Giampaolo Morelli, attore, sceneggiatore e conduttore televisivo italiano che ha raggiunto la notorietà in modo particolare con la sua interpretazione dell’ispettore Coliandro, ha recentemente scoperto che l’uomo che lui pensava essere suo padre, in realtà non lo è. Non a livello biologico, almeno. L’attore non risulta infatti essere figlio di Francesco Morelli, ex magistrato napoletano che oggi ha 90 anni, bensì di un avvocato che era un buon amico di famiglia.
Giampaolo Morelli ha scoperto che Francesco Morelli non è il suo padre biologico
A svelare la verità all’attore è stata direttamente sua madre, che poco prima di morire gli ha consegnato una lettera in cui gli confessava la verità. Nel corso di un’intervista per Il Messaggero, Giampaolo Morelli ha detto: “Qualche giorno prima di morire, mia madre mi consegnò una lettera. C’era scritto che il mio vero padre era un altro uomo, molto vicino alla mia famiglia, che aveva sempre saputo la verità. Aggiungendo che il mio padre naturale sospettava che non fossi suo figlio ma non ne aveva mai avuto certezza. Avrebbe avuto tante occasioni per manifestarsi ma non lo ha mai fatto. Ora però capisco perché in alcuni momenti della mia vita è stato presente e questo mi fa ancora più male”. Adesso che la verità è stata finalmente scoperta, l’attore ha affermato di vedere l’uomo che era effettivamente il suo padre biologico in maniera totalmente diversa: “Stessi occhi, stessi lineamenti. Uno dei suoi nipoti, che è anche uno dei miei più cari amici, quando lo ha saputo mi ha detto: io non ho dubbi”
Giampaolo Morelli ha anche confessato di non aver mai avuto un rapporto molto forte con Francesco Morelli, che fino a poco tempo fa credeva essere il suo padre biologico. Adesso, alla luce delle ultime scoperte, ha finalmente capito perché: “Lui ha dei gravi vuoti di memoria. Provo una grande tenerezza nei suoi confronti, perché per tutta la vita ha preferito non vedere, anche se oggi mi rendo conto che il suo comportamento è stato quello di chi ha sempre saputo. Il mio non è mai stato un padre affettuoso. Tra noi c’è sempre stata una grande distanza. Questa scoperta è stata molto dolorosa ma finalmente do un senso alle mie insicurezze. Ho sempre avuto la sensazione che mi mancasse qualcosa, ora so perché”. Ha inoltre affermato di aver avviato il percorso giudiziario per il riconoscimento di paternità, chiedendo che il giudice disponga un test del DNA sui parenti del suo padre biologico. Ha continuato: “Mi sono sentito privato di un padre per puro egoismo. Sapere di essere stati rifiutati dall’uomo che ti ha messo al mondo è un dolore indescrivibile. Adesso ho bisogno di ritrovare le mie origini. So solo che ci sono tanti zii e cugini, che loro sono la mia storia e io di questa storia non voglio essere privato. Per questo spero che il giudice il 18 marzo dia disposizione per il test del Dna. E soprattutto che loro accettino. Un loro no per me sarebbe un ulteriore rifiuto”