Grey’s Anatomy, la più longeva e amata serie tv medical della televisione, è arrivata alla diciannovesima stagione ed è stata già rinnovata per un nuovo ciclo di episodi. Questi risultati confermano l’inesauribile successo di uno show, che va in onda da quasi 20 anni e che continua a far presa sul pubblico. Trasmesso per la prima volta sulla ABC nel 2005, la serie creata da Shonda Rhimes ha conquistato gli spettatori con le emozionanti storie dei tirocinanti e dei medici del Seattle Grace Hospital. Con il passare del tempo si è assistito a un vero e proprio ricambio generazionale nel cast, dal momento che molti degli attori delle prime stagioni hanno lasciato Grey’s Anatomy. Sandra Oh, Patrick Dempsey, Katherine Heigl, T.R. Knight e Jessica Capshaw sono solo alcune delle star, che hanno scelto di salutare la serie di Shonda Rhimes. L’ultima ad aver detto addio al Seattle Grace Hospital è stata l’attrice protagonista Ellen Pompeo, ma la sua partenza potrebbe non essere totalmente definitiva. Una delle uscite di scena, che più ha fatto discutere i fan, è stata quella dell’attrice ha vestito i panni della dottoressa Izzie Stevens.
Katherine Heigl in una recente intervista ha riflettuto sullo spiacevole contraccolpo che ha dovuto affrontare, dopo aver lasciato Grey’s Anatomy.
La star ha recitato nella serie medical fino al 2010, prima di decidere di fare un passo indietro e lasciare il cast. L’addio del suo personaggio è avvenuto bruscamente a metà della sesta stagione e ha trascinato con sè diverse polemiche. All’epoca, infatti, Katherine Heigl aveva criticato pubblicamente la produzione di Grey’s Anatomy e per questo era stata additata da molti come un’ingrata, visto che doveva proprio a quello show la sua fama. Ha ripercorso quel momento della sua carriera in una chiacchierata con Ellen Pompeo registrata per la rubrica Actors on Actors di Variety. Mentre parlava dell’esperienza vissuta sul set con la sua ex collega, ha rivelato i veri motivi che l’hanno spinta ad abbandonare Grey’s Anatomy:
“L’ansia era quassù nella mia testa, nelle mie viscere, nella mia mente, nella mia vita. Stavo vibrando a un livello di ansia troppo alto. Per me è stato tutto un po’ confuso e mi ci sono voluti anni per imparare come affrontarlo, per padroneggiarlo. Non posso nemmeno dire di averlo davvero imparato, ma almeno ho la consapevolezza di poter lavorare sull’ansia e sulla paura… E se non gestisci o non affronti lo stress per troppo tempo, può diventare debilitante.”
Sono stati l’ambiente di lavoro tossico, che era costretta a sopportare, e le pressioni, che sentiva, a spingerla a chiudere quel capitolo della sua vita. La scelta di accendere i riflettori sui problemi della produzione di Grey’s Anatomy però le si è ritorta contro e per anni ha faticato a togliersi di dosso l’etichetta di attrice difficile con cui lavorare. Alla fine, come ha spiegato, ha finito per credere lei stessa alle calunnie che le erano state rivolte:
“Sono stata così ingenua. Avevo alcune cose da dire ed ero davvero appassionata nel voler rivelare queste cose. Mi sono sentita davvero forte. […] Ho trascorso la maggior parte della mia vita – come credo faccia la maggior parte delle donne – nel tentare di compiacere le persone. È davvero sconcertante quando senti di aver davvero scontentato tutti. Non era mia intenzione farlo, ma avevo alcune cose da dire, e non pensavo che avrei scatenato una reazione così forte. Avevo poco più di 20 anni. Mi ci è voluto probabilmente fino alla metà dei miei 30 anni per tornare davvero a eliminare tutto il rumore e a dirmi: ‘Ma tu chi sei? Sei questa persona cattiva? Sei un’ingrata? Sei poco professionale? Sei difficile?’ Perché ero confusa! Ho pensato che forse ero tutte quelle cose. Ho letteralmente creduto a quella versione, e ho provato una tale vergogna per così tanto tempo, e poi mi sono detta: ‘Aspetta. Chi sto ascoltando? Non sto nemmeno ascoltando me stessa. Io so chi sono.'”