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Il padre di Naya Rivera potrebbe comparire nel documentario sui retroscena di Glee

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Glee è indubbiamente una serie tv che ha fatto un ottimo lavoro in termini di dare ottimi insegnamenti a una generazione. Lo show di Ryan Murphy per FOX andato in onda dal 2009 al 2015 ha portato avanti forti valori di uguaglianza e accettazione di sé stessi, con tutte le proprie sfaccettature e peculiarità. Forse anche per il gran quantitativo di minoranze rappresentate sullo schermo lo show è riuscito a fare breccia nel cuore degli spettatori, diventando uno dei più amati del periodo. Tantissime sono le curiosità sulla serie tv che forse alcuni potrebbero aver rimosso, e incredibili sono anche le performance che ci sono state regalate nel corso delle sei stagioni, e alcune di esse sono davvero, davvero indimenticabili. Chi conosce la serie tv però sa anche molto bene che dietro quello che ci è sempre apparso apparentemente come un mondo giusto c’è molto di più, e molti sono i retroscena che hanno sconvolto il cast di Glee e tutta la fan base, anche dopo che lo show si è concluso. Uno degli eventi più sconvolgenti è stata la prematura scomparsa di Cory Monteith, l’interprete di Finn Hudson e all’epoca fidanzato con la protagonista dello show, Lea Michele.

Di questo evento e di molti altri retroscena che sono stati poi pian piano rivelati nel corso degli anni si parlerà in un documentario che arriverà direttamente su Discovery+. Come è stato annunciato non molti giorni fa, l’obiettivo è quello di fare luce su tutte quelle vicende che hanno portato a considerare Glee come una serie tv maledetta, titolo che ad oggi purtroppo continua a portarsi dietro. Come anticipavamo poco fa, uno dei primi eventi tragici è stato quello della scomparsa di Cory Monteith, che non molto tempo prima della sua morte aveva deciso di entrare in riabilitazione per problemi di tossicodipendenza. Dopo la conclusione dello show di Ryan Murphy ad avere problemi è stato Mark Salling, accusato del possesso di materiale pedopornografico, che venne poi mostrato durante il suo processo. L’attore venne condannato, ma si tolse la vita prima che la sentenza fosse effettiva. Non ultimo la tragica scomparsa di Naya Rivera, morta nel 2020 durante una gita in barca con suo figlio.

E potrebbe essere proprio qualcuno della famiglia di Naya Rivera a comparire nel documentario dedicato a Glee, più precisamente suo padre, che già tempo fa aveva fatto dichiarazioni su certe promesse fatte da Ryan Murphy in persona.

Come sempre, e in questo caso più che mai, è giusto rimettere in ordine i pezzi. Come già abbiamo detto, il documentario su Glee verrà diviso in tre parti e racconterà tutti i diversi retroscena che negli anni sono stati portati alla luce. Non si sa ancora, tuttavia, quando uscirà effettivamente su Discovery+. Sappiamo però che nel documentario si cercherà di indagare su ogni cosa tramite interviste fatte sia al cast che a membri della crew. Perché dunque, dovrebbe essere coinvolto anche il padre di Naya Rivera? A destare un certo sospetto è uno degli ultimi tweet dell’uomo, in cui per l’appunto condivide un articolo di Deadline sulla realizzazione del documentario, specificando che “la verità, ormai, verrà fuori”.

Si tratta principalmente di una speculazione, dato che al momento non ci sono voci verificate su un diretto coinvolgimento dell’uomo nella realizzazione del documentario. Per quanto ne sappiamo, quindi, potrebbe semplicemente essere un commento personale su ciò che potremo vedere nelle tre diverse parti. Tuttavia una possibilità rimane sempre aperta, visto e considerato proprio il fatto che lo stesso George Rivera, padre dell’attrice interprete di Santana Lopez, si sarebbe scagliato contro Ryan Murphy e gli altri creatori di Glee. Sembra infatti che le promesse fatte da Murphy dopo la morte della ragazza non siano mai state mantenute.

Di che promesse si sta parlando esattamente? Tempo fa, poco dopo la morte tragica e accidentale dell’attrice, venne riportato su Page Six che George Rivera avrebbe risposto su Twitter a dei messaggi di cordoglio di Ryan Murphy, Brad Falchuk e Ian Brennan, dicendo: “Tutti dovrebbero sapere quello che Ryan Murphy ha fatto! O, meglio, ciò che non ha fatto! Vorrei proprio fare esplodere questa storia in modo tale che lui sappia ciò che so anch’io!“. In un’altra dichiarazione, poi, l’uomo aggiunse: “Quando appartieni all’elite di Hollywood, ti senti autorizzato a trattare tutti come fossero persone inferiori. Così, ti metti anche a fare promesse pubbliche che, poi, non mantieni“.

Le aspre parole di George Rivera sono arrivate dopo che Murphy, creatore, regista e sceneggiatore di Glee, avrebbe dichiarato di voler aprire un fondo per garantire uno futuro per gli studi di Josey, figlio di Naya Rivera e Ryan Dorsey. Ma quando un fan ha domandato se questo fondo fosse stato poi realmente aperto, il nonno ha commentato: “Promesse infrante, falsità, bugie, nessuna telefonata“, a testimonianza che nulla di ciò che è stato promesso si è poi concretizzato. La risposta del regista di Glee a riguardo però non si è fatta attendere, dato che rispose al commento su Twitter dicendo: “Io, Brad Falchuk e Ian Brennan manterremo la nostra promessa. Abbiamo anche avuto diverse conversazioni per fare in modo che questo possa avvenire“. Tuttavia, né Ian né Brad hanno mai dato una risposta a quel commento. Non ci resta che aspettare ulteriori dettagli circa l’uscita del documentario su Glee.