Game of Thrones, che è nella classifica delle 10 migliori Serie Tv HBO di sempre, ci ha fatto vivere momenti emozionanti e grandi colpi di scena, e momenti ben poco leggeri (uccisioni, battaglie, torture), così come sta facendo il suo prequel House of the Dragon, che ci racconta la Danza dei Draghi.
Oltre ai fan appassionati, la serie tv ha anche collezionato nel corso delle stagioni controversie e polemiche, anche a causa dei suoi temi. C’è chi infatti la accusa di essere troppo brutale e di prendersi più di qualche libertà creativa con la premessa che la serie è appunto cruenta e violenta (qui parliamo delle 5 morti che ci hanno fatto più arrabbiare). A queste critiche Natalie Dormer, interprete di Margaery Tyrell, risponde che Game of Thrones non è pensata per essere uno svago leggero.
Natalie Dormer sconsiglia Game of Thrones a chi cerca di evadere con le serie tv
In una lunga intervista al The Times, come riporta Fandomwire, Natalie Dormer ha parlato di alcuni tra i giudizi negativi rivolti alla serie HBO. Tra le critiche c’è chi afferma che la serie sia andata oltre nella rappresentazione della violenza, in particolare pensando ai personaggi femminili e a quello che subiscono durante gli episodi. Pensiamo all’agghiacciante abuso di Sansa Stark da parte di Ramsay Bolton, ad esempio.
Dormer afferma:
“So solo che se accendo il telegiornale parlano di un ragazzo che sta annegando al largo della costa, o vengono mostrati ai bambini video di decapitazioni. L’orrore della natura umana domina il nostro mondo, e apprezzo che alcune persone desiderino accendere la televisione per evadere dalla realtà, ma se questo è ciò che volete, non guardate Game of Thrones“.
Una riflessione che dalla serie arriva a trattare universalmente il fantasy, che molti ancora considerano genere di puro svago. Nel corso dell’intervista, l’attrice parla anche del ruolo salvifico dell’arte nella sua vita, strumento che le ha permesso di affrontare argomenti difficili e spinosi da una certa distanza: “Scelgo la fantasia per sfogarmi, per elaborare questioni complesse grazie alla distanza di sicurezza data dalla finzione. Per me, questo è ciò che l’arte dovrebbe essere”.
Pur riconoscendo la crudezza di alcune scene, Dormer ne ha sottolineato la necessità per poter parlare di tematiche difficili che possono coinvolgere la realtà quanto la finzione:
“Penso che da ciò che si vede sullo schermo si possa avviare una conversazione. Trovo che parti della serie siano difficili da guardare, ma non credo che facciamo alcun favore ai giovani proteggendoli dalla visione di ciò”.