Game of Thrones è una delle serie tv più amate e seguite di sempre, che fin dalla prima stagione ha appassionato i fan di tutto il mondo con le atmosfere medievali di Westeros e con alcuni tra i personaggi più iconici del panorama seriale (di recente la tragica perdita di Diana Rigg, interprete di Olenna Tyrell). A rendere Il Trono di Spade quello che è non è stata solo l’incredibile fantasia di George R.R. Martin, che pure con i romanzi da cui la serie è tratta ha tenuto e tiene ancora in sospeso milioni di lettori. A garantire il successo di questo dramma fantasy hanno contribuito anche attori famosi come Lena Headey (nei panni di Cersei Lannister), Sean Bean (come Ned Stark), Emilia Clarke e Jason Momoa nei ruoli di Daenerys Targaryen e dell’impenetrabile Khal Drogo.
Proprio a questi personaggi è dedicato il nuovo libro dal titolo Fire Cannot Kill a Dragon, in uscita il prossimo 6 ottobre. Il testo trascina il pubblico dietro le quinte di Game of Thrones e dietro le scelte alla regia di David Benioff e Dan Weiss. Martin in persona, all’interno del libro, rivela una curiosità riguardo la primissima scena di sesso tra la giovane Khaleesi e il suo Khal, quella successiva al matrimonio, ammettendo di averla ideata in modo molto differente.
Senza svelare i motivi che hanno portato gli sceneggiatori a modificare l’idea originale, Martin dichiara:
Nella versione di Emilia Clarke è uno stupro, mentre nel mio libro non lo è, e non era uno stupro neanche nella scena che girammo con Tamzin Merchant. Si trattava di seduzione. Dany e Drogo non parlano la stessa lingua e le uniche parole che conoscono sono ‘sì’ o ‘no’. Lei è un po’ spaventata, ma anche un po’ eccitata, mentre Drogo è molto premuroso. In origine era una versione abbastanza fedele.
Grazie alle parole dell’autore delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco scopriamo che, anche nel pilot con Tamzin Merchant (che possiamo trovare in Carnival Row nei panni di Imogen Spurnrose), inizialmente selezionata come Daenerys, il primo rapporto tra Dany e Drogo avrebbe dovuto essere più dolce e meno violento.