York Times, e questa è stata la risposta di Momoa:
«Beh, era importante mostrare Khal Drogo e il suo stile. Interpreti qualcuno tipo Genghis Khan. È stato davvero, davvero, davvero difficile farlo, ma il mio lavoro era interpretare quel ruolo: non è una bella cosa, ma il personaggio era così. Non è il mio lavoro dire ‘Non lo faccio?’ e non mi sono mai veramente chiesto se abbia rimorsi su un ruolo. Mettiamola così: l’ho già fatto. Non lo rifarò»
Jason Momoa è rimasto molto infastidito dalle domande, e non ha mancato di farlo sapere al giornalista del New York Times che è andato a cercare dopo l’intervista per rivelargli tutto il suo disappunto per un comportamento a suo parere poco professionale:
«Quando hai parlato del Trono di Spade, hai parlato di cose successe al mio personaggio e se le rifarei. Sono rimasto molto deluso quando me l’hai chiesto. Mi è sembrato morboso, scaricare su di me cose da rimuovere. Come se un attore avesse mai fatto questa scelta. Non siamo autorizzati a fare certe cose. Ci sono produttori, sceneggiatori, registi e non è che puoi arrivare e dire ‘Non lo faccio perché non è adatto adesso e non è il giusto clima politico’. Non succede mai. Quindi la domanda fa schifo. Volevo lo sapessi».