Grey’s Anatomy è stato il trampolino di lancio per Sandra Oh, ma anche una delle esperienze più traumatiche per l’attrice, come ha svelato ai fan durante la promozione della sua nuova serie The Chair prodotta da Netflix. Inoltre, tra le pessime notizie della settimana che abbiamo raccolto per voi, abbiamo: le polemiche su Cowboy Bebop, le cui riprese si sono finalmente concluse dopo l’infortunio del suo protagonista, le dichiarazioni di Elizabeth Olsen contro Facebook Watch e molto altro ancora.
THE RESIDENT: EMILY VANCAMP ABBANDONA LA SERIE DOPO QUATTRO STAGIONI
Questa settimana Emily VanCamp ha annunciato il suo addio alla serie The Resident dopo quattro stagioni di cui è stata protagonista. L’attrice ha chiesto alla produzione di uscire di scena alla fine delle riprese della passata stagione e gli autori hanno provato a convincerla a ritornare in occasione della quinta, ma non si è riusciti a organizzare i dettagli del suo coinvolgimento.
VanCamp ha dato alla luce una bambina, Iris, una settimana fa e la sua gravidanza non era stata rivelata pubblicamente, mantenendo la segretezza nonostante nella serie il suo personaggio diventasse madre.
Sembra però che dopo l’uscita di scena all’inizio della quinta stagione, l’attrice potrebbe tornare in veste di guest star. In un video promozionale della quinta stagione si era anticipato il possibile destino di Nic, tuttavia per ora non sono stati svelati i dettagli relativi al modo in cui Emily dirà addio alla serie.
COWBOY BEBOP: CRITICATO IL LOOK DI FAYE VALENTINE E L’ETÀ DELL’INTERPRETE DI SPIKE
Nell’ultima settimana Netflix ha rilasciato le prime immagini ufficiali del live action di Cowboy Bebop e subito molti fan dell’anime hanno avuto da polemizzare sul look di Faye Valentine, interpretata da Daniella Pineda, e sull’età dell’interprete di Spike Spiegel, John Cho, giudicato troppo vecchio per il ruolo.
Pineda ha risposto alle lamentele dei fan sul fatto che non indossasse la camicia rossa scollata e i pantaloncini corti della versione animata del personaggio. Il look di Pineda rende omaggio all’originale attraverso la scelta dei colori rendendolo però più realistico e pratico: «Per prima cosa, volevo scusarmi con i fan per non aver reso il personaggio di Faye Valentine identico dal punto di vista anatomico. Un metro e ottanta, seno a doppia D, girovita da due centimetri. Sapete, hanno cercato ovunque quella donna e non sono riusciti a trovarla, è stato un po’ strano. Così hanno scelto il mio culetto basso, lo so, ho ragione? Sai, ci abbiamo provato, ma facendo acrobazie con la stoffa, alcune cose scomparivano, si strappavano, a volte si perdevano… Comunque, come stavo dicendo, quel costume originale, ne hanno fatti un paio, ma come ho detto, finivano per infilarsi nelle mie varie rientranze, per non essere più recuperati, quindi avevamo bisogno di costruire qualcosa che potesse resistere alla prova del tempo».
A chi invece giudica Cho troppo avanti con l’età per interpretare Spike, l’attore ha ribattuto: «Sapevo che le persone avrebbero avuto dei problemi con la mia età , era la mia paura. E ho dovuto superarla. Non sono una persona che dice che l’età è solo un numero o qualcosa di simile. Sarebbe stato più dura fisicamente. E avrei avuto un aspetto diverso rispetto a un venticinquenne. A un certo punto l’opportunità era ‘Sì o no, lo vuoi fare?’. E volevo recitare nella serie, quindi non mi sarei impedito di lavorare alla serie».
Cho ha infatti 49 anni mentre il personaggio animato ne ha 27, ma l’attore ha proseguito, sottolineando i lati positivi: «Per prima cosa non avrei potuto interpretarlo quando avevo 27 anni. Forse sarei stato più adatto fisicamente, ma per quanto riguarda la mia disciplina sono stranamente più adatto ora. Non penso avrei reso giustizia alla profondità emotiva che abbiamo provato a dare a Spike. Ciò in cui sono migliori i giovani attori è la rabbia. E quello potrebbe essere stato un elemento più marcato nel personaggio. Ciò in cui sono migliore, essendo più anziano, è mostrare debolezza, vulnerabilità e amore. Queste cose sono per me più accessibili. Personalmente avrei preferito la versione che sono in grado di fare ora, ma quello è il mio gusto».
Non resta che aspettare il 19 novembre per vedere se il live action di Cowboy Bebop sarà all’altezza dell’originale.
WESTWORLD: THANDIWE NEWTON HA AMMESSO CHE LA PRIMA STAGIONE ERA LA MIGLIORE
Thandiwe Newton, interprete di Maeve in Westworld, ha rilasciato un’intervista nella quale ha parlato delle origini della serie, ammettendo che la prima stagione è la migliore prodotta fino ad adesso.
La prima stagione della serie HBO ha colpito da subito moltissimi spettatori per le sue tematiche e il suo stile, probabilmente mai più replicato nelle stagioni successive. L’attrice stessa ha raccontato di avere un legame speciale con quella stagione, e di considerarla la migliore: «La prima stagione di Westworld è stata una vera epifania. Dopo di quella, mi sono sentita come se fossi semplicemente in uno show divertente, sinceramente. E questo non lo dico per screditare lo show. Amo lo show. Penso che sia meraviglioso. Ma è tutta una questione di storia di origini, no? La storia delle origini di Westworld è profonda e ha avuto un impatto enorme».
FRANK OZ ALLONTANATO DA I MUPPET: “LA DISNEY NON MI VUOLE”
Frank Oz, storico regista e animatore dei Muppet, ha svelato durante un’intervista che ancora oggi amerebbe tornare a lavorare sui suoi amati Muppet.
«Mi piacerebbe fare di nuovo i Muppet, ma la Disney non mi vuole e Sesame Street non me lo chiede da 10 anni. Non mi vogliono perché non seguirò gli ordini e non farò il tipo di Muppet in cui credono. L’anima non è lì. L’anima è ciò che fa crescere ed essere divertenti le cose. Ma mi mancano e li amo».
Oz ha inoltre ricordato la scomparsa di Jim Henson, creatore dei Muppet, avvenuta quando l’artista aveva appena 53 anni: «L’accordo con la Disney è probabilmente ciò che ha ucciso Jim. Lo ha fatto ammalare. Eisner stava cercando di ottenere anche Sesame Street, cosa che Jim non avrebbe permesso. Ma Jim non era un m mercante, era un artista, e questo lo stava distruggendo, davvero».
SORRY FOR YOUR LOSS: A ELIZABETH OLSEN NON È PIACIUTO COME FACEBOOK WATCH HA GESTITO LO SHOW
Elizabeth Olsen ha parlato questa settimana della sua esperienza negativa con Facebook Watch. L’attrice ha infatti accusato l’azienda di non aver valorizzato a dovere Sorry for Your Loss, serie in cui è protagonista.
«È un’esperienza che non mi è piaciuta. Amavo il mio show e tutti quelli che furono coinvolti. Ma la relazione con Facebook fu frustrante per la mancanza di esperienza televisiva e per come la piattaforma era organizzata. Quando siamo passati alla Stagione 2, abbiamo avuto un incontro con Facebook dove abbiamo esposto i nostri consigli alla piattaforma, il perché la serie fosse così difficile da trovare, di quanto fosse congestionata l’offerta.».
La serie racconta la storia di una vedova che, dopo l’improvvisa morte del marito, si ritrova a fare i conti con le conseguenze del drammatico evento sulla propria vita e su ogni suo rapporto.
SMALLVILLE, GLI STUDIOS DI JOHN SCHNEIDER DANNEGGIATI DALL’URAGANO IDA
John Schneider, conosciuto principalmente per i suoi iconici ruoli tv in Hazzard e Smallville, ha condiviso sui social le immagini della sua proprietà in Louisiana, mostrando alcuni dei danni causati dal passaggio dell’uragano Ida.
Tra i beni e i terreni di Schneider colpiti dalla furia ci sono i due studios costruiti dall’attore e diversi acri di foresta solitamente affittati per girare delle sequenze in post-produzione. Tra le altre cose andate perdute pare ci sia anche il Generale Lee, la celeberrima automobile dei fratelli Duke in Hazzard, sulla quale è caduto un grosso albero.
“Quando succede una cosa come questa hai due scelte: piangere o ridere. Ho scelto di ridere. Qual è la vostra frase a commento della foto? Ecco la mia ‘Miss Ida si è fermata a fare visita al Generale Lee da Miss Shirley l’altra sera'”.
GREY’S ANATOMY, SANDRA OH DEFINISCE “TRAUMATICA” LA SUA ASCESA AL SUCCESSO
È innegabile che Sandra Oh abbia raggiunto il successo internazionale grazie a Grey’s Anatomy, in cui ha interpretato per ben 10 stagioni l’amato personaggio di Cristina Yang. L’attrice ha però svelato quanto l’enorme successo di Grey’s Anatomy sia stato traumatico per lei.
Oh ha ricordato come, per un certo periodo, la sua improvvisa notorietà minacciava il suo rendimento sul set di Grey’s Anatomy: «Per essere onesti, è stato traumatico. Il motivo per cui lo sto dicendo è che le circostanze di cui hai bisogno per fare il tuo lavoro consistono anche in molta privacy. E così, quando uno perde l’anonimato, deve lavorare sulle abilità per cercare ancora di essere realistico nell’interpretazione. La terapia mi ha aiutato molto durante il periodo in cui lavoravo a Grey’s Anatomy. Sono passata dal non essere in grado di uscire, nascondermi nei ristoranti, all’essere in grado di gestire l’attenzione, gestire le aspettative, senza perdere il senso di sé. Devi solo lavorare per trovare il tuo modo di rimanere con i piedi per terra. E molte volte, è dicendo di no».
Sandra Oh è adesso una star di fama mondiale e il suo talento è stato ampiamente riconosciuto andando ben oltre i confini di Grey’s Anatomy.